
(AGENPARL) – Thu 25 September 2025 La mozione presentata da Francesco Filipponi (Pd) e firmata anche da
Maria Grazia Proietti, Letizia Michelini, Stefano Lisci e Cristian
Betti è stata rinviata, di comune accordo con l’opposizione, alla
competente commissione consiliare per approfondimenti e per la
partecipazione degli interessati
(Acs) Perugia, 25 settembre 2025 – L’Assemblea legislativa ha
deciso di rinviare in commissione la mozione presentata in Aula da
Francesco Filipponi (Pd) e firmata anche dai consiglieri Maria Grazia
Proietti, Letizia Michelini, Stefano Lisci e Cristian Betti (Pd),
avente per oggetto la valorizzazione delle botteghe storiche e
artigiane dell’Umbria. Per la minoranza è stato il consigliere
Andrea Romizi (FI) a chiedere un approfondimento nella convinzione
condivisa che si tratta di un tema importante che deve essere
partecipato dagli interessati e per cui va trovata la migliore e più
efficace soluzione possibile.
“L’atto – ha spiegato in Aula il proponente Filipponi – impegna
la Giunta a prevedere l’istituzione dell’Albo Regionale delle
Botteghe Storiche e Artigiane dell’Umbria attraverso la creazione di
un elenco regionale delle botteghe storiche e artigiane, definendo
criteri chiari di ammissione come l’anzianità di esercizio (almeno
50 anni), il mantenimento di caratteristiche storiche, architettoniche
e culturali, l’esecuzione di attività legate alla tradizione
artigianale umbra e l’essere una attività che abbia un particolare
valore simbolico per la comunità e che rappresentano eccellenze
artigianali; a prevedere l’introduzione di misure di sostegno
economico e finanziario come contributi a fondo perduto e
finanziamenti agevolati per il restauro, la conservazione e
l’innovazione tecnologica delle botteghe storiche, ispirandosi alle
buone pratiche regionali come quelle della Regione Lazio, agevolazioni
fiscali (es. riduzione IRAP, esenzioni o agevolazioni sui tributi
locali) per supportare la competitività delle botteghe storiche e
l’attivazione di fondi regionali per l’avvio di nuove attività
artigiane incentrate sul recupero e sulla valorizzazione di mestieri
tradizionali, con un particolare focus sul sostegno al ricambio
generazionale e alla formazione di apprendisti; a prevedere la
creazione di un marchio regionale ‘Bottega Storica e Artigiana
dell’Umbria’ che certifichi e valorizzi le botteghe storiche e
artigiane della Regione, integrandole in itinerari turistici e
culturali che promuovano la tradizione artigianale e la cultura locale
favorendo al contempo la partecipazione delle botteghe in
manifestazioni culturali, fiere e mercati internazionali attraverso il
supporto della Regione e la creazione di eventi promozionali dedicati
all’artigianato; a prevedere l’introduzione di misure di
semplificazione burocratica per l’iscrizione all’Albo Regionale e
per l’accesso ai finanziamenti quali la digitalizzazione delle
botteghe storiche, incentivando l’uso di piattaforme online per la
promozione dei prodotti, la vendita e la partecipazione a fiere
virtuali, con l’obiettivo di ampliare la visibilità delle botteghe
a livello nazionale e internazionale; a prevedere forme di
collaborazione con i Comuni, la Camera di Commercio e le associazioni
di categoria favorendo la creazione di reti locali di botteghe
storiche e artigiane, in modo che possano collaborare e condividere
risorse per migliorare la promozione e la visibilità delle loro
attività ed incentivando forme di dialogo anche con i Comuni per il
recupero e la valorizzazione dei centri storici, incentivando il
restauro degli edifici storici dove si trovano le botteghe, e per la
creazione di piani di marketing territoriale che mettano in luce il
valore delle botteghe come parte integrante del patrimonio locale; a
prevedere, nell’ambito di tali attività, un sistema di monitoraggio
delle misure adottate, valutando annualmente l’impatto delle
politiche sulle botteghe storiche e artigiane, suggerendo al contempo
anche eventuali correttivi per garantire l’efficacia delle azioni
intraprese”.
INTERVENTI
Bianca Maria Tagliaferri (Ud-Pp): “Apprezzo l’iniziativa rivolta
ai borghi e alle botteghe artigiane, un modo per fare impresa che si
contrappone alla cultura dilagante dell’usa e getta. Queste
attività sono non di rado in edifici di particolare pregio e
costituiscono una componente rilevante dell’attrazione turistica.
