
(AGENPARL) – Tue 16 September 2025 Vescovo Tardelli: “Segnale definitivo che ci invita a non voltarci dall’altra parte. I diritti dei lavoratori, e in special modo quello di sciopero, vanno tutelati e difesi e sono da condannare tutte quelle azioni volte a intimidire o a zittire un legittimo dissenso di chi lavora”.
PISTOIA – “Mi sento di esprimere la vicinanza ai lavoratori della ditta di Montemurlo, oggetto di una ingiustificabile violenza. L’ennesimo gravissimo atto che si è consumato proprio oggi nella zona industriale di Montemurlo è il segnale definitivo che ci invita a non voltarci dall’altra parte. I diritti dei lavoratori, e in special modo quello di sciopero, vanno tutelati e difesi e sono da condannare tutte quelle azioni volte a intimidire o a zittire un legittimo dissenso di chi lavora. Il moltiplicarsi di questi fatti preoccupa e indigna, a maggior ragione quando i protagonisti della vicenda, come in questo caso, sembrerebbero essere aziende che lavorano per grandi marchi internazionali, che fanno della condotta etica e dell’attenzione ai diritti dei lavoratori nell’intero arco delle catene di fornitura e nelle filiere, un tratto distintivo.
Tutta la classe politica Toscana dovrebbe prendere seriamente in esame il problema della evidente crisi del comparto industriale, sia pratese che più in generale toscano, che sta sfociando, come in questo caso, anche in episodi di illegalità, sfruttamento e lavoro povero, a danno in prima battuta dei lavoratori e di tutta la comunità”.
Dichiarazione Selma Ferrali, direttrice ufficio pastorale sociale e lavoro: “Necessario riprendere il lavoro con corpi intermedi, comunità e aziende”
“Da alcuni anni come ufficio pastorale sociale e lavoro diocesano stiamo facendo un percorso sul tema del coinvolgimento e del dialogo tra corpi intermedi aziende lavoratori e comunità locali. In questo senso ritengo che il contributo dei laici e della chiesa, anche sulla sica profetica di Papa Francesco, con i suoi richiami al lavoro buono e dignitoso, e di Papa Leone, con il riferimento alla Rerum Novarum e alla questione sociale, sia fondamentale e debba ispirare le azioni di tutti noi. Ormai non si tratta più di non abbassare la guardia, dobbiamo rimboccarci le maniche e ripartire da capo.
Ne va del lavoro e delle dignità delle famiglie e dei tanti migranti che abitano con speranza questa porzione di territorio”.
Ufficio comunicazioni sociali e cultura – Relazioni Esterne
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