
E’ il pomeriggio del 25 settembre 1945, ottant’anni fa. Nell’Aula di Palazzo Montecitorio il decano dei deputati, il novantenne Gregorio Agnini, socialista, chiamato alla presidenza provvisoria come membro più anziano, dichiara aperta la prima seduta della Consulta Nazionale. L’Assemblea, riporta il resoconto, applaude vivamente.
“Questa riunione, in quest’aula, solennemente chiude il ciclo della lunga e dolorosa crisi che il fascismo ha introdotto nella storia d’Italia e da quest’aula ha preso inizio”, afferma il Presidente del Consiglio Ferruccio Parri nel suo saluto.
“Mi sembra (…) di sentire che aleggi qui, in questa nuova atmosfera di libertà, lo spirito dei nostri Martiri, sì, di Giacomo Matteotti, di Giovanni Amendola e di Antonio Gramsci (…) di sentir riecheggiare qui, alta e solenne, la loro voce, che indica a noi e a tutti gli italiani il sacrosanto dovere che incombe in questo momento, di dare ogni opera, di compiere ogni sforzo per rigenerare la nostra Patria e risollevare le sorti dell’Italia trascinata nel baratro dal fascismo e dalla monarchia” dice Agnini, nel suo discorso di Presidente provvisorio.
La guerra è finita da pochi mesi. Gli avvenimenti delle ultime fasi avevano reso evidente l’impossibilità della rinascita delle istituzioni con il semplice ripristino dello status prefascista. Era necessaria la revisione dell’intero assetto istituzionale, a cominciare dalla scelta tra monarchia e repubblica.
Il decreto legislativo luogotenenziale 25 giugno 1944, n. 151 aveva stabilito che, dopo la liberazione, il popolo avrebbe scelto la futura forma istituzionale dello Stato attraverso un’assemblea eletta allo scopo di predisporre la nuova carta costituzionale, quella che sarà l’Assemblea Costituente. In preparazione di un’assemblea elettiva, che assumesse il potere legislativo, ancora delegato all’esecutivo, venne creata (decreto legislativo luogotenenziale 5 aprile 1945, n. 146) la Consulta Nazionale. E’ un organismo non elettivo, composto da 440 consultori di nomina governativa, destinato a esprimere pareri su questioni di particolare rilevanza; per il suo funzionamento si avvale dei locali e del personale della Camera dei deputati.
Nella prima seduta, il 25 settembre 1945, la Consulta Nazionale elegge suo Presidente Carlo Sforza, che resterà in carica fino al suo scioglimento, nel giugno 1946, in concomitanza con l’elezione dell’Assemblea Costituente.
Il 26 settembre Sforza, nel discorso di insediamento, sottolinea il ruolo strategico della Consulta, cerniera tra istituzioni e Paese, tra classe politica e nazione, dopo i lunghi anni di silenzio del Parlamento.
L’Archivio storico della Camera dei deputati conserva la documentazione relativa al funzionamento e all’attività della Consulta Nazionale: https://bit.ly/ConsultaNazionale
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