
Il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi si è recato a Doha per partecipare al vertice straordinario arabo-islamico, convocato d’urgenza per discutere della recente aggressione israeliana contro lo Stato del Qatar.
Al suo arrivo all’aeroporto internazionale Hamad, El-Sisi è stato accolto dall’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, con il quale ha avuto un incontro privato prima dell’apertura dei lavori del vertice.

Il presidente egiziano ha espresso le proprie condoglianze al popolo del Qatar per le vittime dell’attacco, ribadendo la condanna dell’Egitto e la sua piena solidarietà al Paese fratello. El-Sisi ha assicurato la disponibilità del Cairo a fornire ogni forma di sostegno politico e pratico per salvaguardare la sovranità e l’integrità territoriale del Qatar.


Il vertice arabo-islamico di emergenza
La riunione, ospitata a Doha, ha visto la partecipazione dei leader arabi e islamici per definire una posizione unitaria contro la violazione della sovranità di uno Stato membro e per valutare strategie comuni a tutela della stabilità regionale.
I lavori si sono concentrati su tre punti chiave:
- il rifiuto dell’aggressione israeliana e la sua condanna come violazione del diritto internazionale;
- la necessità di una posizione araba e islamica unitaria per prevenire ulteriori escalation;
- l’impegno a garantire aiuti umanitari e un cessate il fuoco immediato a Gaza.


Il discorso di El-Sisi
Nel suo intervento ufficiale, El-Sisi ha sottolineato che l’Egitto rifiuta categoricamente ogni violazione della sovranità araba e ha richiamato la comunità internazionale alle proprie responsabilità.
Il presidente egiziano ha denunciato le politiche “sconsiderate e destabilizzanti” di Israele, mettendo in guardia dai rischi di una spirale incontrollabile di conflitti. Ha inoltre riaffermato il sostegno dell’Egitto al popolo palestinese e il suo impegno per una soluzione giusta e duratura basata sulla creazione di uno Stato palestinese indipendente con capitale Gerusalemme Est.
El-Sisi ha concluso richiamando la necessità di una visione comune araba e islamica, che sappia rafforzare l’unità regionale e garantire sicurezza e stabilità.
Discorso del Presidente El-Sisi al vertice arabo-islamico di emergenza a Doha, Qatar
“Nel nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso”
Mio fratello, Sua Altezza lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani,
Emiro dello Stato del Qatar
Maestà, Eccellenze e Altezze,
I re, i presidenti e i principi degli stati arabi e islamici
Sua Eccellenza il Signor Ahmed Aboul Gheit,
Segretario generale della Lega degli Stati arabi
Sua Eccellenza, signor Hissein Brahim Taha,
Segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC)
Che la pace e le benedizioni di Allah siano su di te
In primo luogo, vorrei esprimere la mia profonda gratitudine a mio fratello, Sua Altezza lo Sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, e allo Stato del Qatar per aver ospitato questo vertice cruciale. Questo incontro si riunisce in un momento cruciale, in mezzo alle formidabili sfide che la nostra regione sta affrontando e che Israele cerca incessantemente di trasformare in un’arena senza legge per aggressioni. Tali azioni rappresentano una grave minaccia per la stabilità dell’intera regione e costituiscono una grave violazione della pace e della sicurezza internazionale e una pericolosa violazione dei principi consolidati dell’ordine internazionale.
Vorrei inoltre esprimere alla leadership e al popolo del Qatar la totale e incrollabile solidarietà e cooperazione dell’Egitto con i suoi fratelli di fronte a questa atroce aggressione israeliana allo spazio aereo e ai territori del Qatar, che costituisce una vergognosa violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite e stabilisce un pericoloso precedente che mina la sicurezza nazionale araba e islamica.
Vorrei affermarlo con assoluta chiarezza: questo atto di aggressione dimostra in modo inconfutabile che le azioni di Israele hanno abbandonato ogni logica politica o militare e hanno sfacciatamente oltrepassato ogni limite.
Esprimo, nei termini più forti e inequivocabili, la nostra condanna di questa aggressione israeliana contro la sovranità e la sicurezza di una nazione araba. Ciò è particolarmente grave, dato il ruolo fondamentale del Qatar, insieme a Egitto e Stati Uniti, nel mediare un cessate il fuoco a Gaza e porre fine alla guerra e alle sofferenze senza precedenti subite dal popolo palestinese.
Vorrei inoltre sottolineare che la condotta sconsiderata e sempre più destabilizzante di Israele rappresenta un grave rischio di ampliare significativamente la portata del conflitto e di far precipitare la regione in una spirale incontrollabile di escalation. Questa è una situazione del tutto inaccettabile e non può essere tollerata.
