
(AGENPARL) – Sat 27 September 2025 N. 160 – 27 Settembre 2025
GRANO, COLDIRETTI CUNEO: STOP IMPORTAZIONI SELVAGGE E SPECULAZIONI
Vincente la strada dei progetti di filiera come Gran Piemonte
Il prezzo del grano duro è crollato a 28 euro al quintale, con un calo del 30% in un anno, tornando ai livelli pre-guerra in Ucraina, mentre i costi di produzione sono aumentati del 20% dal 2021, con la conseguenza che un chilo di pasta oggi viaggia sui 2 euro, ma agli agricoltori vengono riconosciuti appena 28 centesimi al chilo di grano. È quanto hanno denunciato da nord a sud dell’Italia i 20 mila agricoltori di Coldiretti che sono scesi in piazza per dire basta ai trafficanti di grano che schiacciano il prodotto nazionale sotto i costi di produzione, costringendo le imprese agricole a lavorare in perdita e spingendo sempre più sulle importazioni estere.
Il Piemonte è vocato alla coltivazione di grano tenero e conta quasi 79 mila ettari, ovvero oltre il 13% del totale della superficie italiana, più di 11 mila aziende e una produzione media di circa 4 milioni e mezzo di quintali, il 9% rispetto al dato italiano. La Granda – spiega Coldiretti Cuneo – vanta la seconda maggiore produzione complessiva di grano in Piemonte dopo la provincia di Alessandria, con 4.400 aziende impegnate a produrre 1,8 milioni di quintali su una superficie di 17.000 ettari.
“Serve dare dignità agli agricoltori, rispettando la legge sulle pratiche sleali che vieta la vendita sotto i costi di produzione. Sul nostro territorio il progetto di filiera Gran Piemonte offre una valida opportunità per le aziende cerealicole che possono migliorare la loro prospettiva di reddito, grazie alle importanti premialità previste dai contratti rispetto alle quotazioni di borsa, con una garanzia di sicurezza e tracciabilità a fronte delle importazioni di grano tenero dall’estero che non rispetta i nostri standard qualitativi” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
Dall’estate 2020, quando è partito il progetto di filiera Gran Piemonte con il Consorzio Agrario del Nord-Ovest, fino ad oggi, alla vigilia del sesto anno di semine, i numeri sono cresciuti notevolmente. Nell’ultima campagna – evidenzia la Coldiretti – hanno aderito oltre 1.000 aziende sul territorio piemontese, per una superficie di 9.800 ettari e una produzione di 420 mila quintali, pari ad oltre il 12% della superficie piemontese. In provincia di Cuneo, la filiera Gran Piemonte coinvolge quasi 600 aziende e oltre 5.500 ettari di superficie per una produzione di 240.000 quintali.
“Le manovre speculative sui prodotti alimentari sono sotto gli occhi di tutti. È evidente ancora una volta quanto sia fondamentale ridurre sensibilmente la dipendenza dall’estero e puntare sulla sovranità alimentare scegliendo la via dei progetti di filiera. È preoccupante che 7 milioni di quintali di grano tenero dall’estero finisca in Piemonte e diventi cibo consumato in gran parte da bambini ed adolescenti” sostiene Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo.
Per questo, secondo la Coldiretti, ci sono margini di crescita ulteriori del progetto Gran Piemonte al fine di rilanciare il comparto cerealicolo sul nostro territorio e fronteggiare le importazioni selvagge a tutela della nostra società. È una battaglia per la salute e per la sovranità alimentare, perché tutelare gli agricoltori vuol dire tutelare i cittadini.
Ufficio Comunicazione
COLDIRETTI CUNEO
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