
(AGENPARL) – Wed 17 September 2025 Presso il Laboratorio di riferimento regionale per la diagnosi umana delle
arbovirosi del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo dall’inizio
dell’anno sono stati eseguiti 253 test, di cui 69 per West Nile Virus.
Le arbovirosi, malattie virali trasmesse all’uomo e agli animali attraverso
il morso o puntura di artropodi come zanzare, zecche e flebotomi, possono
presentarsi con manifestazioni cliniche diverse e in una piccola
percentuale dei casi possono causare sintomi gravi. L’identificazione
tempestiva del caso è, pertanto, fondamentale per la messa in atto di
adeguate misure di prevenzione sia in ambito umano che in ambito animale ed
entomologico.
Il Laboratorio dell’AOUP, istituito con Decreto Assessoriale 219 del
29/02/24, e diretto dalla Prof.ssa Simona De Grazia, fa capo all’U.O.C. di
Microbiologia e Virologia diretta dal Prof Giovanni Giammanco e svolge un
ruolo strategico nella sorveglianza e risposta alle arbovirosi (West Nile,
Dengue, Chikungunia, Encefalite da zecca, Toscana virus, zika) in linea con
il Piano Nazionale di Prevenzione 2020–2025.
Attraverso metodologie avanzate e tecniche innovative la struttura fornisce
risultati rapidi e affidabili per la diagnosi delle malattie, consentendo
una gestione efficace e tempestiva di eventuali focolai a salvaguardia
della salute pubblica.
Durante l’attuale stagione epidemica, il Laboratorio, in contatto con i
servizi di Epidemiologia delle Aziende Sanitarie Provinciali e con
l’Istituto Superiore di Sanità, ha svolto un ruolo fondamentale nella
diagnostica di laboratorio non solo per le aziende del palermitano ma anche
per le ASP di Catania, Caltanissetta, Messina e Trapani.
“Le indagini sierologiche e di biologia molecolari che abbiamo eseguito –
spiega la professoressa De Grazia – hanno permesso di confermare due casi
di infezione da West Nile in un paziente ricoverato a Messina e uno a
Palermo, mentre, in relazione al caso di sospetta infezione da virus West
Nile riscontrato nel mese di agosto presso l’AOUP, le indagini virologiche,
condotte in linea con quanto definito dal Piano Nazionale di Prevenzione
Sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-25, non hanno confermato l’
infezione”.
Sebbene il riconoscimento di riferimento regionale per le arbovirosi sia
avvenuto nel 2024, già dal 2022 presso l’UOC di Microbiologia e Virologia
venivano eseguiti test sierologici e biomolecolari per la diagnosi di
arbovirosi, per un totale di 1090 indagini effettuate.
“La diagnosi delle infezioni da arbovirus è complessa – continua la
Professoressa De Grazia – per la scelta della metodica da applicare e del
campione biologico da analizzare e soprattutto per l’interpretazione dei
risultati ottenuti che devono tener conto della storia naturale
dell’infezione e del contesto epidemiologico in cui l’infezione ha avuto
luogo. La definizione di caso di arbovirosi viene stabilita attraverso tre
livelli di classificazione che prevedono la conferma mediante esami
virologici specifici”.
Il caso sospetto*, *identificato per la presenza di sintomi clinici
compatibili con un’arbovirosi, come febbre, mal di testa, e/o sfoghi
cutanei, ed è esposto a un possibile contagio, si definisce probabile
qualora soddisfi i criteri clinici ed epidemiologici, ma per essere
confermato è necessario dimostrazione la presenza del virus o del suo
materiale genetico.
La Direttrice generale del Policlinico Maria Grazia Furnari sottolinea: “Le
arbovirosi rappresentano una sfida crescente e, pertanto, il Laboratorio
dell’AOUP è chiamato a un ruolo sempre più decisivo nella sorveglianza
epidemiologica e nella risposta alle emergenze sanitarie. Esprimo il mio
apprezzamento per il lavoro svolto dai nostri esperti e confermo l’impegno
della Direzione strategica a sostenere e potenziare le capacità
diagnostiche e di risposta alle arbovirosi. Questo Laboratorio è un punto
chiave nel nostro impegno per la salute pubblica”.
Dott.ssa Tiziana Lenzo
Ufficio Stampa e Social media
Azienda Ospedaliera Universitaria
Policlinico “Paolo Giaccone”
90127 Palermo