Maestà, Eccellenze e Altezze,
Mentre l’Egitto esorta la comunità internazionale a rispettare le proprie responsabilità morali e legali per impedire il ripetersi di tali aggressioni e porre fine alla guerra brutale e indiscriminata di Israele, che richiede di chiamare a rispondere i responsabili delle flagranti violazioni e di smantellare la radicata cultura dell’impunità che a lungo ha protetto le pratiche israeliane, è ormai evidente che l’approccio aggressivo adottato da Israele ha la deliberata intenzione di sabotare tutti gli sforzi volti a ridurre l’escalation e a raggiungere un accordo che garantisca un cessate il fuoco permanente e il rilascio di ostaggi e detenuti. Inoltre, questa condotta rivela indiscutibilmente la profonda assenza di volontà politica da parte di Israele di impegnarsi seriamente per stabilire una pace giusta e duratura nella regione.
L’incoerente sconsideratezza israeliana e la sua arroganza sempre più smisurata impongono a noi, in qualità di leader del mondo arabo e islamico, di agire collettivamente per stabilire fondamenti e principi che riflettano autenticamente la nostra visione e i nostri interessi condivisi. La recente adozione da parte del Consiglio della Lega Araba, durante la sua ultima sessione ministeriale, della risoluzione intitolata “Visione comune per la sicurezza e la cooperazione nella regione”, fornisce una base fondamentale su cui possiamo costruire, forgiando in ultima analisi un consenso arabo-islamico unificato su un quadro di governo per la sicurezza e la cooperazione regionale e stabilendo i meccanismi di attuazione necessari per affrontare la delicata situazione che stiamo affrontando. Questo quadro impedirà a qualsiasi parte di affermare il predominio regionale o di imporre accordi di sicurezza unilaterali che minerebbero la sicurezza e la stabilità delle nazioni arabe e islamiche.
Maestà, Eccellenze e Altezze,
Israele deve comprendere che la sua sicurezza e incolumità non saranno raggiunte attraverso politiche di forza e aggressione, ma piuttosto attraverso un impegno incrollabile nei confronti del diritto internazionale e del pieno rispetto della sovranità delle nazioni arabe e islamiche. La sovranità di queste nazioni non potrà essere violata con alcun pretesto. Questi sono principi assolutamente non negoziabili.
Il mondo deve quindi riconoscere che le politiche di Israele stanno mettendo a repentaglio le prospettive di pace nella regione e sfidando sfacciatamente il diritto internazionale, le norme consolidate e i valori umanitari. Il persistere di questa linea d’azione non farà che generare ulteriore tensione e instabilità per l’intera regione, con conseguenze disastrose per la sicurezza internazionale.
E al popolo d’Israele dico: “Ciò che si sta attualmente verificando mina il futuro della pace, minaccia la vostra sicurezza e quella di tutti i popoli della regione, erode le opportunità per nuovi accordi di pace e persino annulla gli accordi di pace esistenti con le nazioni della regione. Le conseguenze saranno quindi gravi, trascinando la regione nuovamente in un clima di conflitto e vanificando gli sforzi storici per costruire la pace e i risultati che ne sono derivati. Questo è un prezzo che pagheremo tutti, senza eccezioni. Pertanto, non permettete che gli sforzi di pace dei vostri predecessori siano vani, perché verrà il momento in cui il rimorso sarà del tutto inutile.
Maestà, Eccellenze e Altezze,
L’Egitto afferma il suo netto rifiuto degli attacchi contro i civili e della politica di punizione collettiva e fame praticata da Israele contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza, che ha portato alla morte di decine di migliaia di civili innocenti negli ultimi due anni.
Sottolineo qui che le soluzioni militari, il fallimento degli sforzi di mediazione e il continuare a imporre il fatto compiuto attraverso la forza bruta non garantiranno la sicurezza di nessuna delle parti.
In questo contesto, l’Egitto continuerà a sostenere fermamente la risolutezza del popolo palestinese sulla propria terra e il rispetto della propria identità e dei propri diritti legittimi, in conformità con il diritto internazionale. Contrasterà inoltre qualsiasi tentativo di minare questi diritti inalienabili, sia attraverso attività di insediamento, annessione di terre, sfollamenti o altre forme di sradicamento dei palestinesi dalla loro terra, utilizzando pretesti e giustificazioni inaccettabili in qualsiasi circostanza.
L’Egitto ribadisce il suo totale rifiuto di qualsiasi proposta di sfollamento dei palestinesi dalle loro terre. Tali proposte non hanno alcun fondamento giuridico o morale e non faranno altro che ampliare la portata del conflitto, destabilizzando l’intera regione.
