
(AGENPARL) – Thu 18 September 2025 ALLA ROME FUTURE WEEK LA SCUOLA DEL FUTURO
EDUCARE COME LEVA SOCIALE E CULTURALE
Cosa c’entra la scuola con il futuro, vi chiederete. C’entra eccome. Non è allora un caso che la Rome Future Week abbia scelto l’istituto internazionale Little Genius come partner scientifico, con l’idea di costruire un grande hackathon sull’educazione, aperto a studenti, docenti, innovatori, genitori e ricercatori: “L’istruzione -spiega Nicola Cristian Rinaldi, direttore della Little Genius- ha oggi un ruolo fondamentale ma ha bisogno di un nuovo modello. Non basta introdurre tablet o laboratori di coding, ma serve ripensare il significato stesso dell’apprendere. Noi, da oltre vent’anni portiamo avanti un progetto ambizioso: reinventare l’educazione come leva per l’evoluzione individuale, sociale e culturale”.
Nel primo hackathon, i ragazzi della Little Genius hanno immaginato la scuola di domani e, a Piazza del Popolo, sono diventati, grazie al laboratorio Minecraft, eroi della rete. Hanno insomma imparato come difendere la loro scuola digitale da chi prova a rubare password, inviare link ingannevoli o mettere in pericolo la connessione: “L’iniziativa -sostiene Rinaldi- traduce i principi della sicurezza informatica in un linguaggio semplice e divertente, adatto anche ai più piccoli. Un messaggio forte rivolto anche agli adulti da una scuola che vuole essere al passo con i tempi, dare ai propri alunni l’abecedario moderno per affrontare un mondo nuovo e, per loro, vitale”.
Cosa sta accadendo dunque nel mondo della scuola? “Le competenze richieste alle nuove generazioni -ricorda Rinaldi- sono radicalmente diverse da quelle del passato: servono nuovi strumenti, ma soprattutto nuovi paradigmi educativi. Ecco perché stanno nascendo scuole che non si limitano a trasferire contenuti, ma costruiscono veri e propri ambienti cognitivi, emotivi e digitali. Luoghi in cui si apprende facendo, esplorando, fallendo, immaginando. Little Genius è una di queste scuole. Nata come società benefit, ha sviluppato un ecosistema educativo riconosciuto a livello internazionale, in grado di integrare metodologia pedagogica, innovazione tecnologica, impatto ambientale e visione globale. Un esempio concreto e replicabile di trasformazione sistemica”.
Il cuore di questa trasformazione è la metodologia ICE® -Infinite Child Evolution: un approccio brevettato che fonde dimensioni cognitive, etiche, civiche, relazionali e digitali. Il bambino non è visto come contenitore di nozioni, ma come un sistema in evoluzione, in dialogo con un contesto mutevole. I quattro pilastri -pensiero critico e creativo, educazione civica, apprendimento esperienziale e adattabilità- guidano una didattica che non prepara solo al lavoro, ma alla complessità del vivere: “Non ci si ferma solo alla teoria. Negli anni abbiamo brevettato tecnologie, collaborato con centri di ricerca, università e PMI innovative (UniRoma 3, UniTor Vergata, CNR) e creato ambienti educativi che uniscono scienza, pedagogia e sostenibilità. In più abbiamo ottenuto un brevetto che collega la metodologia ICE® a un algoritmo basato su blockchain, capace di certificare in modo sicuro e dinamico competenze scolastiche, etiche e civiche. Questo porterà negli anni a creare un portafoglio formativo evolutivo, capace di superare il concetto tradizionale di diploma”.
Accanto a ciò, la scuola sviluppa soluzioni di AI educativa e learning analytics, operando in un edificio in bioarchitettura intelligente, dove persino la qualità dell’aria è monitorata da sistemi automatizzati. L’educazione insomma può e deve diventare un’infrastruttura sociale strategica. Non solo luogo di formazione individuale, ma leva per l’innovazione pubblica, la coesione sociale e la sostenibilità ambientale: “Il nostro obiettivo qui alla Rome Future Week -conclude Rinaldi- è di scrivere insieme il Manifesto dell’istruzione del futuro: un documento aperto, corale e vivo, che riconosca l’educazione come nodo centrale per ogni trasformazione futura sociale, ambientale, economica, tecnologica”.
UFFICIO STAMPA
MASSIMILIANO NICCOLI