
(AGENPARL) – Fri 19 September 2025 Ufficio Urp e Relazione con i media
COMUNICATO STAMPA DEL 19 SETTEMBRE 2025
Caro energia, l’Sos delle imprese alla Conferenza
nazionale delle Camera di Commercio
Lupi: “Colpite soprattutto le piccole realtà. Come Camera spingiamo
su transizione energetica e rinnovabili”
Anche la Camera di Commercio Riviere di Liguria è presente, con il presidente Enrico Lupi e il
segretario generale Marco Casarino, alla conferenza nazionale delle Camere di Commercio in
corso a Cagliari promossa da Unioncamere e Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Tra gli argomenti affrontati, il caro energia.
“Lo studio Unioncamere presentato alla Conferenza – commenta il presidente della Camera di
Commercio Riviere di Liguria, Enrico Lupi – evidenzia che la bolletta energetica italiana, ad
agosto, è stata più cara del 41% rispetto a quella della Germania e del 26% rispetto a quella della
Francia. L’impatto – prosegue – è particolarmente pesante per le piccole imprese che nel 26% dei
casi dichiarano un aumento dei prezzi compreso tra il 50 e il 100%”.
Da diversi anni la Camera di Commercio Riviere di Liguria affianca le imprese e i territori di
Imperia, Savona e La Spezia nella transizione energetica.
“Attraverso uno sportello dedicato – riprende Lupi – abbiamo avviato un servizio di assistenza e
informazione sulla transizione energetica per le imprese di Imperia, Savona e La Spezia. In corso
abbiamo la realizzazione di un Tavolo di progettazione territoriale per la costituzione di Comunità
energetiche territoriali (Cer) con l’obiettivo di spingere sulle rinnovabili. Primi passi, concreti, per
puntare a ridurre la dipendenza dal fossile e dall’estero”.
Lo studio Unioncamere, realizzato col contributo del centro studi Tagliacarne, evidenzia come, sia
per le piccole che per le imprese medio-grandi il caro bolletta si traduce in una riduzione dei
margini (69% delle imprese fino a 49 dipendenti e 75% delle aziende con 50-499 dipendenti), in un
freno agli investimenti (13% per le piccole, 12% delle medio-grandi) e in una riduzione della
produzione e del fatturato (5% per le piccole, 7% per le imprese più grandi). E il problema è che il
42% delle piccole imprese (contro il 18% delle medio-grandi) non sa che strategia adottare per
contenere i costi peraltro nella fase, delicatissima, dell’introduzione dei dazi Usa.
Secondo Eurobarometro, il costo dell’energia è la seconda barriera agli investimenti per le nostre
imprese (lo dichiara il 24% delle aziende, la prima barriera è la burocrazia), in crescita rispetto al
13% di cinque anni fa. Le analisi Unioncamere mostrano poi che i problemi di approvvigionamento
energetico riguardano un’impresa manifatturiera su cinque. Il segmento delle piccole imprese è
quello dove c’è maggiore incertezza nelle misure di reazione: il 42% delle imprese con meno di 49
addetti non pensa di adottare una strategia al riguardo, contro il 18% di quelle tra 50 e 499
dipendenti. Quasi la metà delle imprese italiane vede nella transizione energetica un’opportunità
(47,2%), ma per un terzo circa (31,7%) rappresenta un aumento di costi e burocrazia.