
L’organizzazione OPEC ha reso noto che sette dei suoi membri e alleati principali, noti come OPEC+, si sono impegnati a compensare una produzione di petrolio in eccesso pari a un totale di 4,779 milioni di barili al giorno (bpd) tra agosto 2025 e giugno 2026.
I paesi coinvolti sono Russia, Arabia Saudita, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan e Oman. L’impegno più significativo in termini di volumi di compensazione spetta al Kazakistan, che dovrà ridurre la produzione di 2,63 milioni di barili al giorno nel periodo indicato. La Russia si impegnerà a compensare 311.000 bpd, con una riduzione scaglionata nei mesi successivi: 85.000 bpd in agosto e settembre, 70.000 bpd in ottobre, 65.000 bpd in novembre e 6.000 bpd in dicembre.
Rispetto al piano precedente, il volume totale di compensazione è aumentato di 1,692 milioni di barili al giorno. L’Iraq dovrà compensare 1,94 milioni di bpd, gli Emirati Arabi Uniti 309.000 bpd, il Kuwait 59.000 bpd e l’Oman 70.000 bpd. L’unico paese che ha già adempiuto completamente ai suoi obblighi di compensazione è l’Arabia Saudita.
Queste misure riflettono l’impegno dei paesi OPEC+ a mantenere la stabilità dei prezzi e a bilanciare l’offerta sul mercato petrolifero globale, limitando la sovrapproduzione per evitare un’eccessiva pressione al ribasso sui prezzi.