
(AGENPARL) – Thu 25 September 2025 A interrogazione di Pernazza e Romizi (FI), Giambartolomei (FdI) e
Tesei (Lega) ha risposto la presidente della Giunta Stefania Proietti:
“La Direzione Salute e Welfare sta completando la ricognizione per
definire il fabbisogno per tutte le strutture di tutti gli ambiti di
assistenza”
(Acs) Perugia, 25 settembre 2025 – Nella sessione Question time
della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, i consiglieri Laura
Pernazza (prima firmatario) e Andrea Romizi (FI) hanno interrogato la
presidente Stefania Proietti circa le “Liste d’attesa nelle
Residenze Protette per anziani non autosufficienti”.
Nello specifico hanno chiesto di sapere: “quali azioni urgenti
intenda la Giunta mettere in campo, anche attraverso un piano
straordinario di ampliamento dei posti accreditati, per rispondere
concretamente alla crescente domanda di accoglienza in Residenza
Protetta e per aggiornare il fabbisogno regionale complessivo di posti
letto; se e quanto sia stato stanziato sul Fondo regionale per le
politiche sull’invecchiamento attivo e se se ne preveda
l’incremento; se la Regione intenda prendere in considerazione, e
con quali tempi, le domande di convenzionamento presentate da
strutture già accreditate e non ancora accolte, prevedendo risorse
dedicate per aumentare progressivamente i posti convenzionati e
ridurre le liste d’attesa; se la Regione intenda introdurre un
sistema di segnalazione centralizzato dei posti vacanti nelle
strutture convenzionate, per accelerare lo scorrimento delle liste,
garantire un uso più efficiente dei posti disponibili ed evitare al
contempo sia disservizi per gli anziani in attesa che mancati introiti
per le strutture”.
Illustrando l’atto, Pernazza ha osservato che “secondo i dati
ufficiali trasmessi dalla Direzione regionale Salute e Welfare, alla
data del 31 maggio 2025 risultano: 436 anziani in lista d’attesa
nella USL Umbria 2 e 181 nella USL Umbria 1, per un totale di almeno
617 persone non autosufficienti in attesa di un posto in Residenza
Protetta (RP) nel sistema sanitario regionale che dall’ultima
comunicazione del Direttore Generale Salute e Welfare Dott.ssa Daniela
Donetti sono diventati 648 al 17 luglio 2025. I numeri ufficiali
risultano con ogni probabilità sottostimati, poiché molte famiglie,
consapevoli della cronica carenza di posti, rinunciano preventivamente
a presentare domanda di inserimento nelle liste. La mancanza di
disponibilità nelle strutture accreditate costringe molti nuclei
familiari a soluzioni temporanee, spesso onerose, come il ricorso a
strutture private o fuori regione. Alcuni territori risultano privi di
richieste non per assenza di bisogno, ma per assenza totale di
strutture disponibili. Risultano pendenti numerose domande di
convenzionamento presentate da strutture già accreditate, che ad oggi
non hanno ricevuto riscontro; accogliere tali richieste, con
l’adeguato stanziamento di risorse, consentirebbe di aumentare la
disponibilità di posti letto nel sistema regionale e, anche qualora
non fosse possibile garantire da subito la copertura completa, sarebbe
comunque opportuno avviare un percorso di integrazione progressiva,
così da ampliare gradualmente l’accoglienza e ridurre le liste
d’attesa. L’accesso alle Residenze Protette risulta oggi
concentrato quasi esclusivamente sugli anziani in condizioni di non
autosufficienza gravissima, lasciando senza risposta le richieste di
coloro che, pur affetti da patologie meno gravi, ma comunque tali da
impedire una vita autonoma, necessitano di assistenza continuativa;
questa impostazione contraddice la funzione originaria delle RP, che
dovrebbero garantire accoglienza a tutti gli anziani non
autosufficienti e non soltanto ai casi più estremi, con il risultato
di escludere centinaia di famiglie dal diritto all’assistenza.
Attualmente, con l’innalzamento degli standard qualitativi e
organizzativi richiesti alle Residenze Protette — che ha comportato
un inevitabile aumento delle rette — e in assenza di un adeguato
sostegno economico alle famiglie, molte strutture si trovano costrette
a praticare sconti pur di riempire i posti disponibili, poiché i
cittadini non integrati non riescono a sostenere per intero
l’importo della retta senza contributi pubblici. Inoltre, non sempre
i posti letto liberati vengono immediatamente rioccupati: la
disponibilità viene infatti riconosciuta dalla USL soltanto se
l’anziano in lista ha espresso preferenza per quella specifica
struttura. In mancanza di un sistema di segnalazione centralizzato,
che consentirebbe di accelerare lo scorrimento delle liste e garantire
un utilizzo più efficiente dei posti, si verificano così
contemporaneamente due criticità: da un lato, persone bisognose che
restano in attesa; dall’altro, strutture che registrano posti vuoti
con conseguenti perdite economiche. Questa situazione, aggravata dai
maggiori costi per il personale e per il mantenimento degli standard,
rischia di compromettere ulteriormente la sostenibilità economica
delle strutture, con effetti negativi sull’offerta e sulla qualità
dei servizi. È necessaria l’adozione di politiche che non limitino
l’accoglienza ai soli casi di non autosufficienza gravissima,
poiché la condizione di non autosufficienza deve essere intesa in
senso più ampio e richiede sostegno anche per quegli anziani che, pur
non rientrando nei casi estremi, non sono comunque in grado di
condurre una vita autonoma e necessitano di assistenza
continuativa”.