Maestà, Eccellenze e Altezze,
È giunto il momento di affrontare in modo serio e deciso la questione palestinese, poiché è vitale per la stabilità della regione.
Una soluzione giusta e globale alla questione centrale del mondo arabo e islamico si basa sulla fine dell’occupazione e sulla creazione di uno Stato palestinese indipendente lungo i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale.
A questo proposito, affermo che l’Egitto aspira a che la convocazione della conferenza per la soluzione dei due Stati, che si terrà il 22 settembre a margine della sessione di alto livello dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, rappresenti una tappa fondamentale nel percorso verso una soluzione giusta e sostenibile alla questione palestinese, in particolare attraverso il riconoscimento dello Stato di Palestina. Ribadisco l’appello per l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di tutti gli Stati che non hanno ancora compiuto questo passo, poiché questo è l’unico modo per preservare la soluzione dei due Stati.
Maestà, Eccellenze e Altezze,
Ci troviamo in un momento critico che richiede che la nostra unità sia un pilastro fondamentale per affrontare le sfide che la nostra regione si trova ad affrontare, assicurandoci di non scivolare in ulteriore caos e conflitto e impedendo l’imposizione di accordi regionali che siano in conflitto con i nostri interessi e la nostra visione comuni.
Il nostro messaggio oggi è chiaro: non accetteremo alcun attacco alla sovranità dei nostri Paesi e non permetteremo che gli sforzi di pace vengano vanificati. Resteremo tutti uniti in difesa dei diritti arabi e islamici, con in primo piano il diritto del popolo palestinese a fondare il proprio Stato indipendente e a vivere in libertà, dignità e sicurezza.
In conclusione, le nostre posizioni devono cambiare la percezione che il nemico ha di noi, in modo che possa vedere che la geografia di qualsiasi paese arabo si estende dall’Oceano al Golfo e che il suo ombrello è sufficientemente ampio per tutti i paesi islamici e amanti della pace.
Affinché questa percezione cambi, è necessario adottare decisioni e raccomandazioni forti e impegnarsi a metterle in pratica con sincerità e intenzioni oneste, in modo che ogni trasgressore venga scoraggiato e ogni avventuriero presti attenzione.
In questo momento storico critico, è diventato imperativo per noi istituire un meccanismo arabo-islamico di coordinamento e cooperazione che ci consenta di affrontare le principali sfide politiche, economiche e di sicurezza che ci circondano. L’istituzione di tale meccanismo rappresenta ora il modo per rafforzare il nostro fronte e la nostra capacità di affrontare le sfide attuali e adottare le misure necessarie per salvaguardare la nostra sicurezza e i nostri interessi comuni.
Come sempre, l’Egitto offre il suo pieno sostegno a tutti gli sforzi sinceri per una pace giusta e per la sicurezza e la stabilità del mondo arabo e islamico.
Grazie.
Che la pace e la benedizione di Allah siano su di voi.
Significato politico
La partecipazione di El-Sisi al vertice di Doha rappresenta un chiaro messaggio di solidarietà araba e riafferma il ruolo centrale dell’Egitto nel sostenere le cause arabe e islamiche, ribadendo il rifiuto delle politiche di escalation militare e il sostegno a una soluzione diplomatica della crisi regionale.


A margine del vertice arabo-islamico di emergenza tenutosi a Doha, Qatar

Il presidente Abdel Fattah El-Sisi ha incontrato il primo ministro della Repubblica islamica del Pakistan, Shehbaz Sharif, a margine del vertice arabo-islamico di emergenza tenutosi a Doha, in Qatar.
Il Presidente ha iniziato l’incontro esprimendo le sue più sentite condoglianze al governo e al popolo del Pakistan per le vittime delle recenti inondazioni che hanno colpito il Paese, nonché per le vittime dell’attacco terroristico avvenuto il 13 settembre.
Il presidente El-Sisi ha ribadito la ferma posizione dell’Egitto nel condannare tutte le forme di terrorismo ed estremismo e il suo categorico rifiuto di questi fenomeni che minacciano la sicurezza e la stabilità.
L’incontro ha affrontato le modalità per rafforzare le relazioni tra Egitto e Pakistan. I due leader hanno concordato sull’importanza di sviluppare una cooperazione congiunta in vari settori, in particolare economico, commerciale e degli investimenti, per servire gli interessi reciproci di entrambi i Paesi e per stare al passo con le crescenti sfide regionali e internazionali che richiedono sforzi concertati e posizioni coordinate.
