
(AGENPARL) – Fri 12 September 2025 *Antisemitismo e derive discriminatorie nella nostra società,*
*all’Università LUMSA il convegno*
*“Il cinema racconta la storia. 1945: il tempo della libertà*”
Bonini (rettore) “Senza dignità per le persone e libertà, la democrazia si
corrompe”
Pifferi (Polizia di Prevenzione) “Ragazzi pensano che una volta spento il
computer certi reati non abbiano più conseguenze”
Occhipinti (Lucky Red) “Provo dolore che Liliana Segre possa essere stata
accusata per Gaza”
Gabbai (regista docufilm Lilliana) “Non ci faremo intimidire, ma non
abbasseremo la guardia perchè dal graffito si fa presto a passare alla
violenza personale”
Si è svolto all’Università LUMSA l’incontro ““*Il cinema racconta la
storia. 1945: il tempo della libertà*” organizzato dal dipartimento GEPLI
dell’Ateneo su impulso del Corso di Laurea di Scienze politiche e studi
internazionali*, *in occasione dell’*80° anniversario della Liberazione* e
in vista dell’apertura dell’Anno Accademico 2025-2026, per sottolineare i
rischi di attitudini discriminatorie, che a distanza di generazioni possono
riproporsi nel vivere quotidiano anche oggi, una fase storica
caratterizzata da forti tensioni internazionali.
*“Il cinema racconta la storia. 1945: il tempo della libertà*” ha voluto
portare i partecipanti a riflettere su come il cinema racconta la
storia rappresentando
il proprio tempo, proponendo il tema della libertà e della responsabilità
personale, dialogando attorno alla proiezione del *docufilm “Liliana”*, la
storia di *Liliana Segre*, che a 13 anni visse il dramma della deportazione
ad Auschwitz insieme al padre. Sopravvissuta alla barbarie dell’Olocausto e
tornata in Italia ha dedicato a sua esistenza a sensibilizzare i giovani
contro indifferenza e razzismo. Il Presidente Mattarella l’ha nominata
senatrice a vita nel 2018 e l’Università LUMSA nel 2020 le ha conferito la
laurea *honoris causa* in *Relazioni internazionali* per il suo impegno
civile e sociale.
Ha aperto i lavori il professor Francesco Bonini, rettore dell’Università
*Lumsa*: “*Dopo il 1945, tutti hanno pensato di riportare la parola guerra
nei sotterranei della storia. Per evitare che questa parola non torni,
bisogna investire nel rapporto tra cultura e istituzioni. E’ importante
proiettare questo film perché in alcuni momenti importanti di passaggio e
di crisi, noi dobbiamo sempre avere chiare le ragioni della dignità delle
persone, della libertà e della democrazia. Senza queste consapevolezze la
democrazia si corrompe*”.
Subito dopo il tema dell’iniziativa è stato inquadrato storicamente
dall’intervento del prof.* Andrea Ciampani* (ordinario di Storia
contemporanea Università LUMSA) e spiegato dal versante cinematografico dai
contributi della prof.ssa *Paola Dalla Torre *(associata di Cinema,
fotografia, radio, televisione e media digitali Università LUMSA). Poi ha
preso la parola *Andrea Occhipinti*, fondatore e presidente della *Lucky
Red.* “*Il cinema ha un ruolo fondamentale e importantissimo per veicolare
messaggi. Ogni anno, in occasione della Giornata della Memoria, facciamo un
film dedicato a questo argomento. È molto importante far capire cosa è
successo e come stanno esattamente le cose. E provo dolore se penso che una
persona come Liliana Segre, che ha vissuto il dramma della persecuzione e
che ha avuto la famiglia sterminata, possa essere accusata di quanto sta
avvenendo a Gaza. Come se lei aderisse al pensiero del Governo israeliano*”
ha detto il produttore e distributore cinematografico rispondendo alle
domande dei numerosissimi studenti assiepati nella sala Giubileo
dell’Ateneo in attesa di assistere al film.
Dopo la proiezione il regista del docufilm *Ruggero Gabbai* ha raccontato
agli studenti alcune fasi della lavorazione di “Liliana”, ricordando un
brutto episodio di cui è stato protagonista recentemente: “*L’altro giorno,
magari qualcuno l’ha letto sui giornali, sono stato attaccato con dei
graffiti realizzati davanti al mio studio: una svastica equiparata alla
stella di Davide.* *Questo perché sono legato a questo film. Certamente non
ci siamo fatti intimidire, perché ci rassicura sapere che lo Stato c’è, le
forze dell’ordine hanno preso la mia denuncia e stanno cercando i
colpevoli. Perché dalla parola si passa al graffito e dal graffito si passa
alla violenza personale. Questo noi non possiamo permetterlo e non
abbasseremo la guardia*”.
