
(AGENPARL) – Mon 22 September 2025 COMUNICATO STAMPA
MidAS-Po, lo stato di salute delle acque sotterranee della Pianura Padana “mappato” dall’Autorità di Bacino del Po
Promosso e coordinato da ADBPO il progetto, che vede la collaborazione di 9 università italiane (UNIMIB, UNIBO, UNIPR, UNIMI, POLIMI, POLITO, UNITO, UNIPV e SSSA) e ARPAE, sarà il modello su vasta scala più grande esistente in Italia in relazione allo studio di 34 mila chilometri quadrati di territorio. A Torino, nella sede della Regione Piemonte, gli attori coinvolti incontrano la PA per un focus d’approfondimento sui modelli degli acquiferi sinora sviluppati
22 Settembre 2025 – Si avvia verso il traguardo MidAS-Po, progetto nato con l’obiettivo di sviluppare uno strumento a supporto di una gestione integrata e consapevole delle acque sotterranee della Pianura padana e che costituisce una delle azioni prioritarie del Piano di Gestione e del Piano di Bilancio Idrico del distretto del fiume Po: la conclusione del progetto è prevista entro il prossimo anno, grazie all’implementazione di un modello idrogeologico condiviso, concettuale e numerico degli acquiferi della Pianura padana su circa 34 mila chilometri quadrati (che ne farà il modello su vasta scala più grande esistente in Italia in relazione allo studio delle falde), un’area intensamente sfruttata da pozzi per uso potabile, irriguo, industriale e non solo.
Il progetto, partito a dicembre 2022, è promosso dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (ADBPO) ed è forte di un accordo di collaborazione tra lo stesso ente di bacino, emanazione diretta del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), con ben 9 prestigiose università italiane, otto delle quali dislocate sul Distretto cui sovrintende (UNIMIB – Università degli Studi di Milano-Bicocca; UNIBO – Alma Mater Studiorum Università di Bologna; UNIPR – Università di Parma; UNIMI – Università degli Studi di Milano, grazie al Dipartimento di Scienze della Terra Ardito Desio e al Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia; POLIMI – Politecnico di Milano; POLITO – Politecnico di Torino; UNITO – Università degli Studi di Torino; UNIPV – Università degli studi di Pavia) e una a Pisa (SSSA – Scuola Superiore Sant’Anna); inoltre il coinvolgimento di ARPAE Emilia-Romagna, che fornisce la propria consulenza, contribuisce a rafforzare il know-how del progetto grazie all’esperienza su scala regionale nello sviluppo di sistemi e modelli dei sistemi ambientali e dei fattori antropici che su di essi incidono.
A Torino, nella sede della Regione Piemonte, il gruppo di lavoro interno ad ADBPO – costituito dalla dirigente Fernanda Moroni, coordinatrice del progetto e dai funzionari Cesare Vasini e Filippo Battaglini – ha incontrato, insieme alle università, gli esponenti della PA per un focus d’approfondimento sui modelli degli acquiferi sinora sviluppati e al quale sono intervenuti Paolo Mancin (Regione Piemonte); Domenico De Luca, Manuela Lasagna, Daniele Cocca, Elena Egidio, Glenda Taddia e Martina Gizzi (UNITO e POLITO); Claudio Coffano (Città metropolitana di Torino); Paolo Cumino (Regione Piemonte); Filippo Richieri (ARPA Piemonte); Roberto Ronco (ATO 3 Torinese); Elisa Brussolo (SMAT) e Claudio Gandolfi (UNIMI).
MidAS-Po non si limiterà soltanto all’analisi dello stato dell’arte: oltre al monitoraggio tecnico e alla costruzione operativa del modello numerico calibrato sulle analisi di falda dal 2010 al 2022 (cui saranno presto integrate anche quelle successive) il gruppo di lavoro interno ad ADBPO sta predisponendo le basi per i futuri sviluppi che comprenderanno il collegamento al modello delle acque superficiali e la possibilità di utilizzare lo strumento a fini predittivi, come sottolineato dalla stessa Moroni: “Nell’ottica di questo importante percorso di collaborazione tecnico-scientifica la seconda fase vede oggi la costruzione del modello numerico dopo la consegna, da parte delle Università, di alcuni importanti dati sugli acquiferi, che dovrebbe portare alla possibilità di usufruire di uno strumento in grado di poterci indicare se in una determinata area del distretto idrografico del Po potrebbe verificarsi una condizione di sofferenza alla falda acquifera sotterranea. MidAS-Po sarà dunque uno strumento conoscitivo fondamentale per la pianificazione e la gestione delle risorse idriche, anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso e per la definizione del bilancio idrogeologico degli acquiferi”.
Maggiori info disponibili sul portale dell’Ente: adbpo.it .[Foto allegate: la collettiva dei relatori presenti in occasione dell’odierno evento nella sede della Regione Piemonte; e un’immagine del modello MidAS-Po illustrato attraverso supporto digitale dai funzionari dell’ADBPO Filippo Battaglini e Cesare Vasini].
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