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Comunicato Stampa
25 settembre 2025
Somalia: Save the Children, quasi la metà dei bambini di età inferiore ai cinque anni è a rischio di malnutrizione a causa di crisi climatica, conflitti e taglio agli aiuti
L’Organizzazione chiede alla comunità internazionale e ai donatori di mobilitare urgentemente risorse per ripristinare e ampliare i servizi nutrizionali, sanitari e idrici. Senza un’azione immediata, la vita di centinaia di migliaia di bambini somali è in pericolo.
Quasi la metà dei bambini di età inferiore ai cinque anni in Somalia potrebbe dover affrontare una malnutrizione acuta entro luglio 2026 a causa di una convergenza di crisi, mentre le organizzazioni umanitarie saranno costrette a fronteggiare i tagli ai finanziamenti che riducono i servizi sanitari e nutrizionali. Lo dichiara Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Inondazioni improvvise, precipitazioni inferiori alla media, prezzi elevati dei prodotti alimentari e conflitti in corso hanno contribuito a far aumentare i livelli di fame del 30% in tutta la Somalia[1], colpendo maggiormente il sud del Paese, secondo i nuovi dati dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC)[2], l’organismo di monitoraggio globale della fame.
I dati rivelano che 4,4 milioni di persone, ovvero poco meno di un quarto della popolazione, si prevede sperimenteranno elevati livelli di insicurezza alimentare acuta entro la fine del 2025.
Tra queste, oltre 921.000 persone si troveranno ad affrontare livelli di emergenza di insicurezza alimentare classificati come Fase 4, il secondo livello più alto IPC, quando è necessario un intervento urgente per salvare vite umane e mezzi di sussistenza.
Secondo le nuove stime il numero di bambini che soffriranno di malnutrizione acuta potrebbe salire a 1,85 milioni entro luglio 2026, con un aumento del 9% rispetto alle previsioni precedenti[3].
Per Save the Children questo grave peggioramento della malnutrizione è aggravato dai tagli agli aiuti globali che riducono l’accesso ai servizi sanitari e nutrizionali, con una copertura vaccinale insufficiente che porta a un aumento di malattie come l’attuale epidemia di difterite.
La chiusura di centri nutrizionali e strutture sanitarie – oltre un quarto di quelle supportate da Save the Children – ha lasciato oltre 55.000 bambini senza accesso a servizi nutrizionali salvavita da giugno.
“La Somalia è coinvolta in una crisi prolungata, che sta lentamente minando la resilienza delle famiglie e il benessere dei bambini. La fame – già a livelli disastrosi in tutta la Somalia – è in aumento, mentre gli shock climatici continuano a devastare il Paese, ma quest’anno la situazione è ancora peggiore perché ora stiamo affrontando massicci tagli ai finanziamenti che stanno già avendo gravi ripercussioni sui più piccoli. Stiamo vedendo un numero sempre maggiore di bambini arrivare alle nostre cliniche in condizioni critiche e, con un minor numero di strutture aperte, molti non avranno nessuno a cui rivolgersi. Non stanziare i fondi che possono aiutare a prevenire la fame estrema è una scelta politica che deve essere annullata prima che sia troppo tardi per milioni di bambini in Somalia” ha dichiarato Binyam Gebru, Direttore ad interim di Save the Children per la Somalia.
Save the Children chiede alla comunità internazionale e ai donatori di mobilitare urgentemente risorse per ripristinare e ampliare i servizi nutrizionali, sanitari e idrici. Senza un’azione immediata, la vita di centinaia di migliaia di bambini somali è in pericolo.
Save the Children opera in Somalia dal 1951, fornendo servizi salvavita in ambito sanitario, nutrizionale, educativo e di protezione. Nel 2024, Save the Children ha raggiunto 3,2 milioni di persone, tra cui 1,9 milioni di bambini, in 17 regioni del Paese.
[2]L’analisi dell’IPC sull’insicurezza alimentare e la malnutrizione acuta per il periodo luglio-dicembre 2025 è stata pubblicata il 23 settembre 2025.
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