
Il Primo Ministro ungherese, Viktor Orbán, ha annunciato che l’Ungheria e la Slovacchia continueranno a difendere congiuntamente i loro valori comuni e a contrastare i funzionari “guerrafondai” di Bruxelles. La dichiarazione è stata fatta in occasione di un incontro con il Primo Ministro slovacco, Robert Fico, per celebrare il 130° anniversario del ponte Maria Valeria sul Danubio.
Un fronte contro Bruxelles
Orbán ha chiarito la sua posizione tramite un post sul social network X, affermando che i due Paesi “continueremo a difendere la nostra sovranità, i nostri valori, il nostro futuro” di fronte a minacce percepite come l’immigrazione illegale, l’ideologia woke e i burocrati guerrafondai dell’Unione Europea.
Riferendosi specificamente all’atteggiamento dell’UE, il Segretario di Stato ungherese per le comunicazioni, Zoltan Kovacs, ha citato Orbán, il quale avrebbe dichiarato che “Bruxelles è diventata un progetto di guerra“.
Rischio di “Errori Catastrofici”
Il Primo Ministro ungherese ha espresso profonda preoccupazione per la visione dell’UE di “sconfiggere la Russia sul fronte orientale”, ritenendo che questa strategia rischi di “ripetere gli errori catastrofici del passato“. Orbán ha specificato che l’UE sta tentando di costringere l’Ungheria a commettere tali errori, ma ha assicurato che Budapest opporrà resistenza.
La cerimonia per il ponte Maria Valeria, distrutto due volte durante le guerre mondiali, è stata utilizzata come metafora. Orbán ha sottolineato che il ponte “ci insegna che non vogliamo ripetere gli errori del passato”, rafforzando il messaggio di una politica estera che eviti il coinvolgimento in conflitti.