Riconoscere alle botteghe artigiane e agli esercizi commerciali
storici una certificazione è una iniziativa importante che potrà
essere potenziata dalla creazione di un marchio regionale, per
ottenere un meritato riconoscimento anche in termini di agevolazioni e
premialità. Occorre fare in modo che la transizione generazionale si
traduca in nuove opportunità di lavoro”.
Maria Grazia Proietti (Pd): “Si tratta di una mozione che mette al
centro la salvaguardia e la valorizzazione delle botteghe storiche che
sono anche luoghi dove la tradizione diventa quotidianità e dove il
turista ma anche il cittadino ritrova legami autentici con il
territorio. Dobbiamo impedire che queste attività si esauriscano.
L’Albo regionale assicura un riconoscimento formale a queste realtà
e le tutela, come accaduto in altre regioni. Vale a dire misure di
sostegno economico e fiscale, contributi per manutenzione e restauro,
avvio di nuove attività che possano riprendere mestieri tradizionali
che sono la storia dei nostri centri. Il marchio regionale può
integrare itinerari turistici e commerciali, essere un richiamo più
forte. Infine, la semplificazione burocratica può permettere alle
realtà più piccole di avere nuove possibilità. Mettiamo al centro
la persona, le attività e le tradizioni, con risvolti importanti per
turismo, commercio e occupazione. Diamo un segnale forte di attenzione
e di prospettiva per salvaguardare l’anima produttiva e culturale
dell’Umbria”.
Donatella Tesei (Lega): “La mozione è condivisibile, l’Umbria è
fatta di piccoli borghi che nel corso del tempo hanno perso spazi per
il dilagare dei centri commerciali e le dinamiche attuali. Sono
previste attenzioni, incentivi fiscali, ma non so se vi siete posti il
tema che le tasse che colpiranno gli umbri riguardano da vicino le
realtà che vogliamo sostenere. La bontà delle intenzioni di questo
atto rischia di essere vanificata dalle tasse”.
Andrea Romizi (FI): “Apprezzo le finalità di questa mozione, un
tema che va trattato con la volontà di restituire una possibilità e
nuove opportunità al piccolo commercio. Mi piacerebbe un
approfondimento in commissione anche con le audizioni dei
rappresentanti di queste botteghe. Riusciremmo a valorizzarle ancora
di più se avessimo la capacità di approfondire i vari aspetti.
Dovremmo sviluppare di più il tema della formazione, chiesta dagli
artigiani. Valutare l’adesione come regione alla giornata nazionale
del Made in Italy, dove si celebrano le eccellenze del nostro Paese,
in cui gli artigiani hanno un posto di rilievo”.
Francesco De Rebotti (assessore regionale): “Ricordo che è stato
rifinanziato l’avviso ‘Rinnova’ per le attività nei centri
storici, poi la delibera 748/2025 per la revisione del Testo unico del
commercio. Questa è la direttiva su cui inserire gli atti in favore
delle botteghe storiche. Dobbiamo rivisitare in profondità l’ambito
del commercio in generale perché le cose sono molto cambiate.
Rilanciamo le attività commerciali e artigianali, in particolare
quelle storiche, su cui c’è una normativa di riferimento dal
gennaio scorso, è stato istituito l’albo nazionale. Guardiamo anche
alle buone pratiche di altre regioni, Toscana, Liguria e Marche:
potremmo prendere qualcosa in prestito e partire da esperienze
diffuse. Il quadro normativo dunque è elemento a supporto o a
completamento del nuovo Testo unico del commercio. I contenuti della
mozione li condivido, sapendo che poi dovremo avviare un forte lavoro
di partecipazione. Istituita una cabina di regia che sta raccogliendo
tutti gli esponenti di tutte le categorie del settore. I bandi che
oggi vengono rivolti alle imprese commerciali sono dentro il calderone
di tutte le imprese. All’interno di questo ci sono le botteghe
storiche e artigiane. Spesso tali imprese soffrono nel garantire il
passaggio generazionale, la tradizione familiare. Tante aziende hanno
subito questo problema. Tutto va ricompreso nel testo unico per il
commercio, una riforma che va accompagnata, il testo precedente è
molto vecchio”.
Francesco Filipponi (Pd): “Disponibili a rinviare l’atto in
Commissione alla luce anche del lavoro da fare per il Testo unico del
commercio”. PG
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80856
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