Il Presidente e il Primo Ministro pakistano hanno espresso la loro ferma condanna per il recente attacco israeliano allo Stato del Qatar. Hanno sottolineato che questa aggressione costituisce una palese violazione del diritto internazionale e del principio di rispetto della sovranità statale.
In questo contesto, il Presidente El-Sisi ha ribadito che l’Egitto è stato uno dei primi Paesi ad avvertire, sin dallo scoppio della guerra nella Striscia di Gaza, delle sue pericolose ripercussioni, in quanto essa rappresenta la scintilla di un lungo ciclo di conflitto e tensione nella regione. Ciò richiede un’intensificazione degli sforzi internazionali per fermare la guerra, porre fine alla catastrofe umanitaria nella Striscia e avviare immediatamente la ricostruzione, oltre ad avviare un serio processo politico che porti alla creazione di uno Stato palestinese indipendente, in conformità con i riferimenti di legittimità internazionale, che garantisca il raggiungimento di una pace giusta e sostenibile nella regione.
Il primo ministro pakistano ha elogiato l’efficace ruolo dell’Egitto nel calmare le tensioni regionali e ha elogiato gli sforzi del Cairo nel mediare un cessate il fuoco a Gaza e il suo diligente impegno nell’alleviare le sofferenze dei civili, nonché il suo ruolo nel facilitare un accordo per riprendere la cooperazione tra l’Iran e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
Il presidente Abdel Fattah El-Sisi ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan , a margine del vertice arabo-islamico di emergenza tenutosi a Doha, in Qatar.
L’incontro ha visto una reciproca conferma del crescente slancio nelle relazioni tra Egitto e Turchia e del continuo coordinamento tra i due Paesi a livello bilaterale, regionale e internazionale.
Il Presidente El-Sisi e il Presidente turco hanno espresso la loro ferma condanna dell’aggressione israeliana contro lo Stato del Qatar, considerandola una flagrante violazione delle disposizioni del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Hanno inoltre ribadito il loro totale rifiuto delle politiche di assedio e fame a cui è sottoposto il popolo palestinese, volte a scacciare i palestinesi dalla loro patria.
I due leader hanno ribadito la necessità di porre fine alla catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza e hanno affermato che l’unico modo per raggiungere una stabilità duratura nella regione è attraverso l’attuazione della soluzione dei due stati, istituendo uno stato palestinese indipendente lungo i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale, in conformità con le risoluzioni di legittimità internazionale.
L’incontro ha anche toccato gli ultimi sviluppi in diversi paesi della regione. Entrambi i leader hanno sottolineato l’importanza di rispettare la sovranità degli Stati e di preservare la loro integrità territoriale e le risorse dei loro popoli. Hanno inoltre sottolineato la necessità di proseguire le consultazioni, il coordinamento e l’azione congiunta per ripristinare la stabilità regionale.

Il presidente Abdel Fattah El-Sisi ha incontrato il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, a margine del vertice arabo-islamico di emergenza tenutosi a Doha, in Qatar.
Il portavoce della presidenza, l’ambasciatore Mohamed El-Shennawy, ha affermato che il presidente iraniano ha aperto l’incontro esprimendo nuovamente gratitudine e apprezzamento al presidente El-Sisi per il ruolo svolto dall’Egitto nel facilitare i negoziati tra l’Iran e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA).
Questi negoziati hanno portato alla ripresa della cooperazione tra l’Iran e l’AIEA, con un accordo firmato al Cairo il 9 settembre 2025.
I due presidenti hanno esaminato la situazione critica in Medio Oriente, l’ultima delle quali è stata l’aggressione israeliana contro lo Stato del Qatar.
Hanno inoltre scambiato opinioni sui recenti sviluppi regionali, in particolare quelli relativi alla situazione nella Striscia di Gaza. I due leader hanno espresso il loro rifiuto del piano di sfollare i palestinesi dalle loro terre.
I due presidenti hanno discusso degli sforzi di mediazione compiuti dall’Egitto negli ultimi due anni per raggiungere un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per la fornitura di aiuti umanitari alla popolazione della Striscia.
I due leader hanno esaminato gli ultimi sviluppi in diversi paesi della regione che stanno affrontando crisi. Hanno sottolineato la necessità di risolvere queste crisi attraverso mezzi politici e diplomatici, in modo da preservare l’unità e la sovranità di quei paesi e le capacità dei loro popoli, contribuendo così a consolidare la sicurezza e la stabilità regionale.
Il presidente El-Sisi e il presidente iraniano hanno concordato sulla necessità per entrambi i paesi di proseguire le consultazioni su varie questioni regionali in modo più approfondito nella fase successiva, dati gli sviluppi nella regione che ne influenzano direttamente la sicurezza.
