
(AGENPARL) – Sun 14 September 2025 LA CONSULENZA FINANZIARIA COME VALORE SOCIO-CULTURALE
by manlio marucci
Roma 14 settembre 2025 – La consulenza finanziaria ai risparmiatori è da sempre considerata importante ed essenziale al fine di consentire alla clientela meno esperta di conseguire risultati positivi in termini reddituali, di evitare comportamenti nelle scelte di investimento sbagliati (i cd bias cognitivi) e infine di ridurre i rischi connessi che non siano coerenti con le aspettative di rendimento.
Da diversi anni ormai, dopo il recepimento delle direttive comunitarie della Mifid I (2007) e Mifid II (2018) e la Retail Investment Strategy (RIS) in fase di recepimento, anche in Italia si è dato molto risalto alla attività di consulenza finanziaria in materia di investimenti, diventando un elemento primario per gli operatori professionali (consulenti finanziari) nella esecuzione del proprio ruolo di gestione del patrimonio dei clienti. Significativi i dati pubblicati di recente da Assogestioni (Associazione del risparmio gestito) in cui emerge un patrimonio che ha raggiunto la soglia dei 2500 mld euro a fine luglio 2025, suddiviso equamente tra gestioni collettive e gestioni individuali, tra fondi aperti e il segmento dei mandati istituzionali.
Recentemente anche il settore dell’intermediazione creditizia – con le nuove direttive comunitarie sul credito al consumo, in fase di recepimento nel nostro paese (Direttiva UE 2023/225 relativa ai contratti di credito ai consumatori – CCD II ) – ha introdotto la consulenza come attività principale per gli operatori del settore creditizio (Agenti finanziari e Mediatori) al fine di illustrare tutte le condizioni contrattuali ai richiedenti un finanziamento affinché siano tutelati i loro interessi come cittadini consumatori. Sul tema vi sono state delle consultazioni pubbliche presso il Mef che si sono concluse il 4 settembre u.s. e si spera quanto prima venga varato il decreto legislativo in materia.
L’ambito di interesse quindi di fornire una qualificata consulenza finanziaria in materia di investimenti sarà esteso anche a tutto il settore dell’intermediazione creditizia al fine di offrire le migliori condizioni ai clienti da parte del sistema bancario con una consulenza mirata alle esigenze dei consumatori. Oggi è una condizione necessaria se non obbligatoria per valorizzare, sia il ruolo degli operatori professionali sia per rendere maggiormente trasparente il funzionamento dello stesso mercato finanziario e creditizio.
In questa ottica si può ben affermare come il quadro della consulenza finanziaria e creditizia sia da considerare come un “processo valoriale” che prevede: da un lato una componente di “educazione finanziaria” alla clientela e dall’altro una metodologia di allocazione delle risorse finanziarie e dei servizi basati su strumenti appropriati che siano funzionali agli interessi degli stessi clienti.
Va affermato che in questo nuovo scenario di ampia portata politica e di sviluppo economico del paese, si pone una condizione oggettivamente riconosciuta del pieno riconoscimento del ruolo “sociale e culturale” agli operatori professionali che svolgono tali funzioni di consulenza personalizzata ai clienti, siano essi in rapporto di subordinazione (bancari) che consulenti autonomi con mandati di agenzia.
L’esigenza di una più ampia “educazione finanziaria”, estesa a tutto il settore dell’intermediazione creditizia si è quindi rafforzata con tali provvedimenti legislativi che hanno lo scopo, come conseguenza, lo sviluppo dei mercati finanziari e dei cambiamenti demografici, economici e politici. In particolare, l’aumentata complessità e articolazione dei prodotti finanziari, l’allungamento delle aspettative di durata di vita, i cambiamenti dei regimi pensionistici, la pianificazione del patrimonio e delle esigenze delle famiglie; tutte variabili fondamentali che aumentano la necessità di una crescita delle conoscenze dei risparmiatori e consumatori in materia di strumenti finanziari e di servizi bancari, creditizi, assicurativi e previdenziali.
Molte le ricerche, infatti, dedicate a questo processo di cambiamento in atto – anche attraverso l’applicazione dei nuovi strumenti tecnologici e dell’AI – sia al settore creditizio e finanziario possono essere ricondotti, in modo sintetico, ad alcune variabili che sono comuni a tutti i settori citati:
– migliore efficienza nella pianificazione finanziaria e nel budget familiare;
– migliore gestione del debito delle famiglie;
– maggiore propensione al confronto tra i diversi prodotti e servizi finanziari, creditizi ed assicurativi;
-maggiori investimenti di tipo previdenziale;
-maggiore propensione alla copertura dei rischi, sia a livello personale, familiare, aziendale per caso infortuni o morte.
L’importanza di una educazione finanziaria non consiste soltanto nel trasferimento di nozioni e di conoscenze sugli strumenti di allocazione delle risorse finanziarie e patrimoniali e sul mercato dei migliori servizi bancari e di finanziamento, ma di “educare” il cliente a comportamenti che consentano di costruire o richiedere all’intermediario (soggetti abilitati) le migliori condizioni per le sue esigenze specifiche e per monitorare nel tempo sia i suoi investimenti che i suoi finanziamenti (indebitamento).
In ultimo non va trascurato il “valore aggiunto” della indipendenza da parte degli operatori professionali (Cf, Af e Mediatori) nella prestazione del servizio di consulenza, sia in materia di investimento che di finanziamento. Valore che implica l’acquisizione di informazioni sul grado di conoscenza ed esperienza in materia finanziaria e creditizia, sui vari obiettivi di investimento e sulla propensione al rischio del cliente. Sarà compito del professionista la capacità di trasferire le proprie conoscenze ed informazioni al fine di rendere edotto il cliente stesso delle motivazioni alla base delle proprie raccomandazioni e delle opportunità con i rischi associati dalle condizioni di mercato.
Certamente gli obbiettivi finali non possono essere altro che quelli di rafforzare la tutela della clientela, una maggiore trasparenza informativa, in un contesto generale di crisi di fiducia ai diversi livelli del sistema creditizio, finanziario e assicurativo.
———————— a cura della Redazione —————————–
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