
(AGENPARL) – Tue 23 September 2025 LA SICUREZZA DIVENTA MOTORE DI PERFORMANCE
Innovazione, normative e casi industriali mostrano come la prevenzione possa generare valore e competitività | Dall’accordo Stato-Regioni al Virtual Safety Training: formazione e tecnologie al centro dell’incontro trimestrale alla LEF, l’azienda digitale modello fondata da CAA e altri partners | Prossimo appuntamento a dicembre: si parlerà di dual use
Pordenone, 23 settembre 2025 — “Cultura della sicurezza: fondamento dell’eccellenza operativa – Scenari, tecnologie e casi applicativi” al centro dei LEF Operations Talks, format di 60 minuti trimestrale promosso dall’azienda modello digitale fondata da Confindustria Alto Adriatico e altri partners.
Moderato dal direttore generale di LEF, Marco Olivotto, l’incontro ha messo a fuoco un punto fermo: la sicurezza non è un adempimento marginale, ma la condizione abilitante che rende stabile la produzione, migliora la qualità e alimenta la fiducia all’interno delle organizzazioni. Da qui il passaggio, illustrato da Marco Lo Sardo, lean & digital operations manager di LEF, da logiche reattive a un approccio proattivo, in cui la prevenzione diventa investimento e valore aziendale. L’obiettivo “zero incidenti” è stato ricondotto a pratiche concrete: ascolto dei collaboratori, possibilità effettiva di fermare le linee quando serve, responsabilizzazione diffusa. Nei modelli di eccellenza più consolidati, dal World Class Manufacturing al Toyota Production System, la sicurezza — o, più in generale, la soddisfazione del personale — è il pilastro su cui costruire la performance; il commitment della direzione resta la leva decisiva per sostenere i percorsi di miglioramento continuo.
Sul fronte normativo, Dario Trevisiol, coordinatore area sicurezza di Confindustria Alto Adriatico, ha illustrato le novità del nuovo Accordo Stato-Regioni, in vigore da aprile 2025, concepito come un vero “testo unico” della formazione. L’accento è posto sulla qualità, con l’adozione sistematica del ciclo di Deming (pianificazione, realizzazione, monitoraggio, riesame e miglioramento) e con la verifica dell’efficacia non solo in aula ma direttamente a bordo macchina, così da incidere sui comportamenti. Il perimetro formativo si amplia: l’obbligo coinvolge anche il datore di lavoro — per gli aspetti organizzativi, la delega e la vigilanza — e vengono introdotti o rimodulati percorsi per gli utilizzatori di macchine pericolose (ad esempio i carriponte) e per i preposti, per i quali l’aggiornamento diventa biennale.
L’innovazione tecnologica è entrata nel merito della formazione con la presentazione, curata da Lorenzo Giacomini, key account manager di LEF: una piattaforma di realtà virtuale che consente di muoversi in ambienti simulati e di riconoscere situazioni o comportamenti non conformi. Nato in epoca Covid e rilanciato nel 2022 anche con un programma di sensibilizzazione che ha coinvolto oltre 1.500 studenti, oggi il VST conta circa 15 scenari, dai rischi biochimici alle cadute dall’alto, ed è fruibile sia con visori VR sia da desktop. Il tracciamento delle sessioni tramite backend permette di seguire nel tempo il consolidamento delle competenze e di assumere decisioni basate su dati oggettivi.
I casi applicativi hanno confermato l’efficacia dell’integrazione tra metodo e tecnologia. In Keter Italia, ha spiegato il plant manager Raffaele Lucon, il cantiere sicurezza avviato a marzo ha puntato su un’area modello e su un team trasversale per mappare e risolvere le sorgenti di rischio: la cartellinatura di atti e condizioni non sicuri, la registrazione puntuale e il monitoraggio delle azioni correttive hanno innescato un cambio di abitudini, moltiplicando le segnalazioni e generando un effetto di richiamo in tutto lo stabilimento. In Friul Intagli Industries, l’HSE manager Gianoscar Botteon ha descritto l’organizzazione della formazione per rischio alto — 12 ore obbligatorie prima dell’adibizione — tramite un calendario con sei edizioni settimanali articolate in tre moduli. Nel test in aula del VST, sebbene in fase beta per l’uso industriale, la proiezione del visore ha favorito l’interazione del gruppo e il coinvolgimento dei neoassunti come del personale in aggiornamento; il riscontro dei partecipanti evidenzia un incremento misurabile delle conoscenze tra pre e post-formazione.
In chiusura, Marco Olivotto ha ricondotto la sfida a una traiettoria chiara: unire metodi consolidati e nuove tecnologie mantenendo al centro le persone, così da trasformare la sicurezza in motore di eccellenza operativa lungo tutta la catena del valore.
Il percorso proseguirà con il “LEF Operations Summit” del 5 dicembre 2025, dedicato al tema del dual use delle tecnologie.
Massimo Boni