
(AGENPARL) – Fri 19 September 2025 Il Ministro
dell’Università e della Ricerca
UNIVR OGGI. Riflessioni a più voci
Verona – 19 settembre 2025
Messaggio del Ministro Anna Maria Bernini
Carissimo Rettore Nocini,
cari tutti,
un capitolo che si chiude, nel percorso di un’Università, è già un capitolo che si apre.
Il bilancio di questi anni alla sua guida non è solo nel raggiungimento di alcuni
obiettivi che sono la forza di un ateneo che guarda al futuro. Penso alla vocazione
internazionale, allo sviluppo di nuovi corsi di laurea, all’inaugurazione di nuovi poli
didattici.
È anche nella forza di un ateneo che ha la consapevolezza del presente. E penso prima
di tutto agli interventi per garantire il diritto allo studio: i circa ottomila iscritti che
studiano gratuitamente, l’aumentata disponibilità degli alloggi per i fuorisede.
Magnifico Rettore, lei lascia, dopo sei anni, un’eredità di apertura alle idee, al
territorio, al dialogo, alla tolleranza.
Una porta aperta è l’immagine dell’Università di oggi, evocativa di trasparenza,
condivisione, inclusione, collaborazione.
Questa università apre le sue braccia alle sfide del XXI secolo, soprattutto quelle
tecnologiche, che non si affrontano nascondendosi in un laboratorio ma con il
coraggio delle scelte.
Il vostro ateneo ha dimostrato di non aver paura del futuro, anzi: ne ha colto le
responsabilità. Mettendo in campo risorse e competenze. Valorizzando il territorio.
Rendendo partecipe il mondo delle imprese.
È questa la strada da seguire. Coinvolgere direttamente il tessuto produttivo, le aziende
del Veneto, modello del nostro successo nel mondo.
Il Ministro
dell’Università e della Ricerca
In questo contesto, il conferimento della laurea honoris causa a Piero Ferrari è un
riconoscimento a un protagonista dell’Italia migliore, un segnale di profonda
gratitudine verso le eccellenze fedeli della nostra terra.
Ed è parte del messaggio che credo possa essere il filo conduttore delle “riflessioni” a
cui vi affidate oggi.
La crescita dell’università e della ricerca avviene insieme a chi fa impresa, che è già un
saper fare squadra.
Non è un percorso da inventare, ma da continuare.