
(AGENPARL) – Mon 15 September 2025 *Cnpr foum: **5,8 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure sanitarie*
*Misiani (Pd): **“Allarme salute,* *p**iù fondi strutturali”*
*Mascaretti (FdI): “Con il governo Meloni un aumento di oltre 10 mld”*
*Del Barba (IV): “Strutture obsolete e carenza di personale”*
*Cattaneo (FI): “Riorganizzare la medicina territoriale e investire in
prevenzione”*
“Oltre 5,8 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi: è una violazione
dell’articolo 32. Servono più risorse strutturali, personale e investimenti
sulla medicina territoriale per riportare la sanità almeno alla media
europea. Negli ultimi anni il Servizio Sanitario Nazionale ha subito un
progressivo definanziamento in rapporto al Prodotto interno lordo”.
Lo ha dichiarato *Antonio Misiani *(Pd), vicepresidente Commissione
Bilancio del Senato della Repubblica, nel corso del Cnpr Forum ‘Liste
d’attesa, fondi e personale: quale cura per il servizio sanitario?’,
promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti
contabili, presieduta da *Luigi Pagliuca*.
Secondo *Andrea Mascaretti *(Fratelli d’Italia)*, *vicepresidente
Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, “il
Governo Meloni ha già compiuto passi significativi per la sanità: dal 2022
il ‘FSN’ è salito da 126 a 136,5 miliardi, con oltre 10 miliardi in più,
mai stanziati prima. Dopo 11 anni senza un ‘Piano sanitario’, è in
preparazione un nuovo documento strategico. Stanziati 870 milioni per
ridurre le liste d’attesa e avviato un piano triennale di assunzioni per
10mila medici e 20mila infermieri”.
Critico *Mauro Del Barba *(Italia Viva)*, *segretario Commissione Finanze a
Montecitorio: “Il quadro è allarmante: molti cittadini rinunciano alle cure
o non riescono nemmeno a entrare in lista d’attesa per prestazioni
essenziali. Oltre alla carenza di personale, pesano strutture territoriali
obsolete che alimentano inefficienze. La sanità, presidio di coesione
sociale e vanto del welfare italiano, non può subire ulteriori
arretramenti. Servono misure concrete, soprattutto per trattenere gli
infermieri in Italia, con incentivi e servizi aggiuntivi che frenino la
fuga all’estero”.
Su quanto sia prioritario per i cittadini il tema della sanità si è
espresso *Alessandro Cattaneo, *deputato di Forza Italia nella Commissione
parlamentare per le questioni regionali, “la sanità è una priorità per
‘FI’, che propone un piano di riorganizzazione complessiva: ripensare il
ruolo dei medici di base e della medicina territoriale, potenziare
prevenzione, gestione della cronicità e assistenza domiciliare. Non basta
aumentare i fondi: servono strumenti nuovi per affrontare sfide nuove. Sì a
una collaborazione virtuosa pubblico-privato e alla sanità integrativa, per
garantire cure più moderne, accessibili ed efficienti, senza demonizzare il
ruolo del privato”.
Nel corso del dibattito, moderato da *Anna Maria Belforte*, il punto di
vista dei professionisti è stato illustrato da *Mario Chiappuella,
*commercialista
e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara: “La sanità regionalizzata
mostra gravi criticità: frammentazione, disparità nei servizi, difficoltà
nello scambio dati e migrazione sanitaria. Crescono le rinunce alle cure
per costi e liste d’attesa. Servono interventi urgenti per garantire equità
e rafforzare la fiducia nel sistema”.
Le conclusioni sono state affidate a *Paolo Longoni* consigliere
dell’Istituto nazionale esperti contabili: “La sanità pubblica, diritto
costituzionale, necessita di riforme concrete: non basta più finanziare,
serve un progetto che valorizzi la medicina territoriale oltre il medico di
base, migliori reclutamento e retribuzioni del personale e garantisca
servizi equi ed efficienti, ridando fiducia ai cittadini e rafforzando il
welfare.
*nella foto** da sinistra in senso orario Misiani, Mascaretti, Cattaneo e
Del Barba*