
Donald Tusk, Primo Ministro polacco, ha rassicurato l’opinione pubblica, affermando che non sono stati trovati droni armati sul territorio della Polonia in seguito alle recenti violazioni dello spazio aereo. La dichiarazione è arrivata in una conferenza stampa, dove Tusk ha affrontato le preoccupazioni suscitate dagli incidenti avvenuti nella notte tra il 9 e il 10 settembre.
“Finora, non c’è stato motivo di affermare che uno qualsiasi di questi ritrovamenti possa rappresentare una minaccia. Non è stato confermato alcun caso di drone armato che potrebbe essere esploso,” ha specificato Tusk.
Il primo ministro ha anche chiarito che non tutti i droni rinvenuti nel paese sono collegati all’incidente principale. “Dobbiamo ricordare che i droni civili sono molto diffusi in Polonia. Negli ultimi giorni, ci sono già stati due casi in cui sono stati rinvenuti velivoli a terra, e si è scoperto che non erano oggetti coinvolti nell’aggressione con i droni,” ha spiegato, invitando a non creare allarmismi ingiustificati.
La situazione è stata scatenata dall’annuncio del comando operativo dell’esercito polacco, che aveva comunicato la distruzione di diversi droni che avevano violato lo spazio aereo nazionale. Secondo Tusk, le violazioni sono state 19 in un solo giorno. In risposta, la NATO, su richiesta della Polonia, ha invocato l’Articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico, avviando consultazioni tra i membri dell’alleanza per valutare la situazione.
Dal canto suo, il Ministero della Difesa russo ha negato di aver avuto obiettivi in territorio polacco. Pur confermando gli attacchi a siti militari e industriali in Ucraina occidentale, ha sottolineato che la gittata dei droni impiegati non superava i 700 chilometri. Mosca si è comunque detta pronta a consultazioni con la Polonia per fare chiarezza sull’incidente.