
Al seminario internazionale “Creato, natura, ambiente per un mondo di pace”, organizzato dal Consiglio di alti studi della Pontificia Accademia di Teologia, ha portato il suo contributo Kamla Cheikh Moussa, Chief Operating Officer di Guglietta Global Spa. Nel suo intervento ha unito riflessioni di carattere spirituale, culturale e personale, sottolineando l’importanza di costruire ponti attraverso il dialogo interreligioso e la conoscenza reciproca.
La forza del racconto personale
Parlando della sua esperienza di donna araba e musulmana, Cheikh Moussa ha condiviso con i presenti un’immagine provocatoria: quella di una bambina “sposata” a nove anni con un cugino molto più grande. “Ho detto che questo è quello che spesso vedete in me – ha raccontato – ma la realtà è diversa”. Attraverso questa metafora, ha voluto mettere in luce come i pregiudizi e gli stereotipi possano deformare la percezione dell’altro.
Il richiamo all’origine: la conoscenza
La manager ha poi ricordato le parole che, secondo la tradizione islamica, l’angelo Gabriele rivolse al profeta Muhammad: “Leggi”. Una parola che diventa un invito universale alla sapienza e alla ricerca della verità. “Con la lettura e la conoscenza – ha sottolineato – impariamo, chiediamo informazioni e comprendiamo. Questo è essenziale per rompere i muri dell’ignoranza e della paura, che nascono proprio da ciò che non conosciamo”.
Un esempio concreto di convivenza
Cheikh Moussa ha concluso il suo intervento con una testimonianza toccante: l’esperienza di un giovane che ha visto nascere un’amicizia sincera tra ragazzi di diverse religioni e origini, durante la pausa di un campionato sportivo. “Un uomo che li osservava, inizialmente diffidente, si è reso conto per la prima volta che il mondo può essere diverso”, ha raccontato.
Dal racconto alla progettualità
Le riflessioni di Kamla Cheikh Moussa si inseriscono nel più ampio orizzonte dei lavori del seminario, che mira a tradurre valori condivisi – cura del creato, rispetto dell’ambiente, dialogo e pace – in progetti concreti. Il suo intervento ha offerto uno spunto prezioso: non c’è vera tutela del creato né costruzione di pace senza un cammino di comprensione reciproca e senza il coraggio di superare pregiudizi e divisioni.


