(AGENPARL) - Roma, 25 Settembre 2025Una mezza dozzina di aeroporti europei sono stati costretti alla chiusura a causa della comparsa di droni non identificati, con il governo danese che ha definito l’accaduto un “attacco ibrido”. L’incidente si è verificato per la seconda volta nell’arco della stessa settimana, sollevando seri interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture critiche.
Mercoledì sera, quattro aeroporti danesi – due dei quali ospitano l’intera flotta di caccia F-16 del Paese – sono stati chiusi per ore a causa dell’apparizione simultanea dei droni. Lunedì, una situazione analoga aveva già interessato i principali aeroporti di Danimarca e Norvegia, incluso Oslo.
Nonostante la gravità degli incidenti, la Danimarca non è stata in grado di tracciare, intercettare o abbattere efficacemente i droni, sollevando dure critiche da parte dei partiti di opposizione. Il capo della polizia nazionale, Thorkild Fogde, ha ammesso che non esiste una “pistola fumante” che riveli l’autore.
“Non siamo ancora in grado di identificare chi c’è dietro tutto questo, non siamo nemmeno in grado di dire esattamente da dove provengano i droni,” ha dichiarato Fogde. Tuttavia, il fatto che i droni siano apparsi contemporaneamente presso strutture militari e civili suggerisce uno “schema” che indica un attacco di stampo “ibrido” o “sistemico”.
Sia il Ministro della Giustizia che il Ministro della Difesa danesi hanno usato l’espressione “attacco ibrido”, un termine che in Europa è spesso utilizzato in relazione a operazioni che si sospetta abbiano il coinvolgimento di Mosca. Entrambi, pur riconoscendo l’assenza di prove dirette, hanno sottolineato che l’operazione è stata professionale e aveva l’obiettivo di “creare paura, creare divisione e spaventarci”.
La Russia ha prontamente negato ogni coinvolgimento. La Norvegia, invece, ha avuto più successo, riuscendo a catturare e arrestare il proprietario di un drone che aveva chiuso l’aeroporto di Oslo lunedì.
Il portavoce del partito di estrema sinistra Alleanza Rosso-Verde ha denunciato il governo, affermando che è “profondamente preoccupante che il governo… non abbia il controllo sulla protezione delle nostre infrastrutture critiche di base”.
In risposta alle pressioni e all’allarme, la Danimarca ha dichiarato di aver contattato la NATO in merito ai voli dei droni e sta valutando l’attivazione dell’Articolo 4 del Trattato, che obbliga i membri ad avviare consultazioni in caso di minaccia alla sicurezza.
Questi episodi arrivano poco dopo un massiccio attacco informatico che la scorsa settimana aveva bloccato i sistemi di check-in di molti aeroporti europei. L’uomo arrestato dalla polizia britannica in relazione al cyberattacco non è stato ancora collegato agli incidenti dei droni, ma l’insieme degli eventi evidenzia una crescente vulnerabilità delle infrastrutture europee a minacce non convenzionali.
