
(AGENPARL) – Thu 25 September 2025 L’atto di indirizzo per la Giunta, sul quale i consiglieri della
minoranza, pur rimanendo in Aula, non hanno partecipato al voto,
chiede al Governo italiano le necessarie garanzie diplomatiche e di
protezione per l’incolumità della spedizione di pace verso Gaza
(Acs) Perugia, 25 settembre 2025 – L’Assemblea legislativa
dell’Umbria ha approvato a maggioranza (i consiglieri di opposizione
non hanno partecipato al voto pur rimanendo in Aula) una mozione
urgente, promossa e predisposta da Fabrizio Ricci (Avs) concernente il
‘sostegno alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla e la
richiesta urgente al Governo italiano delle necessarie garanzie
diplomatiche e di protezione per l’incolumità della spedizione di
pace verso Gaza’.
Pieno appoggio alla proposta è stato espresso dai consiglieri della
maggioranza, mentre quelli di opposizione, per bocca del consigliere
Matteo Giambartolomei hanno spiegato la loro posizione: “pur
concordando sul contenuto del documento” hanno ribadito “il
superamento dell’atto da quelle che sono le posizioni già prese dal
Ministro e dal Governo e quindi da quanto espresso come posizione
chiara e netta dello stesso Governo”. Motivo per cui sono restati
comunque in Aula, senza però esprimere il proprio voto.
L’atto che impegna la Giunta regionale ad intervenire in tal senso
è stato illustrato dallo stesso Ricci che non ha mancato di
sottolineare come sia “importante e giusto che questo Consiglio
possa trattare un fatto epocale come quello della missione umanitaria
della Global Sumud Flottilla che in queste ore sta tenendo in ansia
milioni di cittadini nel nostro Paese e migliaia e migliaia di persone
nella nostra regione. Peraltro l’articolo 2 del nostro Statuto
sancisce che la Regione Umbria assume come valori fondamentali della
propria identità, da trasmettere alle future generazioni, la cultura
della pace, della non-violenza e del rispetto per i diritti umani come
valori fondanti. Purtroppo a Gaza, ma anche in tutta la Palestina
questi valori fondamentali oggi sono completamente calpestati.
Dall’alba di stamattina sono almeno trenta i palestinesi uccisi negli
attacchi militari israeliani nella zona centrale e meridionale di
Gaza, che si vanno a sommare agli oltre sessantatremila e si tratta in
grandissima parte di donne, bambini e comunque popolazione civile.
Accanto a questo è importante ripetere che il blocco navale che è
imposto da Israele impedisce sistematicamente l’arrivo di aiuti
umanitari via mare, come via terra, perché sappiamo delle tonnellate
e tonnellate di aiuti che sono bloccati da tempo immemore E questo
viola il diritto internazionale. Le violazioni del diritto
internazionale non possono essere trattate con scarsa rilevanza. Il
blocco di Israele viola il diritto internazionale, perché Israele è
una potenza occupante. Israele sta occupando il territorio palestinese
e quindi avrebbe l’obbligo di garantire ai civili di Gaza i beni
essenziali. Ecco perché qualsiasi ostruzione alla missione della
Flottiglia, anche in acque territoriali, controllate in questo momento
di fatto da Israele, costituirebbe una grave violazione del diritto
internazionale. È un atto di sfida all’ordinanza della Corte
internazionale di giustizia e impone a Tel Aviv, al contrario,
l’arrivo di aiuti umanitari verso Gaza. Il Ministro Crosetto
finalmente e giustamente ha inviato due navi della nostra Marina
Militare a supporto della flottiglia. Questo è un atto comunque
dovuto perché le navi battenti bandiera italiana nelle acque
internazionali sono territorio italiano. È chiaro dunque che, laddove
sono sotto attacco, i nostri connazionali, in acque internazionali,
vanno sempre difesi e soccorsi. Il Ministro ha tuttavia chiarito che
queste navi non seguiranno la missione fino al suo obiettivo e cioè
consegnare gli aiuti e le medicine, rompere l’assedio e arrivare a
consegnarli a Gaza. Questo tra circa 450 miglia perché questa è la
distanza che attualmente c’è tra la flottiglia e le acque
territoriali della striscia di Gaza. I nostri connazionali, i nostri
parlamentari che sono a bordo di quelle navi, ma più in generale le
migliaia di donne e uomini che sono su quelle barche per rompere
l’assedio, portare aiuti saranno da soli in balia di un governo
criminale secondo la Corte Internazionale e di un governo che,
nonostante si tratti di donne e uomini, disarmati non violenti,
Israele continua a chiamarli terroristi al servizio Hamas. Questa
mozione mira ad impegnare la Giunta a sostenere ed esprimere totale
solidarietà e appoggio alla missione della Global Sumud Flottilla che
rappresenta un evento unico e straordinario di azione dal basso. Oltre
a questo chiede che vi sia e continui la protezione, sia di carattere
diplomatico, intervenendo nelle sedi opportune a livello
internazionale, sia con il governo di Israele che negli organismi
internazionali affinché facciano da cuscinetto per consentire
l’ingresso degli aiuti e che finalmente venga rotto l’assedio. La
Regione si faccia quindi portavoce con tutta la forza e determinazione
possibile della volontà di questa Assemblea di proteggere la
flottilla e di consentire che l’obiettivo nobile e straordinario di
questa missione sia portata a termine. Questo è il senso della
mozione che presentiamo. Chiedo a tutte le colleghe e colleghi di
schierare l’Umbria dalla parte giusta della storia”.
