
(AGENPARL) – Thu 25 September 2025 GdiF SAVONA: scoperto ad Albenga un centro estetico e barber shop
con n. 5 lavoratori “in nero” o irregolari. Irrogate sanzioni amministrative
per circa 200.000 euro.
I finanzieri del Comando Provinciale di Savona, nei giorni scorsi,
hanno concluso un
controllo fiscale e in materia di lavoro nei confronti di un esercizio
commerciale adibito ad
istituto di bellezza e cura della persona ed a salone di barbiere e
parrucchiere, operante nel
territorio ingauno e gestito da una donna, di origini cinesi,
residente in Albenga (SV).
L’attività svolta dalle Fiamme Gialle ha accertato come la ditta in
questione, in concreto,
impiegasse un lavoratore completamente “in nero”, per il quale non era
mai stata effettuata
alcuna comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte
del datore e avesse
assunto, inoltre, altri quattro lavoratori in maniera del tutto
irregolare, dichiarando, per
l’attività svolta dagli stessi, ai fini del calcolo della “busta
paga”, un numero di ore di lavoro
cinque volte inferiore rispetto a quelle effettivamente prestate, a
tutto danno delle ritenute e
dei contributi da versare all’Erario.
Le operazioni intraprese a seguito dell’accesso hanno fatto emergere
un contesto di gravi
irregolarità lavoristiche; infatti, i militari hanno ricostruito,
anche sulla base delle dichiarazioni
dei soggetti interessati e dei clienti abituali dell’esercizio, come
tutti i lavoratori fossero stati
retribuiti, mensilmente, dalla datrice di lavoro con sistematici
“fuori busta”, erogati in contanti,
per circa due anni (n. 23 mensilità) sino al momento dell’accesso dei militari.
Pertanto, le Fiamme Gialle hanno proceduto a inquadrare correttamente
la forza lavoro,
segnalando le irregolarità riscontrate ai competenti uffici
dell’I.N.P.S. e all’Ispettorato
Territoriale del Lavoro per la ricostruzione della posizione
previdenziale e contributiva dei
lavoratori e hanno redatto nei confronti della titolare, in relazione
al lavoratore “in nero”, un
verbale di accertamento unico e notificazione (legge n. 73 del 2002)
comminando sanzioni
amministrative per 52.800 euro e, con riferimento ai quattro
dipendenti irregolari, un verbale
per violazione delle norme relative al pagamento in contanti dei
dipendenti (legge n. 205 del
2017) contenente sanzioni amministrative per un importo di 115.000
euro; sono state, infine,
contestate ritenute non operate e ricavi non contabilizzati dalla
ditta per oltre 30.000 euro.
L’attività svolta dai finanzieri si inquadra, nell’ambito delle
prerogative e dei poteri concessi
al Corpo dall’art. 2 del D.Lgs. 68/2001, nel settore della repressione
del sommerso da
lavoro, che ricomprende tanto le irregolarità riconducibili a un
rapporto di lavoro non
dichiarato (il c.d. lavoro nero), quanto le situazioni di regolarità
soltanto formali a fronte di
un salario e di condizioni lavorative ben diverse da quelle
contrattualizzate (il c.d. lavoro
irregolare). Entrambe queste fattispecie ledono fortemente la libera
concorrenza e
rappresentano un notevole danno sia per le imprese in regola sia per i
lavoratori, sovente
oggetto di sfruttamento.