
Nella giornata di ieri, si è tenuto il primo incontro tra il nuovo Direttore Generale del Personale, Dott.ssa Rita Monica Russo, e le Organizzazioni Sindacali (OO.SS.) rappresentative. L’appuntamento, di “saluto iniziale e, si spera, ben augurale” per il prestigioso incarico, ha visto la Russo diventare la prima Donna a Capo della Polizia Penitenziaria (e degli altri ruoli del Dipartimento).
La nuova Direttrice Generale, definita “Dirigente e Donna di esperienza forgiata nelle ‘fornaci’ del carcere”, ha difeso l’Amministrazione e il suo predecessore, ma ha anche sottolineato di essere portatrice di una “sua personale modalità di interpretazione del ruolo”. Una dichiarazione che, secondo Giuseppe DI CARLO, Segretario Generale FSA CNPP-SPP, è fondamentale per evitare il rischio che “tutto cambi affinché nulla possa cambiare”.
La delegazione sindacale FSA CNPP-SPP, guidata dal Segretario Di Carlo, ha messo sul tavolo tre punti cruciali che, a loro dire, evidenziano problematiche di gestione e rappresentatività:
Nonostante la rappresentatività, le sigle FSA CNPP-SPP e CONSIPE sarebbero state escluse (a causa di “personalistiche interpretazioni delle norme vigenti”) dalle riunioni per la stesura del “nuovo Accordo Quadro Nazionale” e la piena attuazione di quello in vigore, risalente al 2004 e modificato dopo quasi vent’anni.
L’urgenza di definire un “nuovo Regolamento di Servizio” da cui discendono le regole fondamentali per l’esistenza stessa del Corpo di polizia penitenziaria.
La difficoltà di molte Direzioni periferiche a rispettare il principio di rappresentatività e democraticità, non garantendo la “capillare informazione” dovuta a tutte le Sigle Sindacali rappresentative.
Sulla chiusura dei lavori, il sindacato ha espresso un parere positivo sulla Dott.ssa Russo, che “sia in possesso di una sensibilità non comune”, avendo pubblicamente dichiarato che i Sindacati “rappresentano (giustamente) il sale della democrazia”.
Nonostante la nota di fiducia verso la DG Russo, Di Carlo ha espresso “un forte rammarico” per un particolare non irrilevante: all’incontro con le OO.SS. erano assenti i massimi vertici dell’Amministrazione (Capo e Vice Capo DAP) e il potere politico (Sottosegretario delegato).
Questa assenza è vista come una “decadenza comportamentale (e, secondo il nostro parere, anche gestionale)” che riflette una possibile perdita di “sensibilità Istituzionale” ai vertici. In questo contesto, il Segretario Generale ha citato una celebre frase del film Gli Intoccabili per descrivere l’attuale situazione delle Carceri: “Sei solo chiacchiere e distintivo, solo chiacchiere e distintivo”.
Secondo Di Carlo, la “tragedia” è che lo “sfascio di un intero sistema sanzionatorio” ricade in primis sui Poliziotti, poi sugli stessi detenuti e, infine, sull’intera collettività.
Il sindacato FSA CNPP-SPP lancia un appello alla riforma del sistema penitenziario dalle fondamenta, mettendo da parte “lustrini e paillettes che non risolvono proprio nulla”. Il riferimento a “Radio Londra” – presidio di libertà e informazione veritiera contro la propaganda del regime – sottolinea la necessità di un’informazione autentica e di un’azione concreta.
Concludendo la sua riflessione, Di Carlo ha ricordato la storica importanza del comparto, citando (a memoria) il giornalista Giorgio Bocca, il quale avrebbe affermato che “gli eventi più tragici vissuti dall’Italia negli ultimi trenta anni devono essere letti attraverso l’uso della lente di ingrandimento sulle vicende della Amministrazione degli Istituti di prevenzione e pena”. Questo fa della “nostra Amministrazione” un “polo nevralgico della Sicurezza nazionale, nel bene e nel male”.
Quando l’Amministrazione penitenziaria deciderà di agire secondo i criteri di buon andamento, imparzialità e diligenza professionale, come un “Buon Padre di Famiglia”, a tutela dell’interesse generale dei cittadini?