
(AGENPARL) – Wed 24 September 2025 https://www.aduc.it/articolo/flotilla+scioperi+diritti_39864.php
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Flotilla, scioperi e diritti
La Cgil ha fatto sapere che se la Flotilla (attivisti propal in rotta marina verso Gaza) subirà altri attacchi rispetto a quelli già subiti, proclamerà lo sciopero generale; Cgil che già nei giorni scorsi aveva bloccato l’Italia con un suo sciopero in materia, grazie anche all’adesione di qualche altro sindacato. Nel contempo, vari candidati alle prossime elezioni regionali (come quello per la Toscana, Eugenio Giani) enunciano iniziative di sostegno e sdegno per quanto accade (il balcone della sede della Giunta toscana è addobbato con quattro bandiere: Toscana, Italia, Ue e Palestina). Le manifestazioni propal di qualche giorno fa, che hanno bloccato diverse città anche perché concomitanti con alcuni scioperi, hanno mobilitato tante persone e l’azione della Flotilla era sempre in primo piano. Il ministro della Difesa Crosetto ha inviato una nave di supporto/scorta al gruppo di battelli della Flotilla. Altri sindacati, tipo Usb, hanno già bloccato alcuni porti e/o
minacciano di farlo se, per l’appunto, qualche imbarcazione della Flotilla dovesse avere problemi o, a loro avviso, non sia stata garantita sufficiente copertura anti-tutto da parte delle autorità. Non c’è media, inclusi quelli della tv di Stato, che non dia notizia di quanto accade, con interviste e anche inviati (quelli accettati dai naviganti) che fanno cronache più o meno in diretta.
Insomma, un’iniziativa privata – condivisibile o meno, poco importa – sta coinvolgendo le istituzioni di diverso livello e diversi privati, ed è divenuta motivo per eventualmente continuare a bloccare l’Italia, anche con uno sciopero generale.
Che succede?
E’ possibile che una parte degli attivisti imbarcati e dei loro sostenitori su terra ferma credano che stanno dando un grande contributo alla loro causa per Gaza anche -sempre come dicono loro – per gli aiuti umanitari che hanno messo nelle stive delle loro imbarcazioni.
Questi sono i fatti dedotti dalle cronache mediatiche. C’è da riconoscere agli organizzatori di essere stati bravi nella propaganda e coi loro uffici stampa, più o meno come sono bravi gli attuali cosiddetti governanti di Gaza.
Questo accade in un contesto in cui diverse categorie di lavoratori, soprattutto quelle dei trasporti pubblici, fanno scioperi, spesso per rinnovi mancati di contratti in cui, però, le rivendicazioni anche per la cosiddetta pace nel mondo, non mancano mai.
Grande assente in tutto questo è la guerra molto più vicina all’Italia e che ci vede impegnati per la difesa dei confini europei, l’invasione russa dell’Ucraina. Ma qui dovremmo fare valutazioni di schieramenti (come l’assenza della bandiera ucraina al balcone toscano) che, allo stato, sarebbero complementari. Ma è bene saperlo, per chi intendesse riflettere e approfondire questo nostro momento politico/storico.
Noi siamo qui, preoccupati, per quanto ci accadrà nei prossimi giorni e settimane. Sicurezza (considerato che anche – purtroppo – alcune manifestazioni hanno avuto alcune degenerazioni violente) e trasporti, soprattutto. Ché minano le nostre libertà – di cittadini, utenti, consumatori, lavoratori, imprenditori – facendoci perdere tempo e denaro per una situazione per la quale siamo convinti che tutto quello che accade in Italia, non possa servire alla bisogna di promotori e partecipanti ma quasi esclusivamente alle soddisfazioni individuali degli stessi. Soddisfazioni per le quali non siamo contenti di pagare, non per le loro motivazioni (ripetiamo: non sono quelle di cui stiamo parlando) ma perché, se qualcuno fosse contento di pagare, sarebbe meglio che lo avesse scelto e non che gli fosse imposto con quella che, innegabilmente, è una violenza.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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