(AGENPARL) - Roma, 20 Settembre 2025(AGENPARL) – Sat 20 September 2025 *Dagli insediamenti temporanei di Sant’Eusanio Forconese, il progetto
“Missione sul campo” accende i riflettori internazionali sulla
ricostruzione del Cratere 2009 e dell’Aquila. *
Il comune di *Sant’Eusanio Forconese* ha aperto la seconda giornata del
progetto *”Missione sul campo”,* con la delegazione di studenti e
professionisti che è stata accompagnata dalla sindaca *Deborah Visconti* tra
i luoghi della ricostruzione del territorio. Centrale, nel programma della
giornata, il convegno tenutosi nel pomeriggio all’interno della suggestiva
cornice del *Convento di San Colombo,* a Barisciano. Una tavola rotonda tra
studiosi, professionisti ed esperti del settore, che hanno relazionato sui
temi degli interventi di ricostruzione, sui ruoli degli Uffici speciali,
sulle iniziative messe in campo per il tessuto sociale e sul confronto tra
le attività di ricostruzione in Italia e in Francia.
Il progetto “Missione sul campo”, infatti, nasce tre anni fa, dalla tesi di
dottorato dell’architetto *Giovangiuseppe Vannelli,* ricercatore
dell’Università Federico II di Napoli e, dopo anni di studi e ricerche
internazionali, ha portato studenti, docenti e professionisti francesi –
insieme ai colleghi dell’*Università Federico II di Napoli – *nei territori
del Cratere 2009.
Interlocutore privilegiato tra i Comuni del Cratere e il mondo
accademico *Deborah
Visconti*, sindaca di Sant’Eusanio Forconese e presidente dell’Unione dei
Comuni Montagna Aquilana. “Un progetto nato per caso, dalla collaborazione
tra me e l’architetto Vannelli – illustra Visconti – L’iniziativa si è
avvalsa del prezioso contribuito dell’USRC, partner del progetto.
Attraverso occasioni come queste è possibile mettere in luce le buone
pratiche della ricostruzione, correlandole a studi internazionali, nel caso
di specie al contesto francese. Abbiamo dato vita a una condivisione di
idee, prospettive e buone norme, generando una fruttuosa contaminazione e
seguendo l’obiettivo di fare rete sul territorio”.
Non solo dati e numeri di una ricostruzione fisica avviata alla sua
conclusione, ma anche nuove sfide in campo sociale.
“L’Ufficio speciale – sottolinea il titolare dell’USRC, *Raffaello Fico *-
è impegnato nel coordinare le azioni di molti enti, quindi poter contare su
un’Unione dei Comuni ci permette di moltiplicare le forze. Queste due
giornate aquilane, oltre alle iniziative che stiamo mettendo in campo sul
territorio, ci permettono non soltanto di affermare che l’orizzonte
temporale della ricostruzione materiale sia ormai definito, ma di
concentrare le nostre energie sulla ricostruzione sociale. Un compito che
ci pone davanti nuovi progetti di rigenerazione”.
“Emergenza e ricostruzione, due fasi che spesso vengono pensate distanti
temporalmente, ma che dovrebbero cominciare più o meno nello stesso
momento, cioè subito dopo il terremoto”, ha esordito il professor* Mauro
Dolce, *presidente del Consorzio interuniversitario ReLUIS, nel corso del
suo intervento. “L’emergenza riguarda l’azione di soccorso da prestare alla
popolazione, poi si passa alla fase dell’assistenza agli abitanti,
attraverso la predisposizione di alloggi temporanei. Parallelamente deve
iniziare il lavoro che porterà alla riparazione degli edifici danneggiati,
quindi la ricostruzione vera e propria, riportando le abitazioni non solo
alle condizioni precedenti, ma a livelli migliorativi almeno per ciò che
concerne la sicurezza. Queste due fasi hanno un’interfaccia di collegamento
che deve essere ben coordinata. Nel caso del terremoto dell’Aquila, la fase
di ricostruzione è iniziata ufficialmente a febbraio 2010, con la nomina
del Commissario, ma la Protezione civile anticipò alcune operazioni, vale a
dire fasi vere e proprie della ricostruzione, soprattutto per quanto
riguardava scuole ed edifici privati. Nell’ambito del processo di
ricostruzione, invece, il centro storico ha bisogno di un approccio
complessivo”.