La presidente Stefania Proietti ha risposto che: “La Direzione
Salute e Welfare, nell’ambito della stesura del piano socio-sanitario
regionale, per la prima volta sta completando la ricognizione per
definire il fabbisogno per tutte le strutture di tutti gli ambiti di
assistenza, tra i quali rientrano anche le residenze protette, insieme
alle aziende territoriali, sta valutando l’impatto per la garanzia dei
percorsi e la sostenibilità, anche a livello economico, degli stessi.
Tutto ciò in un quadro che vede un significativo incremento nello
stanziamento di risorse, ma anche nelle domande dei cittadini. Per lo
stanziamento di risorse, in assestamento abbiamo approvato con il
PRINA 2milioni di euro da bilancio regionale in più che andranno alla
non autosufficienza e agli anziani, ma questo è anche parallelo
all’aumento delle rette che investe anche le tariffe delle residenze
protette. Nell’ambito poi della nuova programmazione FSE 2021-2027
sono state allocate risorse per 1,5milioni di euro per interventi di
supporto all’autonomia e all’inclusione sociale degli anziani e per la
promozione dell’invecchiamento attivo e 2,4milioni sono stati
destinati al finanziamento del progetto strategico ‘Insieme’. In
linea con gli obiettivi strategici volti a innovare il sistema dei
servizi in coerenza con la riforma degli anziani (Dlgs 29/2024), la
Regione ha istituito un tavolo permanente per le politiche di
promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo, che
rappresenta un fondamentale luogo di partecipazione e darà vita al
primo piano strategico regionale per l’invecchiamento attivo. Per
quanto attiene alle domande di convenzionamento, sono stati stipulati
da parte delle Aziende sanitarie territoriali accordi contrattuali con
il privato accreditato in base al fabbisogno rilevato per la garanzia
dei Lea utilizzando le risorse dell’FSR, la cui scadenza è prevista
per il 31 dicembre di quest’anno. In vista di queste scadenze
contrattuali, le aziende dovranno approvare avvisi pubblici e
trasparenti rivolti a tutte le strutture accreditate e presenti nel
territorio regionale ai fini del convenzionamento, con l’obiettivo di
rispondere in maniera sempre più adeguata anche territorialmente alla
richiesta da parte delle famiglie, in modo da ridurre il fenomeno
delle liste d’attesa. In attesa della conclusione dei lavori del
Tavolo nazionale per lo sviluppo e l’applicazione del sistema di
accreditamento, la Regione sta delineando un percorso per gestire
convenzionamenti socio-sanitari che da tempo determinano significativi
problemi di presa in carico dei pazienti, a causa della grave carenza
di posti disponibili. Le tappe del percorso di lavoro prevedono: la
definizione dei criteri con cui le aziende elaborano uno schema di
convenzione di avviso pubblico, la pubblicazione dello schema
regionale di convenzione, la definizione dei criteri di gestione delle
liste d’attesa, la realizzazione di una piattaforma informatica per
gestire la domanda e l’offerta, la gestione del circuito finanziario
per la fatturazione alle Usl. L’accoglienza dei nostri anziani
rappresenta un vero punto strategico del nostro programma politico e
amministrativo, ma anche del piano socio-sanitario, così come della
non autosufficienza. La nostra regione si caratterizza per avere un
quadro di popolazione oltre 65 anni, in aumento e quindi rappresenta
uno degli obiettivi fondamentali del piano socio-sanitario.
Nella replica, Pernazza, ha sottolineato il fatto che “l’età media
in Umbria è più alta rispetto al dato nazionale e questo è
preoccupante. Prendo comunque atto, molto positivamente, del fatto che
si sta lavorando su tutto questo. Ovviamente vorrei approfondire se si
sta lavorando nell’ottica di integrazione di dati a livello regionale
che consentano anche un efficientamento dei posti attualmente in
essere. È chiaro che il problema vero, reale e concreto è la carenza
di posti. Torneremo ovviamente sull’argomento e verificheremo
puntualmente che gli impegni presi dalla presidente Proietti vengano
rispettati”. AS
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80851
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