
La leader del gruppo parlamentare del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha chiesto al presidente Emmanuel Macron di sciogliere il parlamento e di indire nuove elezioni per far uscire la Francia dalla crisi politica ed economica. Durante un comizio a Bordeaux, Le Pen ha affermato che l’unica “decisione giusta” è permettere agli elettori di esprimersi sul futuro del Paese.
Critiche alla politica di Macron e dell’UE
Secondo Le Pen, le attuali politiche del governo hanno portato a una “stagnazione economica” e a una “migrazione incontrollata”. La leader ha inoltre espresso forte dissenso nei confronti delle decisioni della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per aver firmato accordi come quello con il Mercosur e un “accordo commerciale fallimentare” con l’ex presidente statunitense Donald Trump. Ha chiesto di ridurre i contributi francesi al bilancio dell’UE e di utilizzare i fondi risparmiati per sostenere i lavoratori in Francia.
La condanna e le implicazioni politiche
Le richieste di Le Pen arrivano in un momento delicato per la sua carriera politica. Il 31 marzo, un tribunale di Parigi l’ha condannata a quattro anni di carcere e a una pena accessoria di cinque anni di ineleggibilità, con effetto immediato. Questa sentenza le impedisce di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2027 o di partecipare a eventuali elezioni parlamentari anticipate. Le Pen ha criticato la sentenza come “politicamente motivata” e ha presentato ricorso, la cui revisione è attesa per l’estate del 2026. Nonostante ciò, la sua richiesta di elezioni continua a mettere sotto pressione il governo di Macron, che sta già affrontando una profonda crisi di instabilità.