(AGENPARL) - Roma, 15 Settembre 2025(AGENPARL) – Mon 15 September 2025 https://www.aduc.it/articolo/disabilita+consiglio+stato+annulla+atti+successivi_39812.php
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Disabilità. Consiglio di Stato annulla atti successivi al regolamento annullato
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 7027 del 2025 (1), ha messo nero su bianco un principio che renderà la vita un po’ meno complicata a chi si trova ogni giorno a combattere con burocrazia e regolamenti ingiusti.
Non è tanto la conferma – ormai pacifica – che l’ISEE è l’unico criterio valido per calcolare la contribuzione, ma una novità che riguarda il funzionamento stesso della macchina amministrativa: se un regolamento viene annullato dal giudice, automaticamente cadono anche tutti gli atti che da quel regolamento derivano. Non serve più impugnare uno per uno i provvedimenti illegittimi.
Il caso.
Una signora anziana, invalida al 100% e ricoverata in RSA, si è vista chiedere dal Comune di Verona oltre 5.000 euro per il 2021, sulla base di un regolamento che in realtà era già stato annullato dal TAR Veneto.
Nonostante ciò, il Comune aveva continuato ad applicarlo.
Il TAR, a sua volta, aveva riconosciuto l’illegittimità solo per gli anni successivi, sostenendo che la signora avrebbe dovuto contestare entro 60 giorni la richiesta del 2021.
Il Consiglio di Stato ha ribaltato tutto: se cade il regolamento, cadono automaticamente anche gli atti che da esso derivano. Punto.
Perché questa sentenza è così importante?
In primo luogo, niente più corse ai ricorsi successivi all’annullamento dell’atto: non bisogna più impugnare ogni singola richiesta di pagamento, cosa fino ad oggi che ostacolava inutilmente e gravosamente il diritto del cittadino. Se il regolamento non esiste più, neanche gli atti che lo applicano hanno più valore.
In secondo luogo, dichiara l’effetto retroattivo: l’annullamento vale “da sempre”, cioè dal momento in cui il regolamento era entrato in vigore. Tutela reale, dunque. Non più a metà: se l’atto dipende solo dal regolamento (cioè lo applica in modo automatico), non ha più bisogno di essere contestato: cade da sé.
Chi ha pagato somme che, a seguito dell’annullamento, sono per tale motivo illegittimamente corrisposte, può chiedere il rimborso, anche senza aver fatto ricorso contro ogni singolo atto.
Chi aveva cause considerate “tardive” potrebbe ora riaprirle. I Comuni non possono più usare come scusa la mancata impugnazione dei singoli atti: se il regolamento era illegittimo, ne rispondono.
Prima di questa sentenza, se il Comune emetteva 100 richieste basate su un regolamento illegittimo, bisognava impugnarle tutte e 100; dopo questa sentenza: se cade il regolamento, automaticamente cadono tutte le richieste collegate. Il Consiglio di Stato ha scelto una strada di civiltà giuridica: quando la pubblica amministrazione sbaglia e viola i diritti delle persone più fragili, non può pretendere che siano proprio queste ultime a dover combattere contro ogni singolo provvedimento, con l’evidente intento di salvarne comunque gli effetti.
Questa decisione dà più forza alle famiglie, più responsabilità ai Comuni, e soprattutto restituisce giustizia a persone con disabilità, non autosufficienti e invalidi gravi, che troppo spesso pagano il prezzo di regolamenti illegittimi.
1 – https://www.aduc.it/generale/files/file/newsletter/2025/settembre/consiglio%20di%20stato%20erga%20omnes%20testo%20sentenza.pdf
Claudia Moretti, legale Adic, COGISS, Coordinamento Giuristi Italiani per il Diritto
Sociosanitario)
Maria Luisa Tezza, legale Aduc, COGISS, Coordinamento Giuristi Italiani per il Diritto
Sociosanitario
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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