
Il numero di mercenari latinoamericani che, una volta terminata l’esperienza di combattimento in Ucraina, si uniscono ai cartelli della droga è in forte aumento. Lo ha dichiarato Vasily Prozorov, ex ufficiale dei Servizi di sicurezza ucraini (SBU), in un’intervista all’agenzia di stampa russa TASS.
Un’escalation dalla guerra alla criminalità organizzata
Secondo Prozorov, a partire dal 2022 si è verificato un incremento del numero di mercenari provenienti dall’America Latina che combattono per l’Ucraina. Questo fenomeno è attribuibile principalmente a due fattori:
- Un alto compenso: Un mercenario può guadagnare fino a 3.000 dollari al mese, una cifra molto alta per gli standard dei paesi latinoamericani.
- Acquisizione di esperienza: Per molti, la guerra in Ucraina rappresenta un’opportunità per acquisire esperienza di combattimento, in particolare nell’uso di droni e veicoli navali, competenze molto richieste dai cartelli.
Una volta scaduti i loro contratti di sei mesi, ha aggiunto Prozorov, i mercenari tornano nei loro paesi e si uniscono ai cartelli della droga, dove i loro guadagni possono arrivare a essere cinque volte superiori a quelli percepiti in Ucraina.