
(AGENPARL) – Thu 11 September 2025 A Melasecche (Lega) risponde l’assessore Meloni: “Nei nostri 8
mesi di amministrazione abbiamo dedicato al lago Trasimeno almeno due
ore al giorno. Stiamo agendo dove gli altri hanno soltanto discusso”
(Acs) Perugia, 11 settembre 2025 – L’Assemblea legislativa
dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata
relativa alla “Gravissima crisi idrica del lago Trasimeno: paralisi
imminente del servizio di navigazione, carenze gestionali della Giunta
regionale e inadeguatezza negoziale nei rapporti con la Regione
Toscana per l’utilizzo del surplus idrico della diga di
Montedoglio”, presentata dal consigliere Enrico Melasecche (Lega).
Con il suo atto ispettivo, Melasecche ha chiesto alla Giunta di
conoscere “quali provvedimenti concreti, materiali e immediati,
l’Amministrazione regionale intenda adottare per ripristinare
condizioni minime di operatività e sicurezza per i passeggeri e per
il personale di bordo, le cui condizioni di lavoro sono ormai divenute
insostenibili. Ma anche in che modo la Presidente Proietti e gli
assessori intendano garantire, negli accordi attuali e futuri, che la
gestione della risorsa idrica di Montedoglio avvenga nel pieno
rispetto della competenza nazionale quale diritto inalienabile
dell’Umbria, sotto il controllo dell’Autorità di bacino competente,
assicurando che l’acqua destinata al Trasimeno non costituisca
strumento di ricatto localistico per ottenere contropartite negoziali.
Infine vorremmo sapere quali garanzie intendano fornire per evitare
che la negoziazione sulla risorsa idrica di Montedoglio comprometta
gli interessi strategici dell’Umbria in ordine a stazione alta
velocità, elisoccorso regionale e accordi sanitari interregionali”.
Illustrando la sua interrogazione, Melasecche ha spiegato che “La
situazione del lago Trasimeno presenta carattere di criticità senza
precedenti nella storia recente. L’abbassamento idrometrico registrato
nella prima metà del 2025, seppur ampiamente prevedibile, ha
determinato per la prima volta l’interruzione progressiva della
navigazione per i natanti di maggiore portata del servizio pubblico,
generando un grave pregiudizio alla mobilità di residenti e turisti.
Risultano attualmente inoperativi il traghetto ‘Perugia’ e il
battello merci ‘Grifone’, mentre il ‘Concordia II’ opera in
condizioni di estremo rischio per l’integrità strutturale con l’elica
che sfiora pericolosamente il fondale, configurando il concreto
rischio di avaria se la situazione dovesse proseguire.
L’indisponibilità del ‘Grifone’ compromette gravemente la
sicurezza di Isola Maggiore, tenendo conto che i vigili del fuoco
l’hanno dovuto utilizzare per l’incendio verificatosi lo scorso anno.
La quasi totalità della flotta naviga al limite del blocco operativo,
in particolare verso l’isola Polvese, con conseguenze economiche e
reputazionali gravi per l’intero comparto turistico regionale. A Isola
Maggiore le darsene versano in condizioni critiche con insufficiente
livello idrico, impedendo l’accesso alle imbarcazioni private, mezzo
indispensabile per i residenti e operatori commerciali. Le operazioni
di asportazione della alghe, mediante taglierino, risultano
incomplete, mantenendo in acqua e sulle rive percentuali significative
di materiale organico in putrefazione con conseguente degrado
maleodorante, che allontana definitivamente turisti e aggrava i
problemi ambientali. A suo tempo all’Unione dei Comuni la Giunta
regionale aveva assegnato cifre di una certa rilevanza, anche 3
milioni di euro, per operazioni di dragaggio a cui non si è mai dato
seguito in maniera concreta. Gli ultimi interventi fatti di corsa dopo
che avevo sollevato il problema, per quanto ci consta, hanno portato a
nessun miglioramento ed è per questo che faremo un accesso agli atti
per verificare come sono state spese quelle cifre. La nostra
precedente Amministrazione aveva conferito all’Università di
Perugia l’incarico di approfondire la compatibilità chimico-ittica
delle acque di Montedoglio e ad oggi, ad oltre un mese, ma non si
conoscono i risultati di quell’indagine. Tenendo conto quindi di tutta
questa situazione, occorre accelerare al massimo l’operazione di
trasferimento delle acque dalla diga di Montedoglio è non trattare la
questione sotto ricatto con la Regione Toscana annullando l’enorme
lavoro fatto precedentemente per quanto riguarda la stazione Medio
Etruria. L’acqua di Montedoglio non è della Toscana, è
dell’Italia. La diga è stata realizzata anche con soldi dei
contribuenti umbri . Per cui occorre una risposta chiara con la
schiena diritta dell’Umbria”.
