
(AGENPARL) – Thu 11 September 2025 *ASPAT Basilicata: la Fisioterapia è la grande assente nelle Liste d’attesa*
In Basilicata c’è un vuoto che pesa sul Sistema Sanitario Regionale:
l’invisibilità della Fisioterapia. A sostenerlo è l’Aspat in una nota a
firma della presidente Antonia Losacco.
Mentre il dibattito pubblico si concentra giustamente sulle liste di attesa
della specialistica ambulatoriale, un ambito fondamentale per la salute
delle persone, le prestazioni di Medicina Fisica e Riabilitazione (FKT)
sembrano svanire nel nulla. Se ne parla poco, e quando lo si fa – evidenzia
l’associazione di rappresentanza di Centri Fkt e fisioterapia – sembra
quasi di disturbare. È come se la fisioterapia fosse un servizio minore,
non riconosciuto tra le priorità dei Livelli Essenziali di Assistenza,
eppure e’ una necessità fondamentale per chi affronta problemi di mobilità,
per chi ha subìto infortuni, interventi chirurgici, traumi, convive con
patologie croniche, dove la tempestività delle cure è decisiva per il
recupero funzionale e per prevenire l’aggravamento delle condizioni che
potrebbero diventare irreversibili.
Con l’adozione della DGR 473/2025 che riduce in maniera drastica e
approssimativa l’accesso, con la DGR 513/2025 che ignora del tutto la
fisioterapia e con la Nota dell’ Asp di Potenza prot. n. 78975 che
sospende l’erogazione delle prestazioni per conto del SSR alle strutture
che hanno raggiunto il nuovo budget, il percorso di cura diventa una vera
incognita! Si allungheranno le Liste d’attesa, che sono già una realtà, ed
esistono allo stesso modo in Fisioterapia, anche se restano frammentate,
custodite informalmente nei registri dei singoli centri o di qualche
distretto, perchè non vengono registrate nel sistema CUP regionale. Nessuna
visione d’insieme, nessun monitoraggio ufficiale, nessuna trasparenza.
Questo vuoto informativo e informatico è la radice del problema: senza
dati, come può la politica programmare interventi seri, efficaci e mirati?
Un politico regionale, ha recentemente dichiarato che bisogna “concentrare
le attività sulle prestazioni realmente necessarie, non su ciò che conviene
ai bilanci privati”. La verità è opposta! A reggere il sistema non è stata
alcuna programmazione regionale, ma la disponibilità delle strutture
private accreditate che nonostante budget limitati, molte di esse hanno
continuato a garantire cure anche oltre il tetto di spesa assegnato e senza
remunerazione, solo per senso di responsabilità verso i pazienti che le
avevano scelte, un impegno che non nasce dal profitto, ma dalla serietà e
dalla professionalità degli Operatori. E’ evidente che – dice Losacco
-questa non può essere la soluzione, un sistema sanitario deve basarsi su
regole chiare, programmazione, appropriatezza, trasparenza e giusta
retribuzione. La contraddizione però è evidente, le risorse non mancano,
ci sono e se davvero si vuole garantire il diritto alla cura dei cittadini
e valorizzare il ruolo del privato accreditato, la Basilicata ha davanti
una sfida cruciale: non punire chi lavora bene, ma pianificare
correttamente, rendere il sistema trasparente, adeguando il CUP agli
obblighi previsti dal DL 73/2024 e utilizzare senza indugio le risorse
finanziare previste nel DL n 95/2012 (Balduzzi), destinate ai contratti con
l’ ospedalità privata, che quest’anno non sono state utilizzate e quindi
totalmente ed immediatamente disponibili. La domanda è semplice: perchè non
vengono impiegate mentre i cittadini aspettano cure fondamentali? La
Basilicata -conclude Losacco – deve utilizzare da subito le risorse
disponibili, la salute non può aspettare e i cittadini non possono essere
lasciati senza punti di riferimento certi.
Presidente Aspat Basilicata
Antonia Losacco