
(AGENPARL) – Thu 11 September 2025 *Regione Puglia: nuova strategia contro la violenza di genere. Prevenzione,
responsabilità e comunità al centro dell’azione pubblica*
La violenza di genere è un fenomeno complesso, radicato nelle relazioni
affettive, nei ruoli familiari e negli stereotipi culturali che ancora oggi
strutturano la società. Non si tratta solo di un’emergenza da tamponare: è
una realtà quotidiana che interroga profondamente le istituzioni, la
cultura, le comunità.
Per questo il dipartimento Welfare della Regione Puglia ha scelto di
adottare una strategia integrata, generativa e strutturale, che supera la
logica dei singoli progetti per costruire una rete stabile, coordinata e
qualificata di servizi e azioni, capace di rispondere sia ai bisogni di
protezione immediata sia alle esigenze di trasformazione culturale a lungo
termine.
Con uno stanziamento complessivo di oltre 5 milioni di euro, il
dipartimento Welfare regionale rilancia la propria azione a favore della
prevenzione e del contrasto della violenza sulle donne, consolidando le
attività dei Centri Antiviolenza (CAV), sostenendo i costi delle case di
emergenza e delle case rifugio e rafforzando lo strumento della dote per
l’empowerment e l’autonomia.
Tra gli interventi innovativi, invece, particolare rilevanza assumono la
realizzazione sperimentale di due case rifugio ad integrazione
sociosanitaria per l’accoglienza di donne con problematiche legate alla
tossicodipendenza o con disturbi psichici ed il potenziamento dei servizi
offerti dalle case rifugio esistenti con particolare attenzione ad
attività socio educative per i minori, interventi a sostegno della
relazione madre/figlia/o nonché orientamento e supporto alla ricerca attiva
di lavoro, in raccordo con i centri per l’impiego.
In considerazione degli esiti del monitoraggio realizzato annualmente sui
servizi antiviolenza, si è altresì programmato di potenziare gli interventi
per favorire l’autonomia abitativa. Il target sarà quello delle donne prese
in carico dai Centri antiviolenza e/o dimesse dalle case rifugio che non
dispongono di un alloggio o il cui alloggio è divenuto impraticabile per
ragioni di sicurezza personale e che potranno essere accolte in alloggi
messi a disposizione dall’Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare.
L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione con ARCA, avrà
natura sperimentale, nell’ottica di verificarne gli esiti ai fini di un suo
consolidamento.
Ai 5 milioni si aggiungono infine oltre 338 mila euro provenienti dal Fondo
per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità destinati
specificamente al rafforzamento dei CUAV, che rappresentano oggi un
tassello fondamentale del sistema antiviolenza. È qui che si prova a
interrompere la spirale della violenza agendo sul comportamento dell’uomo
maltrattante, con l’obiettivo di renderlo consapevole, responsabile, e –
quando possibile – di accompagnarlo in un percorso di cambiamento reale.
Nel 2024 i Centri CUAV pugliesi hanno registrato quasi 300 accessi, circa
il doppio rispetto all’anno precedente.
Proprio per questo, il lavoro dei CUAV è prezioso: perché si colloca in
quel territorio di confine in cui si può ancora intervenire prima che la
violenza si ripeta, prima che diventi tragedia.
“La violenza di genere non è solo un fatto privato, ma una questione
pubblica che ci riguarda tutti. Dobbiamo proteggere le donne, ma anche
lavorare sulle radici culturali della violenza. I CUAV sono strumenti
delicati ma potentissimi: aiutano gli uomini a guardarsi allo specchio, a
capire cosa stanno facendo, a cambiare. È una delle sfide più difficili ma
anche più civili che una regione possa affrontare.” – dichiara *Michele
Emiliano*, Presidente della Regione Puglia.
L’impianto strategico della Regione Puglia è basato sulla connessione tra
tutti gli attori della rete antiviolenza: centri per donne, case rifugio,
ambiti sociali, magistratura, scuole, sanità, associazioni, consultori, e
CUAV.
“Non si può parlare di prevenzione se non si lavora su chi commette
violenza. Ma attenzione: questo non significa spostare il focus dalle
vittime. Significa agire in modo sistemico, coinvolgere tutti i soggetti
della rete, educare al rispetto e promuovere relazioni libere dalla paura.
La Regione Puglia non si limita a finanziare, ma prende posizione
culturale.” – sottolinea *Ruggiero Mennea*, Consigliere delegato al Welfare
della Regione Puglia.
In questo scenario, il tema centrale resta quello della responsabilità:
dell’autore di violenza, che deve essere chiamato a riconoscere e riparare;
delle istituzioni, che devono garantire percorsi sicuri e qualificati;
delle comunità, che devono abbandonare l’omertà e promuovere nuovi modelli
educativi.
“Le azioni previste comprendono consolidamento e potenziamento dei CAV, dei
CUAV, delle case di emergenza e delle case rifugio, anche con ampliamento
degli orari, inserimento di nuove figure professionali e maggiore presenza
sui territori; formazione e supervisione professionale delle equipe, per
garantire la qualità e la coerenza degli interventi; monitoraggio e
raccolta dati per valutare impatto, efficacia e bisogni emergenti; campagne
di comunicazione e sensibilizzazione, rivolte soprattutto agli uomini e ai
giovani, per promuovere modelli relazionali alternativi alla violenza;
sostegno legale alle vittime, con un contributo concreto per le spese nei
percorsi giudiziari; accompagnamento concreto nei percorsi di empowerment
ed autonomia, anche abitativa; ” – afferma *Valentina Romano*, Direttrice
del Dipartimento Welfare della Regione Puglia.
In un contesto sociale in cui la violenza sulle donne continua a
manifestarsi in forme drammatiche e pervasive, la Regione riafferma il
proprio impegno a costruire sistemi stabili, inclusivi e territorialmente
integrati, capaci di promuovere il cambiamento culturale, rafforzare la
prevenzione, accompagnare gli autori verso la responsabilità, e garantire
protezione e sostegno alle vittime.