
La Direzione di polizia di Lubiana ha effettuato questa settimana delle perquisizioni nell’ambito di un’indagine condotta dalla Procura europea (EPPO) di Lubiana (Slovenia), riguardante l’acquisto di attrezzature mediche, tra cui mascherine protettive, durante la pandemia di Covid-19.
L’indagine in corso riguarda sospette frodi sui sussidi e falsificazione di documenti commerciali, in cui si presume che le aziende beneficiarie abbiano ottenuto in modo ingannevole almeno 255.000 euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e 100.000 euro da fondi nazionali.
Si ritiene che tra agosto e ottobre 2020 l’indagato e la sua azienda abbiano agito in qualità di rappresentanti di circa 130 aziende e abbiano presentato domanda a un bando pubblico del Fondo pubblico della Repubblica di Slovenia per l’imprenditorialità per il rimborso dell’acquisto di dispositivi di protezione individuale.
Secondo l’indagine, gli indagati hanno falsificato documenti per dimostrare di aver acquistato dispositivi di protezione contro il Covid-19 per avere diritto al rimborso delle spese, mentre in realtà tali dispositivi non erano stati acquistati al momento della presentazione delle domande.
L’indagine suggerisce inoltre che i sospettati avevano concordato con le aziende per conto delle quali erano state presentate le domande che avrebbero utilizzato documenti falsi per dimostrare l’apparente precedente acquisto e fornitura dei dispositivi di protezione.
Per raccogliere ulteriori prove rilevanti ai fini delle indagini, la Direzione di polizia di Lubiana (Policijska uprava Ljubljana) ha effettuato delle perquisizioni, prendendo di mira l’abitazione del sospettato, i locali dell’azienda sospetta e i veicoli.
Tutte le persone coinvolte sono presunte innocenti fino a prova contraria da parte dei tribunali competenti in Slovenia.
