
Il Segretario Nazionale del Sindacato Area Radiologica, Giulio Argalia, commenta il ddl delega sulle professioni sanitarie, approvato ieri in Consiglio dei Ministri, definendolo “un primo passo importante” verso un processo di riforma atteso da anni. Tra i punti qualificanti, Argalia segnala lo scudo penale per medici e operatori sanitari, l’attenzione al disagio delle professioni di emergenza urgenza e la valorizzazione della specializzazione universitaria dei medici di famiglia, fondamentali per rafforzare le case della comunità e ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso.
Il sindacalista sottolinea però la necessità di risorse adeguate: “Se non si abbatte il tetto di spesa e non si rivedono le piante organiche di ospedali e distretti, la preoccupazione resta viva. Il Governo deve mettere al centro della legge di bilancio la salute”.
Argalia evidenzia anche l’importanza di garantire l’applicazione concreta del ddl e anticipa le proposte del sindacato: l’abbattimento del tetto di spesa per nuove assunzioni e la revisione dei DM 70 e 77 del 2015 per rafforzare il collegamento tra ospedale e territorio. “Le migliori intenzioni riformatrici devono fare i conti con la realtà: senza finanziamenti concreti, rimangono solo enunciazioni di principi”.
Domanda: Segretario Argalia, lei ha definito il ddl delega sulle professioni sanitarie “un primo passo importante”. Quali sono, secondo voi, i punti più qualificanti di questo provvedimento?
Argalia. Ovviamente lo scudo consente di restituire maggiore serenità ai medici e operatori sanitari nello svolgere la loro professione secondo scienza e coscienza. L’impegno a venire incontro agli operatori sanitari, soprattutto l’apertura al disagio delle professioni di emergenza urgenza potrebbe essere un punto qualificante. L’attenzione alla specializzazione universitaria dei medici di famiglia è positiva, perché il territorio ha estremo bisogno di medici ed infermieri formati per le case di comunità che teoricamente dovrebbero alleviare gli accessi impropri nei pronti soccorsi.
Domanda: Ha espresso la preoccupazione che la legge di bilancio possa “annacquare” le scelte previste: quali risorse e quali priorità ritiene indispensabili per rendere efficace la riforma?
Argalia. Se non si abbatte il tetto di spesa e non si rivedono le piante organiche di ospedali e distretti la preoccupazione resta viva. Il personale dovrà essere assunto per attivare ospedali di comunità e case della salute. Ma se ciò deve avvenire solo tramite fondi del Ministero della Salute ho timore che non si vada lontano. Il Governo deve fare delle scelte per mettere al centro della prossima legge di bilancio la salute.
Domanda: Il sindacato che lei guida aveva lanciato un appello al Presidente della Repubblica dopo il rinvio della discussione sullo scudo penale. Ritiene che questo ddl riesca a dare risposte concrete anche sul tema della tutela dei professionisti?.
Argalia. Sì purché venga applicato e non venga svuotato durante l’iter parlamentare.
Domanda: Lei parla di una “battaglia di civiltà e giustizia”: in che modo questa riforma potrebbe incidere sulla qualità del lavoro dei sanitari e sulla sicurezza dei pazienti nel SSN?
Riportando un clima di serenità nell’ambiente di lavoro ospedaliero e ridando un ruolo centrale al medico di famiglia nella gestione della domanda di salute, che va gestita con attenzione all’appropriatezza.
Domanda: In vista dell’iter parlamentare, quali sono le proposte o gli emendamenti che come Sindacato Area Radiologica intendete avanzare per rafforzare il testo approvato dal Consiglio dei Ministri?
Argalia. Sicuramente l’abbattimento del tetto di spesa per l’assunzione del personale. Poi la revisione in particolare del DM 70 del 2015 che ha tagliato in maniera lineare l’offerta sanitaria ospedaliera, portando all’indebolimento dell’assistenza ospedaliera e al peggioramento delle condizioni di lavoro di medici e sanitari. DM 70 che va gestito insieme al DM 77 perché territorio e ospedale devono andare insieme, sono parte della stessa filiera. Costituiscono i riferimenti organizzativi delle due parti complementari del SSN. Ma le migliori intenzioni riformatrici devono fare i conti con la realtà. E se non si sceglie di finanziare la salute rimangono belle enunciazioni di buoni principi.
In attesa dell’iter parlamentare, il ddl delega sulle professioni sanitarie rappresenta per Argalia un primo passo significativo verso la modernizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, il Segretario del Sindacato Area Radiologica ribadisce che senza scelte concrete in termini di risorse e revisione organizzativa, le intenzioni riformatrici rischiano di rimanere sulla carta. L’attenzione del sindacato, assicura, resterà costante per garantire che le innovazioni previste possano tradursi in benefici concreti per medici, operatori sanitari e cittadini.