
(AGENPARL) – Wed 10 September 2025 (AGENZIA UMBRIA NOTIZIE)
Polsoci33
Dall’Umbria un segnale di pace: Regione, Comune di Perugia,
Sant’Egidio e Consorzio Abn firmano il protocollo per accogliere i
nuclei familiari provenienti da Gaza
(aun) – Perugia, 10 settembre 2025 – Oggi a Palazzo Donini,
sede della Giunta della Regione Umbria, è stato firmato il
Protocollo di Collaborazione per la realizzazione del progetto di
accoglienza e integrazione sociale e lavorativa destinato a nuclei
familiari provenienti da Gaza. L’iniziativa prende avvio
dall’esperienza della prima famiglia arrivata nei mesi scorsi e in
questa fase è rivolta in particolare a loro. A sottoscriverlo sono
stati l’assessore regionale al Welfare, Pace e Cooperazione
internazionale Fabio Barcaioli, l’assessora alle Politiche sociali
e Pari opportunità del Comune di Perugia Costanza Spera, Luciano
Morini responsabile della Comunità di Perugia della Comunità di
Sant’Egidio e Roberto Leonardi fondatore e presidente del
Consorzio Abn a&b Network Sociale.
Il progetto nasce dalla consapevolezza della drammatica
situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e prevede un percorso
sperimentale di accoglienza integrata. Il modello delineato dal
protocollo comprende accoglienza abitativa, sostegno sociale ed
educativo, inserimento lavorativo, formazione linguistica e
civica, oltre ad attività di integrazione comunitaria. La durata
fissata è di dodici mesi, dal 15 settembre 2025 al 15 settembre
2026, con possibilità di proroga.
La Regione Umbria garantirà il coordinamento istituzionale e la
copertura delle spese abitative, il Comune di Perugia supporterà
l’accesso ai servizi sociali, sanitari e scolastici, il Consorzio
Abn a&b Network Sociale si occuperà della gestione
dell’accoglienza e dei percorsi lavorativi e la Comunità di
Sant’Egidio seguirà il sostegno relazionale e le attività di
inclusione comunitaria.
L’assessore Barcaioli ha spiegato: “Il protocollo prende avvio
con la prima famiglia arrivata da Gaza e accolta nei mesi scorsi.
È però pensato come un punto di partenza da estendere alle altre
famiglie che giungeranno e da rafforzare con l’adesione di nuovi
firmatari come Anci, Forum del Terzo Settore e tutte le realtà
associative che vorranno unirsi a questo cammino. La comunità
internazionale e le istituzioni locali hanno il dovere di fare la
propria parte per fermare un genocidio che colpisce senza tregua
la popolazione civile di Gaza. Sostenere chi fugge dalla guerra e
garantire opportunità di vita dignitosa è un atto che appartiene
alla nostra coscienza collettiva. Ringrazio i co-firmatari per
aver condiviso questa responsabilità e per la volontà di costruire
insieme un percorso di accoglienza e di pace. Questo protocollo è
il segno che l’Umbria non si volta dall’altra parte e sceglie di
aprire spazi di accoglienza e di futuro”.
“Siamo molto orgogliosi, come Comune di Perugia, di essere
parte di questo protocollo – ha evidenziato l’assessora Spera –
Rappresenta un vero strumento di accoglienza e di risposta a ciò
che sta accadendo: un genocidio tra i più gravi degli ultimi
decenni, consumato nel silenzio colpevole di una comunità
internazionale incapace di prendere posizione, reagire e
condannare con fermezza il governo israeliano. Con questa scelta
vogliamo dare invece un segnale di apertura, anche nel nostro
piccolo, come istituzioni, per testimoniare solidarietà e per
accogliere chi oggi non può più vivere nella propria terra e nella
propria casa a causa della mancanza di una risposta
internazionale. Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità e
come Comune metteremo in campo ogni sforzo affinché il progetto di
vita di queste persone torni a essere un progetto fondato sulla
dignità e sul rispetto degli individui”.
Luciano Morini ha aggiunto: “Di fronte a un clima di
rassegnazione e impotenza la firma di questo protocollo
rappresenta un piccolo pezzo di pace che la Comunità di
Sant’Egidio si impegna a costruire anche qui in Umbria.
Ringraziamo la Regione, il Comune di Perugia e il consorzio ABN
per questo atto di coraggio e di speranza: osare la pace oggi è
quanto mai necessario. Di fronte a tanti ministri della guerra che
si diffondono ovunque, noi vogliamo essere ministri e messaggeri
di pace per ribadire che un altro mondo è possibile: un mondo in
cui si può vivere in pace tra persone di differenti culture e
religioni. La guerra a pezzi si combatte costruendo piccoli
tasselli di pace, come quello che siamo qui oggi a realizzare”.
Il presidente Leonardi ha concluso: “In momenti così complessi,
ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo, mettendo a
disposizione competenze, capacità e risorse secondo quanto è
possibile fare. Oggi questo è il nostro impegno, ma naturalmente
tutti siamo chiamati a contribuire secondo le nostre
possibilità”.
Il tavolo di coordinamento inter-istituzionale monitorerà
l’attuazione del progetto, ne valuterà l’impatto e raccoglierà le
buone pratiche da replicare in futuro. L’accordo segna un passo
importante nel quadro delle iniziative di solidarietà
internazionale e di pace promosse dalla Regione Umbria in
collaborazione con enti locali, terzo settore e comunità.
Red/Mdc/nnn