
L’opposizione nella Republika Srpska alza i toni contro il presidente Milorad Dodik. Jelena Trivić ha affermato che Dodik non solo non difende gli interessi serbi, ma sarebbe addirittura “il miglior agente degli interessi croati in Bosnia-Erzegovina”.
Trivić ha ricordato una serie di decisioni e azioni di Dodik che, a suo avviso, dimostrerebbero questa linea politica: dal sostegno implicito all’idea di una terza entità croata, alla vendita dei materiali di Jasenovac, fino all’assegnazione di onorificenze al famigerato 103° HVO di Derventa, alla dichiarazione del ponte di Pelješac come “di vitale interesse nazionale” e infine al trasferimento incostituzionale dei poteri a un vicepresidente proveniente dalle fila dei cittadini croati.
“Se qualcuno pensa che questa sia una coincidenza da parte di Dodik, non lo è. Dodik era e rimane il miglior rappresentante degli interessi croati in Bosnia ed Erzegovina ed è per questo che è nell’interesse nazionale serbo che se ne vada”, ha dichiarato Trivić.
Dal canto suo, Radislav Dončić, deputato e membro della presidenza del Fronte Popolare, ha sottolineato che non c’è più tempo da perdere:
“Le elezioni sono vicine e l’opposizione deve agire rapidamente e con fermezza. Dopo il cambiamento, dovremo approvare una legge sulla proprietà per indagare su tutti i magnati che hanno derubato la RS per decenni. Tutto ciò che è stato accumulato illegalmente deve essere confiscato e restituito allo Stato.”
Il rappresentante del Fronte Popolare all’Assemblea nazionale, Željko Dubravac, ha posto l’accento sulla condizione dei giovani nella RS:
“Sempre più ragazzi lasciano la Republika Srpska per motivi economici e politici. Qui la libertà di parola non esiste più. La gente vuole cambiamenti concreti, non false promesse. Il Fronte Popolare li offrirà, e insieme costruiremo una Repubblica più prospera.”
Dubravac ha inoltre ribadito che la chiave è riconquistare la fiducia dei cittadini e liberarli dalla paura che, secondo l’opposizione, il regime di Dodik alimenta da oltre vent’anni.