
Ogni anno migliaia di giovani italiani tra i 18 e i 34 anni scelgono di lasciare il Paese in cerca di opportunità di lavoro e crescita personale. La fuga dei cervelli non riguarda più soltanto il mondo accademico o tecnologico, ma interessa diversi settori, segno di un disagio diffuso che spinge chi vorrebbe restare a guardare oltre i confini nazionali. Le cause principali sono precarietà, lentezze burocratiche, difficoltà di affermazione e mancanza di prospettive stabili.
L’Italia possiede ricchezze straordinarie che, se valorizzate, potrebbero offrire ai giovani la possibilità di costruire un futuro qui. Tra queste eccellenze, il settore agroalimentare emerge come un’opportunità concreta: prodotti come mozzarella di bufala, Parmigiano reggiano, vino, olio, frutta e verdura di qualità rappresentano non solo un’eccellenza mondiale, ma anche un patrimonio di saperi, innovazione e cultura secolare.
Ogni prodotto è legato a un territorio e a competenze che vanno oltre il lavoro nei campi: marketing, logistica, turismo enogastronomico e ricerca scientifica sulla sicurezza alimentare e sostenibilità. Eventi come il Bufala Fest di Napoli 2025, con il tema “Conoscenza – il sapere è nel sapore”, diventano occasioni concrete per i giovani di acquisire competenze, entrare in contatto con aziende e trasformare idee in progetti imprenditoriali.
Già oggi esistono giovani imprenditori che innovano nel settore agroalimentare: start-up biologiche, piattaforme digitali per la vendita diretta e servizi di turismo rurale. Queste esperienze dimostrano che il settore può generare occupazione di qualità e gratificante sul piano personale.
Meritocrazia Italia avanza le seguenti proposte mirate a valorizzare l’agroalimentare e fermare la fuga dei giovani talenti:
– semplificazione burocratica per start-up agroalimentari: snellire procedure per la costituzione di nuove imprese, ridurre tempi e costi per autorizzazioni sanitarie, certificazioni di filiera e apertura di punti vendita;
– incentivi fiscali mirati: credito d’imposta fino al 30% per aziende che assumono giovani under 35 con contratti a tempo indeterminato o apprendistato professionalizzante; detrazioni fiscali per investimenti in formazione, innovazione tecnologica e digitalizzazione della filiera;
– formazione specialistica e continua: percorsi integrati scuola-impresa con stage retribuiti, corsi di digitalizzazione, enogastronomia e sostenibilità, supportati da università e centri di ricerca agroalimentare;
– promozione dell’innovazione tecnologica: contributi a fondo perduto per l’adozione di tecnologie sostenibili, sistemi IoT per filiere agroalimentari, piattaforme di e-commerce e tracciabilità digitale dei prodotti;
– valorizzazione dei prodotti locali e filiere corte: campagne di marketing territoriale, incentivi per cooperative e consorzi che promuovono consumo a km 0, tutela delle varietà locali e riduzione degli sprechi alimentari;
– reti di impresa tra giovani agricoltori: sostegno a consorzi e partnership tra start-up per condividere macchinari, laboratori, conoscenze e mercati, con programmi di mentorship tra giovani imprenditori;
– sostegno all’internazionalizzazione: contributi per partecipazione a fiere estere, supporto logistico per esportazioni, consulenza per accesso a mercati internazionali e certificazioni di qualità;
– tutela e valorizzazione delle denominazioni di origine: rafforzare controlli, certificazioni e marchi DOP/IGP per garantire la qualità dei prodotti italiani sui mercati globali.
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