
(AGENPARL) – Mon 22 September 2025 Link video:
[ https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/61d532cc-960f-11f0-8489-736d736f6674 | https://www.poliziadistato.it/pressarea/Share/link/61d532cc-960f-11f0-8489-736d736f6674 ]
COMUNICATO STAMPA
La Polizia di Stato ha arrestato, a Verona in corso Porta Nuova, un pericoloso ricercato in campo internazionale, un cittadino rumeno classe 1983 originario di Brasov, colpito da Mandato di Arresto Europeo emesso dalle autorità rumene in quanto condannato a dieci anni e sei mesi di reclusione per reati in materia di sostanze stupefacenti e, per questo, ricercato in tutto il continente dal 2022.
L’attività investigativa condotta dai poliziotti della Sezione Catturandi della Squadra Mobile della Questura scaligera finalizzata alla cattura del latitante, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato nell’ambito del progetto WANTED per la ricerca e cattura di latitanti internazionali di spessore rilevante, è stata avviata nel mese di maggio 2025 su segnalazione delle Autorità Rumene, secondo cui il ricercato poteva gravitare in territorio Veronese, in possesso di documenti falsificati ungheresi e polacchi che ne celavano la vera identità.
Le indagini della squadra mobile scaligera sono state, così, dapprima finalizzate ad individuare gli effettivi documenti falsi posseduti dal latitante, incentrandosi in una fase successiva sulla raccolta di informazioni su soggetti che avrebbero potuto favorire la sua latitanza.
Grazie a tale attività sono stati individuati alcuni veicoli sospetti, intestati a suoi parenti residenti in altre province italiane, le cui targhe sono state effettivamente registrate dalle telecamere di sicurezza comunali installate in città e in provincia.
In particolare, mirati e prolungati servizi di osservazione, svolti principalmente per ridurre i target di ricerca, hanno permesso di inquadrare due delle autovetture che saltuariamente sono state registrate nei varchi di accesso della zona sud di Verona. In questo modo, peraltro, negli ultimi giorni nelle due autovetture si è potuta notare la presenza di un cane molosso di grossa taglia con la testa fuori dal finestrino. Dettaglio che ha subito innalzato il criterio di ricerca considerato che, nel corso delle analisi effettuate sui social network, era emersa una particolare passione del latitante appunto per i cani molossi di razza “american bully”.