Interventi:
Maria Grazia Proietti (Pd): “Vorrei sottolineare alcuni punti che
secondo me sono particolarmente importanti, perché noi siamo dalla
parte giusta della storia. Perché oggi noi siamo la storia e
qualcuno, delle generazioni future ci chiederà conto di quello che
sta succedendo e del perché sta succedendo. Di questa mozione voglio
sottolineare alcune cose: primo, l’articolo 2 dello Statuto regionale
secondo il quale la Regione assume come valori fondamentali della
propria identità, da trasmettere alle future generazioni, la cultura
della pace, la non violenza e il rispetto dei diritti umani Noi siamo
questi, questa è la nostra storia. L’Umbria ha da sempre avuto un
ruolo di primo piano nella promozione della convivenza pacifica tra i
popoli e nello sviluppo del dialogo interculturale ed interreligioso,
come testimonia l’incontro storico di Assisi del 27 ottobre 1986 e che
da allora, tutti gli anni si è continuato a ripetere nelle varie
città del mondo. Quest’anno sarà a Roma il 27 e il 28 ottobre.
L’Umbria è da tempo impegnata nel riconoscimento
dell’autodeterminazione del popolo palestinese, tant’è che nel
Consiglio regionale si sono approvate specifiche mozioni. Noi che qui
abbiamo un assessorato per la pace e poi va sottolineato quanto ha
fatto la presidente Stefania Proietti insieme ai capogruppo di questa
Assemblea ricevendo una delegazione di Sindaci della Cisgiordania e
ribadendo che la Regione è schierata a fianco di tutta quella
società civile che si batte per i diritti umani e per la pace,
confermando la nostra vocazione di persone che sono capaci di dialogo
e di cooperazione. La storia la facciamo noi con le nostre
caratteristiche, la nostra identità culturale e spirituale”.
A questo punto della discussione il consigliere Eleonora Pace
(capogruppo FdI) ha chiesto una breve pausa dei lavori per un
confronto sull’atto. Alla ripresa dell’Aula il consigliere Matteo
Giambartolomei (FdI), parlando a nome della minoranza ha detto che:
“in coerenza con quanto già anticipato riguardo all’ammissibilità
dell’atto proposto dal consigliere Ricci, ribadiamo di essere
assolutamente concordi con il contenuto del documento, ma non possiamo
che ribadire il superamento dell’atto da quelle che sono le
posizioni già prese dal Ministro e dal Governo e da quanto espresso
come posizione chiara e netta del Governo. Motivo per cui resteremo in
Aula, senza però esprimere il nostro voto”.
Cristian Betti (capogruppo Pd): “Ringrazio il consigliere Fabrizio
Ricci per aver presentato questa mozione. Ringrazio ovviamente anche
l’Aula, compresa la minoranza che ci ha consentito portarla in
discussione, e non è un fatto scontato, è qualcosa che va rimarcato
perché qualsiasi atto che le istituzioni possano fare, simbolico, ma
anche concreto, è molto importante di fronte a questa tragedia enorme
a livello globale. Ricordo con grande emozione e con grande orgoglio
che siamo stati la prima Regione in Italia ad aver affisso la bandiera
della Palestina dalle nostre mura. Ricordo quanto fatto per alcuni
bambini palestinesi, che sono stati accolti nella nostra regione