
(AGENPARL) – Tue 16 September 2025 ALLEGATO / Gli eventi (dalla relazione di Arpae)
Le intense precipitazione e i conseguenti fenomeni di piena che si sono verificati tra il 17 e il 20 settembre 2024 hanno avuto forti impatti sui territori del settore centro-orientale dell’Emilia-Romagna, in particolare il bolognese, il ravennate e il forlivese. I rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua appenninici hanno causato intensi fenomeni di erosione delle sponde, trasporti di materiale ed esondazioni, mentre gli elevati colmi di piena raggiunti nei tratti a valle hanno provocato tracimazioni diffuse e rotture arginali, con allagamenti e danni a edifici, attività produttive, viabilità.
Un dato, su tutti: mentre nel maggio 2023 si erano registrati, sommando le due alluvioni, 400-450 millimetri d’acqua caduta, l’anno scorso, in un unico evento, in alcune aree vengono superati i 350 millimetri, con picchi nella zona tra Ravenna e Brisighella.
Nel bolognese, il torrente Savena è esondato a San Lazzaro in via Benassi, il torrente Zena in località Farneto e a Pianoro in località Botteghino di Zocca, mentre l’Idice è fuoriuscito in via del Fiume (in località Idice), e più a monte in località Noce a Ozzano Emilia. Nel tratto di pianura, l’Idice ha rotto l’argine destro a Budrio, in prossimità della finestra di sfioro controllato realizzata con i lavori di ripristino della rotta del Ponte della Motta del maggio 2023, allagando le campagne limitrofe tra Budrio e Molinella. Sempre a Molinella, la rotta in destra Quaderna ha causato allagamenti in località Fiorentina, tra Massarolo e Conserva.
Lungo il torrente Sillaro si sono verificati sormonti arginali a Castel Guelfo e a Sesto Imolese, con allagamenti localizzati delle zone limitrofe, oltre a una rotta sull’argine destro, nel comune di Medicina, circa 700 metri a valle di via Merlo, dove nel maggio 2023 si era verificata un’importante rotta arginale successivamente ripristinata. Lungo il tratto non arginato del torrente Senio si sono verificate esondazioni a Riolo Terme, con danni a un ponte metallico; più a valle il corso d’acqua è esondato a monte dell’abitato di Tebano. A Castel Bolognese si sono registrate esondazioni localizzate. Nel tratto di valle del Senio si sono registrati numerosi sormonti arginali e una rottura per tracimazione a Cotignola. L’acqua fuoriuscita dalla rotta ha allagato l’autostrada A14 dir. Ravenna e le zone circostanti fino a Lugo, dove è stato evacuato il Pronto soccorso. Più a valle, nel comune di Alfonsine, allagamenti localizzati sono stati causati dalla formazione di un fontanazzo nell’argine.
Sul bacino montano del Lamone a Modigliana, dove si sono registrate tra le più intense e abbondanti piogge dell’evento, il torrente Tramazzo (affluente in destra del torrente Marzeno), ha allagato il paese. A Faenza è stata predisposta l’evacuazione dei piani bassi delle case della zona di via Cimatti, prossima alla confluenza tra Lamone e Marzeno, e costruito in emergenza un muro di blocchi di cemento che purtroppo non ha impedito l’allagamento del quartiere di Borgo Durbecco da parte del torrente Marzeno, esondato in destra in via San Martino.
Il fiume Lamone è tracimato in vari punti nel comune di Bagnacavallo, in località Boncellino, dove nel maggio 2023 si era verificata un’importante rotta arginale, causando diffusi fenomeni di erosione dell’argine recentemente ripristinato, sia nella parte interna che in quella esterna. Più a valle, e in prossimità dell’abitato di Traversara, il sormonto dell’argine sinistro per più di sei ore consecutive ha causato un’importante rotta, con l’improvvisa inondazione del centro abitato, dove l’acqua ha raggiunto alcuni metri sopra il piano di campagna distruggendo le abitazioni che si trovavano sotto l’argine.
Anche lungo il fiume Montone si sono verificate esondazioni nel tratto montano, che hanno richiesto la chiusura di ponti e strade a Castrocaro Terme. Nel tratto vallivo si sono verificati allagamenti per “rigurgito” dei sistemi fognari e sormonti arginali del Montone nel centro abitato di Forlì. Più a valle il fiume ha rotto l’argine sinistro a Villanova, allagando le aziende agricole circostanti.
Le frane che hanno caratterizzato l’evento si sono attivate tra la serata del 18 settembre e la mattina del 19. Si sono verificate, in prevalenza, scivolamenti di terra e colate di dimensioni medio piccole (< 500 mq), sui tratti più fragili dei versanti. Più sporadicamente si sono verificati crolli di massi su superfici ripide come costoni rocciosi. Criticità più diffuse si sono verificate per i numerosi fenomeni di ruscellamento e per fenomeni erosivi e di sedimentazione di materiale sul reticolo minore, come rii e torrenti.