Durante l’incontro si è parlato anche di come rafforzare le relazioni tra i due Paesi.
I due presidenti hanno auspicato di proseguire gli sforzi per sviluppare le relazioni in tutti i campi, sfruttando il grande potenziale e le risorse di entrambi i Paesi e realizzando i loro interessi comuni, in conformità con i principi di rispetto reciproco e di non ingerenza negli affari degli altri Paesi.
Il presidente El-Sisi partecipa alla videoconferenza su invito del presidente francese
Il presidente Abdel Fattah El-Sisi ha partecipato a una videoconferenza a Doha, in Qatar, a margine della sua partecipazione al vertice arabo-islamico di emergenza.
La conferenza si è tenuta su invito del presidente francese Emmanuel Macron e vi hanno partecipato l’emiro del Qatar, il re di Giordania, il ministro degli esteri saudita, il presidente francese, il primo ministro britannico e il primo ministro canadese, con l’obiettivo di discutere gli sviluppi regionali, in particolare il conflitto israelo-palestinese e l’aggressione israeliana contro il Qatar, oltre a coordinare le prossime tappe fondamentali delle Nazioni Unite.
Il portavoce della presidenza, l’ambasciatore Mohamed El-Shennawy, ha dichiarato che il presidente El-Sisi ha iniziato il suo discorso esprimendo il suo sincero apprezzamento al presidente Macron per averlo invitato a questo incontro, ribadendo la condanna dell’Egitto per il brutale attacco israeliano alla sicurezza e alla sovranità dello Stato del Qatar, in quanto flagrante violazione del diritto internazionale. L’attacco conferma chiaramente che le pratiche israeliane hanno oltrepassato ogni limite. Il presidente ha osservato che l’aggressione israeliana contro il Qatar rientrava in una serie di misure adottate da Israele per ostacolare il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco, che gli avrebbe consentito di procedere con i suoi piani nella regione.
Il Presidente ha sottolineato che la questione palestinese rimane la questione centrale nel mondo arabo e che una pace globale nella regione non può essere raggiunta senza una soluzione giusta e sostenibile. Il Presidente ha preso atto degli sforzi congiunti del Regno dell’Arabia Saudita e della Repubblica di Francia nella copresidenza della conferenza internazionale di alto livello per risolvere la questione palestinese, che si terrà a New York nel luglio 2025. Il Presidente Al-Sisi ha auspicato che la conferenza sulla soluzione dei due Stati, prevista per il 22 settembre, costituisca un passo fondamentale verso il riconoscimento dello Stato di Palestina. Il Presidente ha accolto con favore l’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione di New York sull’attuazione della soluzione dei due Stati e la creazione di uno Stato palestinese indipendente lungo i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale.
In questo contesto, il Presidente ha ringraziato Francia, Gran Bretagna e Canada per la loro intenzione di annunciare il riconoscimento dello Stato di Palestina e ha sottolineato la necessità di ampliare il riconoscimento dello Stato palestinese, poiché ciò contribuirà all’attuazione della soluzione dei due Stati e al raggiungimento della pace duratura auspicata in Medio Oriente.
Il Presidente ha sottolineato la necessità di contrastare tutte le misure volte a creare un ambiente invivibile nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di sfollare il popolo palestinese dalla sua terra e liquidare la causa palestinese. Il Presidente ha affermato il rifiuto assoluto dell’Egitto di qualsiasi proposta che sfolli i palestinesi dalla loro terra, poiché tali proposte sono prive di fondamento e minaccerebbero solo la pace che esiste da quasi cinquant’anni in modo inimmaginabile per tutti i paesi della regione. Il Presidente ha osservato che lo sfollamento dei palestinesi dalla Striscia di Gaza provocherebbe ondate senza precedenti di sfollamenti di massa e di migrazione illegale verso l’Europa, spiegando che il punto di partenza per prevenire lo sfollamento dei palestinesi risiede in un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Ciò richiede una posizione europea e internazionale ferma e forte per un cessate il fuoco immediato.
L’incontro si è concluso con un accordo per proseguire e intensificare il coordinamento tra i Paesi partecipanti, date le circostanze critiche che il Medio Oriente sta attraversando, in particolare gli sviluppi nella Striscia di Gaza. A ciò si aggiunge l’importanza di evitare un’escalation per raggiungere gli obiettivi comuni discussi durante l’incontro.

Il presidente Abdel Fattah El-Sisi è rientrato sano e salvo in Egitto dopo aver partecipato al vertice arabo-islamico di emergenza tenutosi a Doha, in Qatar, per discutere dell’attacco israeliano allo Stato del Qatar.