
(AGENPARL) – Fri 12 September 2025 *ATTIVITÀ ESTRATTIVE IN PUGLIA: NASCE LA CONSULTA REGIONALE*
*Due i provvedimenti approvati dalla Giunta in favore del settore:
istituito l’organo di monitoraggio e pianificazione e nuove risorse in
favore dei comuni per i Piani Particolareggiati dei bacini estrattivi come
da PRAE*
*Assessora Triggiani: “Una corretta e virtuosa gestione del comparto
estrattivo è garanzia di sviluppo economico e tutela ambientale* *
Nasce in Puglia la “Consulta Regionale per le Attività Estrattive”. È
quanto deliberato dalla Giunta pugliese su proposta dell’assessora
all’Ambiente*, Serena Triggiani*, come previsto dalla legge regionale
n.22/2019 in materia di attività estrattive.
La Consulta, nell’ambito della redistribuzione delle competenze in materia
di attività estrattiva, svolge attività di osservazione, raccolta,
monitoraggio e analisi di dati relativi al settore, nonché supporto per la
redazione e aggiornamento, anche al fine di definire gli obiettivi e
verificare lo stato di attuazione del Piano Regionale Attività Estrattive,
strumento di indirizzo e pianificazione territoriale che disciplina le
attività estrattive nel territorio regionale. L’obiettivo è valorizzare i
giacimenti di materiali di cava presenti in Puglia, assicurando la
compatibilità con la salvaguardia dei valori ambientali e paesaggistici.
“Un importante organo consultivo – fa sapere l’assessora *Triggiani* – di
supporto per l’esercizio delle funzioni, che sono competenza regionale come
da normativa, di programmazione, pianificazione e aggiornamento della
normativa e dei regolamenti in materia di attività estrattive. Ringrazio
sinceramente gli ordini professionali e le associazioni di categoria, così
come quelle di protezione ambientale, che hanno messo a disposizione della
Regione Puglia i loro esponenti qualificati. Il loro contributo sarà
fondamentale ed è un segno tangibile di collaborazione e impegno verso un
obiettivo comune: il supporto alle attività nelle fasi di aggiornamento e
implementazione delle disposizioni normative e regolamentari relative alle
attività di cava”.
“La Consulta contribuirà all’esercizio di una corretta gestione di un
settore cruciale per la nostra regione, quello estrattivo, e in un’ottica
sostenibile e responsabile per l’ambiente. A tal proposito è fondamentale
fornire il massimo sostegno alle imprese estrattive, accompagnandole in
questo percorso con chiarezza e consapevolezza, ribandendo con forza –
sottolinea Triggiani – l’importanza dei principi dello sviluppo
sostenibile, che si fondano su un delicato equilibrio tra le dimensioni
ambientale, sociale ed economica.
La Consulta regionale per le attività estrattive, presieduta dall’Assessore
regionale all’Ambiente, è composta dal dirigente della struttura regionale
competente, da cinque tecnici qualificati nella materia mineraria,
designati dagli ordini professionali (economica, giuridica,
urbanistico-ambientale e geologica), cinque esperti nelle medesime materie
designati dalle associazioni di categoria e da un rappresentante delle
associazioni di tutela ambientale.
Ha, inoltre, una specifica funzione di supporto consultivo alla Giunta
regionale nell’elaborazione del Piano Regionale per le Attività estrattive
(PRAE) nonché di monitoraggio degli indicatori di mercato e produzione di
settore.
“Oggi – sottolinea l’assessora Triggiani – siamo chiamati a una decisione
importante che riguarda l’aggiornamento del Piano Regionale delle Attività
Estrattive (PRAE). Approvato nel 2010, questo strumento strategico ha
svolto un ruolo fondamentale nella gestione delle risorse e nella
pianificazione delle attività estrattive. Tuttavia, l’evoluzione del quadro
normativo e pianificatorio regionale ci impone di affrontare un’importante
fase di revisione. Il rinnovo, l’aggiornamento e l’adeguamento del PRAE
sono utili non solo per mantenere la sua efficacia, ma anche per garantire
che le nostre pratiche siano allineate con i principi di sostenibilità e
responsabilità sociale.
La chiave per un aggiornamento efficace del PRAE risiede nella
collaborazione di istituzioni, operatori del settore, ambientalisti e
comunità locali devono unirsi in un dialogo costruttivo. Solo attraverso il
confronto e la condivisione delle idee potremo definire un equilibrio
giusto tra esigenze economiche e tutela dell’ambiente. Immaginiamo un PRAE
in grado di promuovere pratiche estrattive che rispettino il nostro
patrimonio naturale, minimizzando l’impatto ambientale e garantendo un uso
responsabile delle risorse. Un piano che non solo regoli le attività, ma
che contribuisca attivamente alla crescita sostenibile della nostra
regione”.
*Piano Particolareggiato dei bacini estrattivi*
Sempre nel settore estrattivo la Giunta regionale ha altresì stanziato €
700.000,00 per supportare i comuni delegati nell’attività di redazione
della proposta di Piano Particolareggiato dei bacini estrattivi individuati
del Piano Regionale delle Attività Estrattive. I Piani Particolareggiati
risultano strumenti volti a regolamentare e razionalizzare l’attività
estrattiva, nonché il recupero e la riqualificazione delle aree degradate,
rispondendo alla necessità di un’opportuna programmazione che tenga conto
delle criticità tipiche del settore nonché del contesto territoriale dei
comprensori estrattivi.
“L’approvazione dei Piani Particolareggiati dei comprensori estrattivi si
configura come un autentico strumento strategico – ribadisce l’assessora
Triggiani -. Questi piani non sono semplicemente documenti di
programmazione o disciplina dell’attività mineraria, ma rappresentano una
vera e propria opportunità per la riqualificazione di territori e paesaggi
che, a causa di pregressi sfruttamenti, versano in uno stato di degrado. La
sfida che ci troviamo di fronte oggi è quella di trasformare questi segni
di degrado in spazi riconquistati. I Piani Particolareggiati sono la chiave
per attuare questo ambizioso programma di recupero, per una pianificazione
mirata e integrata, tenendo conto delle specificità ecologiche e
paesaggistiche di ogni area. Anche il recupero ambientale e paesaggistico
dei bacini estrattivi è fondamentale: questi luoghi non possono essere
ricordati solo come siti di sfruttamento, ma devono diventare esempi di
come l’uomo possa interagire in modo rispettoso con la natura. I Piani
Particolareggiati rappresentano, pertanto, un passo fondamentale verso un
equilibrio tra sviluppo economico e responsabilità ecologica”.
Saranno 7 i comuni beneficiari della somma di 100.000,00 €, che la Regione
destina a ciascun dei comprensori estrattivi per i quali è stata presentata
manifestazione di interesse: Comune di Apricena (Giacimento marmifero di
Apricena -FG); Comune di Bisceglie (Giacimento marmifero di Bisceglie
-BAT); Comune di Cursi (Giacimento di Pietra Leccese di Cursi-Melpignano –
LE); Comune di Cutrofiano (Giacimento della calcarenite e argilla di
Cutrofiano – LE); Comune di Gallipoli (Giacimento del Carparo di Gallipoli
– LE)”; Comune di Mottola (Giacimento della calcarenite di Mottola – TA);
Comune di Trani (Giacimento marmifero di Trani – BAT).