
(AGENPARL) – Sat 27 September 2025 CULTURA, PIRONDINI-AMATO (M5S): SOLIDARIETÀ A LAVORATORI FENICE, GIUSTA LORO PROTESTA. M5S AL LORO FIANCO
ROMA, 27 sett. “Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai lavoratori del Teatro La Fenice di Venezia che in questi giorni stanno manifestando il loro dissenso rispetto alla nomina del Maestro Beatrice Venezi a nuovo Direttore musicale. La loro protesta è giusta, al di là delle singole valutazioni artistiche o personali che non ci competono: riguarda infatti il metodo con cui si è arrivati a questa scelta, senza un reale coinvolgimento della comunità artistica e senza un confronto trasparente con chi quotidianamente contribuisce a rendere grande e prestigiosa questa storica istituzione culturale. Da anni ormai questo Governo fa scelte nelle nomine in ambito culturale votate più all’appartenenza politica e alle amicizie che non al merito artistico o alle competenze. L’elenco è ormai lungo. La cultura sta diventando terreno di conquista del potere. Una tendenza grave, che rischia di impoverire il nostro patrimonio culturale e di demotivare le tante professionalità che operano con serietà e talento nel settore”.
Lo affermano Gaetano Amato, deputato M5S della commissione Cultura della Camera, e Luca Pirondini, senatore M5S e vice presidente della commissione Cultura.
“Inoltre – aggiungono – colpisce un elemento di merito: il fatto che — per quanto risulta — le masse artistiche della Fenice (orchestra e coro) non abbiano mai lavorato con il Maestro Venezi se non per un brevissimo programma. Si tratta di un’anomalia rispetto alla prassi consolidata nelle fondazioni liriche, dove la nomina di un direttore musicale stabile segue precedenti e probanti collaborazioni sul podio, in esito alle quali si sia maturato un reciproco apprezzamento artistico e una visione condivisa del progetto musicale. Il Teatro La Fenice è un simbolo della cultura italiana e internazionale. Le professionalità che lo animano meritano rispetto, ascolto e considerazione. Non si può ridurre tutto a una decisione calata dall’alto, ignorando le voci e le preoccupazioni di chi ogni giorno lavora con dedizione e passione per garantire qualità e prestigio all’offerta musicale. È ora di dire basta a questa logica di occupazione delle istituzioni culturali. La cultura italiana non appartiene a un partito, ma al Paese intero. Difenderla significa restituire dignità, trasparenza e merito a ogni scelta, perché senza questi valori il futuro della nostra tradizione musicale e artistica è seriamente compromesso”.
—————–
Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle