(AGENPARL) - Roma, 23 Settembre 2025Nel corso dell’evento “Dialogo sul futuro della PA”, organizzato da Confsal-UNSA, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Sen. Paolo Zangrillo, ha tracciato le linee guida delle prossime riforme e degli interventi in materia di lavoro pubblico. Al centro del suo intervento il tema dei rinnovi contrattuali, con l’annuncio che il nuovo CCNL Funzioni Centrali 2025-2027 potrà essere firmato tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, grazie alle risorse già stanziate nel bilancio pluriennale dello Stato e alla continuità assicurata dall’accordo 2022-2024. Un cambio di passo rispetto al passato, che conferma l’impegno del Governo nel sostenere le retribuzioni e garantire stabilità ai dipendenti pubblici.
Il Ministro ha, inoltre, anticipato l’imminente presentazione in Parlamento di un disegno di legge per la crescita delle carriere all’interno delle amministrazioni, fino all’accesso alla dirigenza, valorizzando l’esperienza e l’impegno dei lavoratori. L’intervento si è inserito in un confronto di ampio respiro, che ha visto la partecipazione di Antonio Naddeo (Presidente dell’Aran), di Giovanni Anastasi (Presidente di Formez) e di Massimo Battaglia (Segretario generale Confsal-UNSA), i quali hanno sottolineato il ruolo strategico della dirigenza, l’innovazione legata all’intelligenza artificiale e l’importanza di creare spazi di dialogo tra politica, amministrazione e sindacati.
In tale occasione, l’Agenparl ha intervistato il Ministro Paolo Zangrillo:
Domanda: Il PNRR ha posto la Pubblica Amministrazione al centro degli investimenti, con fondi comunitari per 194 miliardi di euro. In che modo il suo Ministero sta monitorando l’efficacia di questi investimenti per modernizzare la PA?
«Le risorse messe a disposizione dal PNRR sono sicuramente uno strumento efficace per dare velocità e sostanza ai piani di riforma della pubblica amministrazione. Stiamo lavorando soprattutto investendo sulle risorse umane, sul nostro capitale umano. Lo stiamo facendo sul tema del reclutamento, sulla formazione e anche con riferimento all’opportunità di introdurre novità sulla valutazione del merito e, quindi, sul premio alle nostre persone.
C’è poi tutto il tema della semplificazione amministrativa, che rappresenta l’altro grande capitolo e che dà sostanza alla modernizzazione della nostra organizzazione. Dobbiamo essere capaci di avere un rapporto più diretto e più vicino con i nostri utenti: cittadini e imprese.
Su questo fronte abbiamo già presentato quasi 300 semplificazioni, approvate dalla Commissione Europea, e l’obiettivo è quello di presentarne altrettante entro l’anno prossimo. Direi che il piano di riforma della pubblica amministrazione va oltre il termine del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Questo significa che, per tutto ciò che riguarda la digitalizzazione e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella Pubblica Amministrazione, andremo avanti a prescindere dal PNRR.»