L’assessore Simona Meloni ha risposto che: “In questa
interrogazione vengono usate parole molto pesanti e fuori luogo verso
la Giunta e verso l’Unione dei Comuni. Il lago Trasimeno è in crisi
dal 2001 e non è vero che quest’anno ha toccato la punta massima. Nel
2003 c’è stato il punto massimo di livello idrometrico del Lago
Trasimeno. Credo che questa sia una responsabilità congiunta, che le
forze politiche che si sono avvicendate debbano condividere.
Nell’interrogazione vengono mischiate le pere con le mele. Noi la
schiena diritta l’abbiamo. La Medio Etruria non è che dipende dalla
Regione Umbria perché ci sono 10 milioni di euro stanziati dal
ministro Salvini. Essendo la Medio Etruria in Toscana sono di
competenza del presidente Gianni o chi arriverà dopo di lui. Il
problema della ridotta profondità dei fondali del lago non è una
novità emersa in questi otto mesi del nostro governo regionale. Gli
interventi di dragaggio sono fermi da circa 15-20 anni a causa di una
normativa obsoleta. Le sue preoccupazioni rispetto alla possibile
interruzione della navigazione pubblica San Feliciano-Isola Polvese
durante il mese di agosto e quindi in concomitanza del ferragosto non
hanno trovato compimento. Abbiamo dato luogo a 5 ordinanze attraverso
l’ispettorato di porto dell’Unione dei Comuni. Abbiamo utilizzato
la somma urgenza. Ogni azione che stiamo facendo è concordata con il
commissario Dell’Acqua al quale va il mio ringraziamento per la
disponibilità organizzativa e fattiva. Abbiamo predisposto insieme a
tutte le associazioni di volontariato, per non interrompere la
navigazione, personale all’inizio e alla fine di arrivo e partenza
delle rotte di navigazione. Quindi ad oggi non è presente nessun
pericolo. Da ultimo abbiamo anche valorizzato quanto segnalato dal
Comando dei Vigili del Fuoco di Perugia lo scorso 5 agosto e
provveduto a ricollocare temporaneamente l’imbarcazione ‘Nadir’ in
un’altra darsena di San Feliciano, resa nel frattempo fruibile a
seguito degli interventi di manutenzione eseguiti recentemente.
ambiente a valore ovviamente sul comparto di fondo di sviluppo e
coesione 2014-2020, con decreto del 16 marzo 2020, il Commissario
straordinario per il rischio idrogeologico ha individuato l’Unione dei
Comuni del Trasimeno come soggetto attuatore di sei interventi e due
interventi della Regione Umbria. Ad oggi abbiamo dovuto fare una
rimodulazione perché nonostante la disponibilità dei fondi e
l’assegnazione delle responsabilità amministrative fatta dal
Commissario, l’atteso avvio dei lavori dei 6 interventi non si è
mai concretizzato o comunque gli interventi iniziati non si sono
conclusi nei 5 anni precedenti. Nei nostri 8 mesi di amministrazione
abbiamo dedicato al lago Trasimeno almeno due ore al giorno. Stiamo
agendo dove gli altri hanno soltanto discusso. Abbiamo parallelamente
sbloccato l’accordo di Montedoglio e ricordo che il piano stralcio
primo risale al 2001. Questa Giunta nel 2025 ha fatto un accordo di
programma con la Regione Toscana sull’unico punto riguardante
l’adduzione dell’acqua da Montedoglio. Dall’Università abbiamo
ricevuto due aggiornamenti sulla compatibilità delle acque e stiamo
aspettando i dati definitivi. È chiaro che cercheremo di tutelare la
compatibilità delle acque e se ci fossero dei minimi dubbi siamo
pronti all’utilizzo di appositi filtri”.
Nella replica, Melasecche ha sottolineato, rivolgendosi
all’Assessore che, “come vede, governare è leggermente diverso da
criticare. La realtà del lago Trasimeno la conosciamo bene. Lei sa
benissimo quali erano le previsioni per il 2025. la nostra precedente
Giunta ha dato l’incarico all’Università che dovrebbe in qualche modo
accelerare questi studi. Lei non mi ha saputo rispondere sui risultati
emersi. I cittadini del Lago e gli umbri vogliono vedere i risultati e
non i selfie fatti ogni volta che andate al lago. Annuncio che farò
un accesso agli atti per verificare il danaro speso nel corso del mese
di agosto e vedere quanti metri cubi di fango sono stati asportati con
quella cifra, quanto è costato il costo ad ogni metro cubo quanto è
costato, a cosa è servito. Per quanto riguarda la questione
Montedoglio, io ho chiesto di conoscere il crono programma senza aver
avuto risposta”. AS
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80759
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