Successivamente *Domenico Cerbone*, direttore dell’Ufficio Comunicazione
Istituzionale della Polizia di Stato, ha voluto condividere con i
tantissimi studenti presenti, l’impegno silenzioso e rischioso di
funzionari e agenti dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza durante
il periodo dell’occupazione nazifascista in Italia, caratterizzato da un
altissimo senso civico e delle Istituzioni. Il dirigente superiore della
Polizia di Stato è infatti coautore di due libri della collana “Fecero la
scelta giusta”, prodotti e realizzati nell’ambito del *progetto
Memoria* attraverso
il contributo di noti storici e l’analisi di inedite fonti storiche del
Ministero dell’Interno: “*Fecero la scelta giusta – I poliziotti italiani
che si opposero al nazifascismo*” e l’altro “*Fecero la scelta giusta – I
poliziotti italiani che soccorsero gli ebrei*”, entrambi pubblicati nel
2025.
Le conclusioni sono state affidate a *Lucio Pifferi*, dirigente generale di
Pubblica Sicurezza e direttore centrale della Polizia di Prevenzione:
“*Noi tutti i giorni ci scontriamo e ci misuriamo con la propaganda che è
lo strumento di base della diffusione del radicalismo e di istigazione
verso pratiche violente o di odio. La finalità della propaganda estremista
è la disumanizzazione dei soggetti verso cui si rivolge per favorire
pratiche di violenza nei loro confronti da parte di soggetti che non si
rendono più conto di agire fisicamente contro delle persone, ma agiscono
poi contro dei simboli. La trasformazione, la disumanizzazione delle
persone, è una delle finalità e degli scopi della costruzione delle
pratiche di propaganda.*
*Lo vediamo tutti i giorni con l’uso di strumenti sempre più moderni,
veloci, aderenti a quelli che sono i canali e gli strumenti di
comunicazione soprattutto delle nuove generazioni. * *Le situazioni che
vediamo oggi sono il frutto della propaganda diffusa attraverso le reti,
attraverso TikTok, attraverso tutti i nuovi strumenti di comunicazione
diretta, senza mediazione, e soprattutto molto breve, verso le generazioni
sempre più giovani perché la propaganda colpisce ragazzi che nulla sanno di
terrorismo internazionale, di estrema destra o di altri di tipi, ma sono
interessati dalle scene di violenza e soprattutto da questo clima che si
sta riformando di antisemitismo come categoria di persone responsabili di
ogni cosa, e quindi possibili obiettivi disumanizzati. Vi parlo di casi,
fortunatamente non numerosi, ma che in Europa si sono cominciati a
ripetere, e da parte di ragazzi molto giovani, spesso anche quindicenni,
quattordicenni, che si sentono istigati a passare all’azione. Questo per
dirvi il quadro della situazione davanti alla quale ci troviamo. L’attività
di prevenzione è un lavoro che una volta giunto al risultato di scoprire
una certa situazione, di attribuire delle responsabilità a certi soggetti,
non si può esaurire li.* *C’è bisogno proprio di quello che voi fate, cioè
la costruzione di una cultura sana da proporre ai giovani, soprattutto ai
più giovani. L’invito è di cercare di sperimentare l’utilizzo di questi
nuovi canali e di queste forme di comunicazione che sono attualmente
l’unica forma di rapporto con la realtà di queste nuove generazioni. Anzi,
quello che vediamo, che constatiamo nelle nostre attività quotidiane è che
spesso questa virtualità viene confusa con la realtà vera.* *Questi ragazzi
vivono quasi più in forma virtuale che in forma fisica e nel momento in cui
commettono uno di questi reati, spesso molto gravi, che possono essere
anche delle aggressioni, pensano che spegnendo il computer è tutto finito e
non ci sono più seguiti, responsabilità o altro*”.
Ha assistito all’iniziativa anche il capo della Polizia Vittorio Pisani
che, ha ricevuto dal rettore Francesco Bonini il Sigillo dell’Università
LUMSA
Tra i tantissimi presenti nella sala Giubileo dell’Università LUMSA, anche
Lamberto Giannini (prefetto di Roma), Roberto Massucci (questore di Roma),
Noemi Di Segni (presidente UCEI – Unione della comunità ebraiche italiane)
e Felice Romano (segretario generale SIULP). Quest’ultimo uscendo
dall’università LUMSA ha voluto rimarcare il valore dell’evento: *“Questi
incontri sono d’**importanza strategica, perché la memoria per essere tale
ha bisogno di conoscenza e la conoscenza porta alla consapevolezza. Mezzi
come la cultura e le comunicazioni di massa con i nostri giovani, ci
consentono di fargli comprendere qual è il lavoro che si fa per evitare che
succedano gli abomini che abbiamo visto e poi perché proprio loro ci posso
aiutare, nel processo di consapevolezza, ad evitare che accadano in futuro”*
Ha coordinato i lavori *Guglielmo Fiori*, consulente per i grandi eventi
dell’Università LUMSA.