
Perché Bruxelles vuole smontare tutto con il DNA? L’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) accoglie con soddisfazione i risultati diffusi dalla Commissione Europea nel report “State of the Digital Decade 2025”, che riconosce l’Italia tra i Paesi più dinamici sul fronte dell’infrastruttura digitale e dei servizi pubblici online.
Secondo il documento, il nostro Paese ha raggiunto il 70,7% di copertura in fibra FTTP (Fiber to the Premises), con un incremento annuo del +18,6%, un dato che supera il ritmo medio europeo. L’Italia ha inoltre centrato il 100% degli obiettivi intermedi 2024 per 7 indicatori su 8, segnando progressi significativi anche nell’erogazione dei servizi digitali a cittadini e imprese.
Questi risultati dimostrano che il modello italiano – fondato sulla pluralità infrastrutturale, sulla concorrenza reale e sul contributo delle PMI, cresciute in media del 30% l’anno – funziona. Non è frutto di grandi “campioni continentali” costruiti a tavolino, ma di una base industriale diffusa, capace di investire nei territori e nelle tecnologie più avanzate.
Proprio alla luce di questi numeri, AIIP esprime profonda preoccupazione per il Digital Networks Act (DNA), la cui bozza rischia di smantellare gli equilibri che hanno permesso questo sviluppo.
Il DNA, infatti, punta a limitare la concorrenza infrastrutturale, centralizzare la gestione dello spettro radio, favorire oligopoli continentali e ridurre il ruolo delle autorità nazionali di regolamentazione: una visione giudicata da AIIP “centralista, dirigista e scollegata dal contesto industriale europeo”.
“L’Italia sta dimostrando che la liberalizzazione ha funzionato – afferma il Presidente di AIIP, Giovanni Zorzoni – ma oggi, con il Digital Networks Act, rischiamo di demolire tutto ciò che ha funzionato in nome di una visione pericolosa e distante dalla realtà”.
AIIP invita il Governo italiano, i membri del Parlamento Europeo e tutti gli stakeholder del settore a prendere posizione netta contro il DNA, difendendo un modello che nei numeri e nei fatti garantisce innovazione, investimenti e pluralismo tecnologico.
La battaglia, sottolinea l’Associazione, riguarda la libertà digitale, la concorrenza e la sovranità europea. Per questo AIIP ha promosso la campagna #StopDNA (https://link.aiip.it/stopdna.eu), aperta a imprese, istituzioni e cittadini.
La consultazione pubblica promossa dalla Commissione scade l’11 luglio 2025: c’è poco tempo per mobilitarsi e inviare un numero significativo di contributi di protesta contro il DNA.
🔗 Report State of the Digital Decade 2025: https://link.aiip.it/2025-State-of-the-Digital-Decade
🔗 Campagna StopDNA: https://link.aiip.it/stopdna.eu
