
(AGENPARL) – Fri 26 September 2025 Eni: decisione AGCM sul presunto cartello dei biocarburanti
incomprensibile e infondata, basata su un totale travisamento dei fatti e
del mercato
La società tutelerà le proprie ragioni in sede giurisdizionale.
Roma, 26 settembre 2025 – In merito alla sanzione annunciata oggi dall’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato (AGCM), conseguente al procedimento avviato oltre due anni fa, Eni
esprime il più fermo dissenso e la profonda sorpresa per le conclusioni dell’Autorità, che ha ritenuto
la società partecipe di una presunta intesa restrittiva della concorrenza tra le principali società
petrolifere operative in Italia nel settore dei carburanti per autotrazione, per quanto riguarda il costo
della componente bio del prezzo del carburante, introdotta dalle compagnie nei carburanti
tradizionali per ottemperare agli obblighi normativi.
Nonostante la piena collaborazione e la trasparenza assicurata da Eni durante tutto il corso
dell’istruttoria, l’impianto accusatorio dell’AGCM si fonda su una ricostruzione artificiosa che ignora
le logiche di funzionamento del mercato e travisa la realtà dei fatti, decontestualizzando
comunicazioni legittime legate ai rapporti di fornitura reciproca tra gli operatori. L’AGCM ignora le
evidenze emerse nel corso dell’istruttoria, che dimostrano come Eni e gli altri operatori abbiano
sempre agito in autonomia e spesso in disallineamento, così come infondate risultano anche le
valutazioni riguardo alla pubblicazione dei prezzi sulla stampa di settore, dato che le informazioni
relative alla variazione dei prezzi della componente bio erano già note al mercato e, quindi, non in
grado di condizionare le dinamiche concorrenziali.
La decisione dell’AGCM appare, peraltro, ancora più paradossale se si considera che riguarda una
componente, imposta da obblighi normativi, che incide solo per pochi centesimi al litro sul prezzo al
consumo del carburante e colpisce ingiustificatamente condotte commerciali corrette e trasparenti,
disincentivando l’efficienza e l’innovazione in un settore strategico per il Paese.
Un simile approccio, purtroppo non nuovo da parte dell’Autorità, rischia di penalizzare ulteriormente
gli investimenti industriali italiani nella transizione energetica.
Oltre al danno derivante da un’ingiusta sanzione, di importo assolutamente abnorme, il
provvedimento odierno costituisce inoltre un ennesimo grave danno reputazionale per Eni, che viene
accostata a pratiche collusive alle quali è del tutto estranea.
Eni, pertanto, come già fatto in passato in relazione alla sanzione già ricevuta per asserite pratiche
commerciali scorrette proprio in relazione ai propri biocarburanti (caso Diesel+), annullata
definitivamente dal Consiglio di Stato dopo oltre 5 anni dalla sua irrogazione, tutelerà con
determinazione le proprie ragioni e la propria immagine in ogni sede competente.
Contatti societari Eni:
Sito internet: http://www.eni.com