
(AGENPARL) – Mon 29 September 2025 *Presidente Proietti all’incontro con The European House Ambrosetti:
“Umbria cuore dell’Italia Mediana, vogliamo diventare apripista su
innovazione e sostenibilità per costruire qui il futuro dei nostri giovani.
Zes opportunità per la semplificazione e gli investimenti. Un nuovo
Rinascimento per l’Umbria”.*
(Aun) – Perugia, 29 sett. 025 – “La mia ambizione è quella di rendere
l’Umbria il cuore verde dell’Italia Mediana, nel senso di un primato che
vogliamo raggiungere nel campo dell’innovazione e nella ricerca con
particolare riguardo all’economia circolare, ad esempio nel settore
energetico attraverso la tecnologia Waste-to-Hydrogen che vogliamo
adottare, per costruire qui, nel nostro territorio, il futuro dei nostri
giovani e aiutare tutte le aree interne a fare altrettanto”.
È quanto ha sostenuto oggi a Palazzo Donini la presidente della Regione
Umbria, Stefania Proietti, nel partecipare all’incontro promosso dalla “The
European House Ambrosetti”, sul tema “Costruire il futuro: Zes, giovani,
innovazione e ricerca per il futuro dell’Umbria”, un incontro seminariale a
porte chiuse, che ha visto la presidente confrontarsi e discutere con
numerosi rappresentanti del mondo delle imprese, di diversi comparti,
operanti nella regione.
“Viviamo in un periodo nel quale c’è una accelerazione delle crisi – ha
proseguito la presidente Proietti – e adesso alla crisi ambientale ed
energetica è subentrata quella determinata dai gravissimi conflitti
mondiali. Cambiamenti e crisi energetica permangono e si aggravano,
incidendo negativamente soprattutto su PMI e aree interne. Abbiamo dunque
grande necessità di sviluppare un piano di sostegno alla crescita economica
e una politica energetica regionale, che noi abbiamo già indirizzato con
atti di giunta, ad esempio, determinando la volontà politica di gestire le
concessioni idroelettriche in forma pubblico privata per ridurre i costi
energetici delle aziende umbre”.
“La Regione Umbria – ha affermato la presidente – presenta diverse
criticità di contesto, prime fra tutte quelle rappresentate dalla carenza
infrastrutturale, dall’inverno demografico e dallo spopolamento,
particolarmente per quanto riguarda i giovani laureati, da bassa
produttività e difficoltà nella internazionalizzazione delle nostre
imprese, che sono per lo più piccole e piccolissime. Ma ha anche al suo
interno leve di eccellenza, e penso ai cluster, al sapere scientifico
rappresentato dall’università degli studi di Perugia, alla potenzialità di
poter riunire sotto il cappello del Made in Umbria enogastronomia di
qualità, turismo e manifattura, meccanica avanzata e digitale fino ai
borghi che, adeguatamente coperti dalle infrastrutture digitali, potrebbero
diventare luogo di elezione di residenza per i “nomadi digitali”, che
lavorano da remoto ma vogliono vivere in posti belli e ben serviti”.
“Stiamo lavorando moltissimo – ha proseguito la presidente Proietti – per
superare il gap infrastrutturale che da troppo tempo penalizza l’Umbria
nella sua proiezione esterna. E su questo l’assessore De Rebotti, con
deleghe a infrastrutture, trasporti e sviluppo economico si sta spendendo
con moltissima energia, mentre io stessa ho incontrato il ministro Salvini,
mettendo sul tavolo tutti i ritardi accumulati nei decenni sul tema. Siamo
determinati nel voler agganciare l’Alta velocità che scelte precedenti,
determinate anni fa, hanno voluto collocare fuori dall’Umbria, mentre noi
ora vogliamo che il processo sia accelerato e porti alla definizione del
sito dove costruire la fermata che ce ne apra l’accesso. Stessa cosa su
altre infrastrutture indispensabili come la Orte Falconara, il nodo, il
trasporto pubblico locale su gomma e su ferro, per cui stiamo lavorando
alacremente per il reperimento delle risorse, la progettazione e la
realizzazione”.
“La Zona ad economia speciale rappresenta – ha concluso la presidente
Proietti prima di confrontarsi con i presenti in sala su molti altri
argomenti – una grandissima opportunità perché semplifica in maniera
drastica gli iter burocratici necessari per ottenere i permessi per
iniziare le attività e perché non solo apre l’accesso al credito, ma
dovrebbe mettere a disposizione risorse in termini di credito di imposta.