(AGENPARL) - Roma, 24 Settembre 2025(AGENPARL) – Wed 24 September 2025 Progetto SAKURA | Magma, vulcani, terremoti: qual è il ruolo
dell’astenosfera?
Finanziato dall’INGV e co-coordinato dall’Università di Bologna e
dall’INGV, il nuovo progetto di ricerca SAKURA punta a studiare da vicino
la parte del mantello terrestre che si trova tra 80 e 200 chilometri sotto la
superficie del pianeta, con un’attenzione particolare sull’area del
Mediterraneo e un focus sia sul Tirreno, incluse le regioni dei Campi
Flegrei e di Ischia, che sull’Adriatico
[Roma, 24 settembre 2025]
L’astenosfera, una parte del mantello terrestre che si trova tra 80 e 200
chilometri sotto la superficie del pianeta, influenza la cinematica e la
dinamica delle placche e quindi anche la nascita dei terremoti e l’attività
vulcanica. Ma in che modo questa parte del mantello terrestre influisce
sui fenomeni geologici in superficie? Per rispondere a questa domanda è
stato lanciato il nuovo progetto di ricerca – chiamato SAKURA – cocoordinato dall’Università di Bologna, con il Dipartimento di Fisica e
Astronomia “Augusto Righi”, e dall’Istituto Nazionale di Geofisica
e Vulcanologia (INGV), sezione di Bologna.
SAKURA è una linea di ricerca del progetto ROSE (Reinforcement of
the Observational Systems of the Earth), finanziato dal Fondo per la
Costruzione e la Ricerca Infrastrutturale del Ministero dell’Università e
della Ricerca. Questo progetto interdisciplinare, che unisce 10 team di
ricerca italiani e internazionali, mira a rispondere a domande
fondamentali sul funzionamento del pianeta Terra e a migliorare la nostra
capacità di osservarlo, dalle sue profondità fino alla ionosfera.
“Oggi sappiamo che l’astenosfera gioca un ruolo fondamentale nei
processi geologici terrestri, ma rimangono ancora molti interrogativi sulla
sua composizione, sulle sue proprietà fisiche, sulle fonti di calore al suo
interno e sul come questi elementi cambino in regioni diverse del
pianeta”, spiega Luca De Siena, professore al Dipartimento di Fisica e
Astronomia “Augusto Righi” dell’Alma Mater e co-coordinatore del
progetto insieme alla Dr.ssa Irene Molinari dell’INGV Bologna. “Con
SAKURA vogliamo capire meglio tutti questi aspetti e chiarire inoltre il
ruolo dell’astenosfera nel trasferimento del calore all’interno del mantello
terrestre, nelle interazioni tra placche e nella generazione e migrazione
del magma”.
Il progetto si concentrerà anche sul potenziamento di infrastrutture che
forniscano dati geofisici nel Mediterraneo, con esperimenti previsti nel
Tirreno e nell’Adriatico incluse le regioni dei Campi Flegrei e di Ischia.
“Con SAKURA avvieremo nuove attività di monitoraggio geofisico nel
Mediterraneo”, spiega Irene Molinari, ricercatrice dell’INGV Bologna e cocoordinatrice del progetto. “Installeremo stazioni sismiche e geodetiche in
aree finora poco coperte, realizzeremo un esperimento con sismometri da
fondo mare (OBS) nell’Adriatico, avvieremo la costruzione di strumenti
innovativi per la misura della gravità, condurremo indagini
magnetotelluriche nella provincia campana. Inoltre, raccoglieremo nuovi
dati paleomagnetici nel Mediterraneo e svilupperemo tecniche
tomografiche avanzate. Questi nuovi dati ci permetteranno di migliorare
la capacità di osservare e interpretare i processi profondi che alimentano
terremoti e vulcani”.
Unendo geologia, geofisica, vulcanologia, fisica e matematica, gli studiosi
di SAKURA combineranno la raccolta di dati sismici e geofisici con lo
studio delle rocce magmatiche, che saranno analizzate sia dal punto di