
(AGENPARL) – Sat 27 September 2025 ASSEMBLEA GENERALE ONU, COSTA (M5S): “IL DIRITTO INTERNAZIONALE NON PUÒ
ESSERE SELETTIVO. SERVE COERENZA NELLE ISTITUZIONI”
“Quando si violano le regole, le conseguenze devono essere uguali per
tutti. L’ONU non può applicare due pesi e due misure”
Roma, 26 settembre 2025 – «La credibilità delle istituzioni internazionali
si misura dalla coerenza con cui applicano i propri principi. Non possiamo
accettare che il diritto internazionale venga interpretato in modo
selettivo, a seconda di chi lo viola. Quando 150 Paesi riconoscono lo Stato
della Palestina, questo riconoscimento non può essere ignorato dalle
Nazioni Unite». Lo dichiara il Vicepresidente della Camera dei Deputati,
Sergio Costa.
«È inaccettabile che un leader palestinese non possa prendere direttamente
la parola all’Assemblea Generale mentre chi è accusato di violazioni del
diritto internazionale mantenga pieno accesso alle tribune delle Nazioni
Unite. Questa disparità di trattamento mina alla radice l’autorevolezza di
un’istituzione che dovrebbe rappresentare l’uguaglianza tra i popoli».
«Come può l’ONU tollerare annessioni territoriali in aperta violazione
delle risoluzioni internazionali? Come possono le istituzioni democratiche
rimanere silenti di fronte a politiche che calpestano sistematicamente i
diritti di un intero popolo? Il silenzio delle cancellerie occidentali
equivale a complicità».
«La strada verso una soluzione duratura passa attraverso il riconoscimento
reciproco e il rispetto delle risoluzioni ONU. Ignorare sistematicamente le
decisioni della comunità internazionale significa condannare intere
generazioni a un conflitto senza fine. Le Nazioni Unite devono recuperare
il coraggio di far rispettare le proprie risoluzioni».
«Dall’Assemblea di Palazzo Montecitorio, dove rappresento un Paese che
crede nella diplomazia multilaterale, lancio un appello: basta con i
privilegi diplomatici per chi viola il diritto internazionale. La pace si
costruisce con la giustizia, non con l’impunità. Ogni popolo ha diritto
all’autodeterminazione, senza distinzioni né favoritismi», conclude Costa.
*Roberto Malfatti*
*Comunicatore politico e sociale*