
(AGENPARL) – Wed 17 September 2025 Carlo Levi e Alassio (1975–2025): all’ex Chiesa Anglicana in arrivo una giornata di studi e la mostra Il giardino perduto
Sabato 20 settembre l’ex Chiesa Anglicana di Alassio ospiterà una giornata di studi interamente dedicata a Carlo Levi, nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, e l’inaugurazione della mostra Il giardino perduto di Carlo Levi.
L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio in collaborazione con la Fondazione Carlo Levi di Roma e il coinvolgimento della società partecipata Gesco, si aprirà alle ore 15 con i saluti istituzionali dell’Amministrazione Comunale e proseguirà con la presentazione del volume Quel doppio senso di attualità e memoria: Carlo Levi cinquant’anni dopo (1975–2025), pubblicato su “Forum Italicum” a cura di Mattia Acetoso e Luca Beltrami, e che raccoglie gli Atti del Convegno internazionale che si tenne ad Alassio nel settembre 2022. L’incontro sarà coordinato dal Prof. Alberto Beniscelli, con interventi di Mattia Acetoso, Antonella Lavorgna e Luca Beltrami. A seguire, Stefano Levi Della Torre e Filippo La Porta dialogheranno sulla nuova edizione del volume Il futuro ha un cuore antico. Viaggio nell’Unione Sovietica, edito da Einaudi nel 2025 con introduzione di Levi Della Torre e postfazione di Mattia Acetoso.
Il sindaco di Alassio Marco Melgrati dichiara: “È un onore per la nostra città rendere omaggio a Carlo Levi nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa. Con questa giornata di studi e con la mostra Il giardino perduto di Carlo Levi, Alassio intende sottolineare il valore della tutela e della valorizzazione di un patrimonio che rappresenta una delle anime più autentiche e preziose della nostra città ed un’eredità culturale di straordinario valore. Un patrimonio che grazie alla Fondazione Carlo Levi, alla famiglia Ricci e all’impegno della nostra Amministrazione Comunale rendono la nostra città un autentico scrigno di bellezza e di memoria, a partire dalle opere pittoriche e dai manoscritti conservati nella Pinacoteca Carlo Levi di Palazzo Morteo”.
“La città di Alassio – sottolinea il consigliere con incarico agli Istituti Culturali di Alassio, Mariacristina Boeri – custodisce da sempre una memoria profonda di Carlo Levi, che scelse questa terra come residenza estiva dal 1929 fino all’ultima estate del 1974. L’appuntamento del 20 settembre e la mostra Il giardino perduto di Carlo Levi, realizzati in collaborazione con la Fondazione Carlo Levi di Roma, rappresentano un’occasione preziosa per approfondire la conoscenza di uno dei protagonisti assoluti del Novecento italiano, capace di intrecciare in modo così speciale letteratura, impegno civile e arte pittorica, circondandosi di amicizie straordinarie come quella con Italo Calvino”.
Scrittore, pittore, medico e uomo politico, Carlo Levi nacque a Torino il 29 novembre 1902 in una famiglia borghese di origine ebraica. Dopo gli studi in Medicina e gli anni nella scuola di Felice Casorati, si avvicinò al movimento antifascista “Giustizia e libertà” e nel 1935 subì il confino in Lucania, esperienza da cui nacque il celebre romanzo Cristo si è fermato a Eboli (1945). La sua attività di scrittore e intellettuale, che lo portò anche in Senato per due legislature, non ha mai oscurato la sua passione originaria per la pittura, testimoniata da oltre duemila tele dipinte nell’arco della sua vita. Carlo Levi morì a Roma il 4 gennaio 1975 e volle essere sepolto ad Aliano, nel cimitero del paese lucano che lo aveva ospitato durante il confino.
I ventidue quadri esposti nella Pinacoteca “Carlo Levi” di Palazzo Morteo ad Alassio, concessi in comodato d’uso dalla Fondazione Carlo Levi, sono stati dipinti tutti ad Alassio a eccezione dell’Autoritratto con la pipa: uno sul lungomare Méditerranèe, gli altri in collina, tra cui un famoso ritratto di Italo Calvino, che ogni anno si recava in visita dall’amico torinese nella Villa Levi. In apposite bacheche è esposta una parte del Fondo storico di Carlo Levi, donato alla città di Alassio da Antonio e Silvia Ricci, tra cui agende, lettere, appunti e bozzetti e il prezioso manoscritto del “Quaderno a cancelli”.
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Giulia Lazzeri
Ufficio Stampa
Comune di Alassio