
(AGENPARL) – Thu 25 September 2025 Via libera dall’Aula, con voto unanime, su mozione di Giambartolomei
(FdI) alla quale sono state apportate modifiche condivise rispetto al
dispositivo
(Acs) Perugia, 25 settembre 2025 – L’Assemblea legislativa
dell’Umbria ha approvato con il voto unanime dei presenti (13) la
mozione di Matteo Giambartolomei (Fd), alla quale sono state apportate
modifiche condivise rispetto al dispositivo, che chiede la ‘Proroga
dei termini di pagamento e revisione dei criteri di calcolo per il
payback sui dispositivi medici (anni 2015-2018)’
Nello specifico, attraverso questa mozione, la Giunta viene impegnata
a: “dare mandato alla Direzione sanità, all’Avvocatura regionale
e alla Direzione bilancio di effettuare ulteriori accertamenti con le
Aziende in ordine a quanto previsto dall’art.7 della legge
118/2025”. Alla condivisione del documento di indirizzo si è giunti
dopo una breve pausa dei lavori richiesta dal capogruppo Pd, Cristian
Betti.
Illustrando il suo atto, Giambartolomei ha spiegato che “alcune
aziende fornitrici di dispositivi medici hanno formalmente comunicato
a mezzo PEC alla Regione Umbria la loro volontà di aderire alla
procedura di pagamento ridotto (pari al 25% della somma richiesta) per
il payback relativo alle annualità 2015-2018, come previsto dalla
normativa vigente. Le medesime aziende hanno tuttavia evidenziato e
circostanziato l’impossibilità oggettiva di rispettare la scadenza
del 9 settembre 2025, a causa di ritardi tecnici legati all’erogazione
di finanziamenti da parte degli istituti di credito, i quali a loro
volta attendono disposizioni operative sui fondi di garanzia preposti.
La scadenza, fissata immediatamente dopo il periodo feriale, si è
rivelata incompatibile con i tempi tecnici bancari e organizzativi
necessari per reperire la liquidità richiesta. Il gettito derivante
dal payback sui dispositivi medici rappresenta una risorsa finanziaria
strategica per l’equilibrio del bilancio sanitario regionale e che,
pertanto, è prioritario per l’Ente adottare soluzioni pragmatiche che
ne garantiscano l’effettivo e celere incasso, anziché avviare
procedure che rischierebbero di renderlo inesigibile. Sono emerse
criticità significative nei metodi di calcolo degli importi dovuti,
che minano la certezza del diritto e ostacolano l’accesso ai
finanziamenti da parte delle aziende come, ad esempio: mancata
separazione dell’IVA: in violazione di quanto previsto dalla
normativa nazionale, non è stata indicata in modo distinto l’IVA
rispetto alla quota payback, generando incertezza sull’imponibile
effettivo su cui gli istituti di credito possono erogare
finanziamenti. Inclusione di voci di fatturato contestate: nel
montante totale sono state incluse voci la cui legittimità è dubbia,
quali, ad esempio, quelle derivanti da prestazioni di servizi
(assistenza tecnica, manutenzione), contratti di noleggio, service o
comodato d’uso e acquisti di dispositivi a utilità pluriennale
soggetti ad ammortamento. Una perdurante situazione di stallo potrebbe
comportare un concreto pericolo per il sistema sanitario regionale e
per le finanze pubbliche in termini di: rischio per la continuità
delle forniture (l’impossibilità per le aziende di adempiere al
pagamento e il conseguente rischio di contenzioso potrebbero
compromettere l’approvvigionamento di dispositivi medici essenziali
per le strutture sanitarie regionali); aumento del contenzioso (la
richiesta di pagamenti basati su calcoli incerti esporrebbe la Regione
a un elevato rischio di soccombenza in giudizio, con un conseguente
aggravio di spesa pubblica); rischio di insolvenza e mancato incasso
(spingere le aziende a un pagamento immediato, nonostante le
difficoltà di liquidità, potrebbe non solo portare all’interruzione
dei rapporti di fornitura, ma anche trasformare un credito oggi
esigibile in un credito di fatto irrecuperabile, con un evidente danno
erariale). Altre Regioni, come la Sicilia, trovandosi in una
situazione analoga, hanno già annunciato l’adozione di
provvedimenti di rettifica dei conteggi, concedendo contestualmente un
termine ulteriore per il versamento”. AS/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80860
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