
Marine Le Pen, leader del Raggruppamento Nazionale, ha espresso la sua intenzione di candidarsi alle prossime elezioni parlamentari anticipate, qualora venissero indette. Nonostante una condanna che le vieta di ricoprire cariche pubbliche, la politica francese ha dichiarato al Le Journal du Dimanche di essere fiduciosa nella possibilità di superare l’ostacolo.
Il 31 marzo, un tribunale di Parigi l’ha condannata a quattro anni di carcere (con pena sospesa) e a un’interdizione di cinque anni da cariche elettive. Questa sentenza le impedisce teoricamente di partecipare sia alle elezioni presidenziali del 2027 che a eventuali elezioni anticipate. Tuttavia, Le Pen ha presentato un ricorso, che è in attesa di essere discusso.
“Se il Parlamento verrà sciolto, credo che riuscirò a candidarmi,” ha affermato Le Pen. La sua speranza si basa sul precedente stabilito dal Consiglio Costituzionale e su un ricorso presentato anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU). La politica ha chiarito che, anche se non dovesse riuscire a candidarsi, non ha alcuna intenzione di ritirarsi dalla vita politica.
Le Pen ha inoltre sottolineato che il suo partito è pronto per un’eventuale convocazione alle urne, a differenza dell’ultima volta in cui si sono trovati impreparati. “Abbiamo avuto un anno intero per prepararci e abbiamo imparato da alcuni dei problemi che sono stati identificati allora”, ha concluso.
La revisione della sentenza d’appello, che potrebbe revocare il divieto di candidatura, è prevista per l’estate del 2026.